Wuhan di nuovo in lockdown. La città dove si sviluppò il primo focolaio del virus Covid-19 nel 2020 ora è sotto l’attacco di Omicron: a quasi 1 milione di residenti è stato detto di evitare di uscire di casa, i trasporti pubblici sono fermi e negozi e servizi non essenziali sono stati chiusi. La misura è scattata martedì e sarà valida tre giorni dopo che sono stati trovati quattro casi asintomatici nel distrettro.
Covid, Wuhan torna in lockdown: cosa sta succedendo
La Cina prosegue con la sua strategia zero-Covid, con lockdown di massa in interi quartieri o città anche solo per un caso positivo asintomatico. Una strategia che è stata “bocciata” e definita “anti-scientifica” da diversi esperti internazionali e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità Nel paese sono stati segnalati segnalati ieri 604 casi contro gli 868 del giorno precedente. Numeri estremamente bassi se si calcola che la popolazione cinese è di oltre un miliardo di persone.
Il Covid nato nel mercato di Wuhan
Com’è nato il Covid? A rispondere a questa domanda è uno studio pubblicato sulla rivista Science. “I nostri risultati forniscono la prova che il mercato di Wuhan è stato il primo epicentro della pandemia di Covid-19 e suggeriscono che SarsCoV2 è probabilmente emerso dal commercio di fauna selvatica in Cina“. Sono questi i risultati di una ricerca internazionale pubblicata su Science.
Lo studio
Lo studio ha ricostruito le prime fasi della pandemia, concentrandosi sulla distribuzione dei primi casi noti nell’uomo, di quelli nei mammiferi sensibili a SarsCoV2 e collegandoli a campioni positivi prelevati nell’ambiente, per esempio le gabbie. Tutte le ricostruzioni riconducevano al Huanan Seafood Wholesale Market di Wuhan, anche se «gli eventi a monte del mercato, così come le circostanze esatte all’interno mercato, rimangono oscuri», precisano i ricercatori.
L’albero genealogico
Un secondo studio, pubblicato in contemporanea sulla stessa rivista ha ricostruito, invece, l’albero genealogico di SarsCoV2 risalendo ai primi due lignaggi del virus. Il cammino genetico a ritroso dei ricercatori è riuscito a concludere che il virus SarsCoV2 è stato probabilmente trasferito per la prima volta dall’animale all’uomo tra il 23 ottobre e l’8 dicembre 2019 (probabilmente intorno al 19 novembre) e una seconda volta nelle settimane successive. “Questi risultati indicano che è improbabile che SarsCoV2 sia circolato ampiamente negli esseri umani prima di novembre 2019 e definiscono la finestra stretta tra quando SarsCoV2 si è trasferito per la prima volta negli esseri umani e quando sono stati segnalati i primi casi di Covid-19”.