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Crisanti: “Terza dose vaccino per tutti e Green pass di 6 mesi”

Il professor Andrea Crisanti ha dichiarato alcune indicazioni sulla terza dose di vaccino per tutti e Green pass che dovrebbe durare 6 mesi all’Adnkronos Salute. La terza dose, dice, “deve coinvolgere praticamente tutti. Deve essere una terza dose che ripercorre tutto quello che abbiamo fatto con la prima e la seconda. Altrimenti non avremo la copertura necessaria“.

Covid: le indicazioni del professor Crisanti

Se la dose booster va somministrata a partire da 6 mesi dopo aver completato il ciclo vaccinale primario, “non è pensabile aspettare i 12 mesi della scadenza del Green pass – ragiona il virologo – Il Green pass dal punto di vista della sanità pubblica così non ha senso. Se vogliamo renderlo uno strumento di sanità pubblica, il Green pass deve durare 6 mesi” ed essere dunque rinnovato dopo il richiamo.

La situazione in Italia

In Italia la situazione covid è in questo momento positiva. Ci dobbiamo chiedere: perché siamo diversi dall’Inghilterra? Perché ci siamo vaccinati più tardi. Se probabilmente questa è la ragione più plausibile, allora è chiaro che andrà portato avanti un programma sistematico di vaccinazione che preveda anche la terza dose. Altrimenti”, con tutte le attività che ripartono, “arriveremmo a una situazione peggiore dell’Inghilterra nel giro di 4 mesi“, aggiunge, ribadendo l’importanza di mantenere una costante copertura vaccinale.

E quando si allargano le maglie per la ripresa delle varie attività, avverte, “va tenuta presente una cosa: che raggiungere un equilibrio come quello dell’Inghilterra, che ha 30-40mila casi al giorno e 150 decessi quotidiani, socialmente ed eticamente non credo sia una cosa accettabile per lungo tempo“. Significa, “che ogni anno avremmo circa 55mila morti Covid, cioè un numero pari al 9% di tutti i decessi annui di un Paese. E io non penso che sia accettabile avere un carico così elevato. Perché poi alla fine si pongono delle problematiche di questo tipo, etiche e di accettabilità sociale“.

Riapertura delle discoteche

In queste ore si discute di riapertura di discoteche e di aumento della capienza negli stadi. “La riapertura delle discoteche, come l’aumento della capienza degli stadi, sono azioni che non possono essere disgiunte da un programma sistematico di vaccinazione anti-Covid che preveda anche la terza dose“, dice insistendo sullo stesso filone. “Tutti i provvedimenti – sottolinea – vanno presi in base a due fattori: la situazione epidemiologica attuale e la sua prospettiva evolutiva. La situazione attuale sicuramente è positiva perché abbiamo pochi decessi al giorno, intorno a 30-40, che sicuramente riflettono livelli di trasmissione bassi“.

Ma guardando alla possibile evoluzione futura, per l’esperto bisogna evitare di far salire i numeri mantenendo costante la copertura vaccinaleSe misure come l’apertura delle discoteche e l’aumento delle capienze” rispetto a quelle al momento previste “sono accompagnate da piano di vaccinazione della terza dose per i fragili, gli anziani, e per tutti quanti hanno senso. Altrimenti rischiamo di arrivare a una situazione peggiore di quella inglese in poco tempo“.

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