Torna la zona arancione: è l’idea di Guido Rasi, consulente scientifico di Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Covid. La proposta si basa sul fatto che i posti ospedalieri occupati da pazienti Covid, sia in degenza ordinaria che in terapia intensiva, sono in crescita e che la diffusione della variante omicron potrebbe determinare un’impennata della curva dei contagi. L’ipotesi, se tradotta in realtà, determinerebbe cambiamenti, regole e restrizioni su tutto il territorio italiano. Ma quali sono le regioni a rischio?
Zona arancione da quando: cosa si può fare
Con l’introduzione del Super Green Pass, che si può ottenere anche con una sola dose di vaccino ma perdere in caso di positività al Covid , non c’è molta differenza tra zona bianca e gialla. La più importante è l’obbligo di mascherina all’aperto e forse la richiesta di un tampone per accedere ad eventi e discoteche.
I passaggi tra le diverse zone sono così determinati:
- Zona gialla: incidenza dei casi oltre i 50 ogni 100mila abitanti, 15% di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari, 10% di posti occupati nlle terapie intensive
- Zona arancione: incidenza dei casi oltre i 150 ogni 100mila abitanti, 30% di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari, 20% di posti occupati nlle terapie intensive
- Zona rossa: incidenza dei casi oltre i 150 ogni 100mila abitanti, 40% di posti letto occupati da pazienti Covid nei reparti ordinari, 30% di posti occupati nlle terapie intensive
- Per quanto riguarda invece un possibile Capodanno zona arancione è difficile dire quali saranno le regole da rispettare, fermo restando che il coprifuoco è stato definitivamente abolito, ma si possono fare delle ipotesi sulla base del decreto Natale del 2020:
- Si potrà uscire dalla propria abitazione (possibile il limite di 2 persone alla volta per andare a trovare amici o parenti esclusi bambini e disabili) ma è vietato spostarsi in entrate e in uscita dal Comune di residenza ad eccezione di località con meno di 5mila abitanti entro un raggio di 30 Km. I capoluoghi restano comunque esclusi anche se compresi nei 30 Km. Negozi aperti fino alle 21.
- Sospese attività di ristorazione (bar, ristoranti, gelaterie, pub, pasticcerie) ma consentita la consegna a domicilio fino alle 22 e asporto con divieto di consumare sul posto e nelle adiacenze
Quali rischiano la zona arancione
Si entra in zona arancione con 150 casi settimanali ogni 100mila abitanti, il 30% di posti letto occupati in area medica e il 20% nelle terapie intensive. L’unica regione che potrebbe colorarsi di arancione a cavallo delle feste è il Friuli-Venezia Giulia, nonostante il governatore Massimiliano Fedriga lo escluda, sostenendo che la situazione sia sotto controllo.
Da oggi, la Liguria, il Veneto, le Marche e la Provincia di Trento passano in zona gialla, unendosi al Friuli Venezia Giulia, alla Calabria e alla provincia autonoma di Bolzano, già nella fascia di rischio. Un elevato aumento dei contagi potrebbe determinare il passaggio in zona arancione.