Il termine delle consultazioni ha delineato un quadro piuttosto chiaro. Il prossimo governo sarà probabilmente il Conte-ter. Quindi, la crisi di governo si concluderà con un grandissimo nulla di fatto e con la conferma di una voragine all’interno della maggioranza. Alla luce di questa analisi, la crisi di governo ed il Conte-ter si concluderanno con l’accettazione del “ricatto politico“, oppure attraverso il richiamo ad uno spiccato senso di responsabilità, finora latitante?
Crisi di governo e Conte-ter: il “ricatto politico” di Italia Viva
Una domanda attanaglia ancora la coscienza degli italiani: perché Renzi ha causato la “crisi di governo”?
Ufficialmente e secondo le dichiarazioni del leader di Italia Viva, la crisi nella maggioranza risalta un’inadeguata programmazione dei fondi europei. In sostanza, Iv chiedeva il Mes e si opponeva sulla ripartizione e “sui contenuti” del Piano nazionale di ripresa e di resilienza.
Quindi, dopo una divergenza politica, Matteo Renzi ha ben pensato di fratturare la maggioranza, rendendo ancor più fragile il Paese agli occhi vigili dell’Europa.
Questo dovrebbe essere, a grandi linee, l’estremo sunto delle motivazioni di Renzi. O almeno, “ufficialmente”, queste erano state le motivazioni fornite, all’alba dell’apertura “formale” della crisi di governo, che ha portato alle dimissioni dei due ministri di Iv.
La difficile settimana di Italia Viva
Il ministro Elena Bonetti, dopo essersi dimessa, ha dichiarato, nel corso della settimana, ai microfoni di Radio Anch’io: “Non abbiamo aperto alcuna crisi, ma dato un grido d’allarme sulla crisi del Paese”.
Ovviamente, queste dichiarazioni hanno fomentato l’audience, accrescendo ancor di più le polemiche su Italia Viva. Inoltre, come se non bastasse, Matteo Renzi, “responsabile” della crisi di governo, nel bel mezzo di una pandemia sanitaria, durante le consultazioni con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha trovato il tempo di volare a Ryad, in Arabia Saudita, per un incontro dell’Fii Institute.
Nel corso dell’incontro, sicuramente condizionato dalla circostanza, Renzi ha dichiarato, nei confronti del “principe saudita”: Grazie mille per questa opportunità. Per me è un privilegio discutere con voi del rinascimento. Penso che l’Arabia Saudita potrebbe essere il nuovo luogo per il rinascimento del futuro. Inoltre, nel corso del suggestivo intervento, il leader di Italia Viva ha elogiato le condizioni di lavoro “di giovani ragazzi e di giovani donne” in Arabia.
Il “web” ha, però, ricordato a Renzi che le condizioni dei lavoratori in Arabia non sono esattamente come dipinte e, soprattutto, che l’Arabia non è conosciuta per essere un paese particolarmente democratico, liberale e garantista, nei confronti dei propri cittadini. Siamo proprio sicuri che il rinascimento possa essere rivisitato in questi paragoni?
Crisi di governo e Conte-ter: M5S e Pd
Il M5S rischia di perdere la forza politica e la credibilità, ottenute attraverso i risultati delle ultime elezioni del 2018. All’interno della maggioranza, già con il Conte-bis si erano intravisti piccoli screzi.
Il punto di vista di Alessandro Di Battista, esponente politico del M5S, ne è la conferma. Infatti, proprio Di Battista, anche nel corso delle ultime settimane, non ha risparmiato critiche nei confronti dei compagni politici, considerati poco risolutivi e molto accondiscendenti. In realtà, le critiche arrivarono anche con la formazione della precedente maggioranza M5S-Pd-LeU ed il seguente distacco di Renzi. Forse, Di Battista aveva ragione.
Inoltre, proprio in queste ore, diversi media rilanciano la notizia dell’allontanamento volontario (scissione) di Alessandro Di Battista dal suo amato M5S, per eccesso di “purismo”.
Il M5S ed il Pd sicuramente non si sono mostrati abili tatticamente nella ricerca dei “costruttori-responsabili” e adesso rischiano di perdere nuovamente consensi, in caso di riammissione (quasi certa) di Italia Viva nella maggioranza.
Il mandato esplorativo, conferito dal Presidente Mattarella a Roberto Fico, Presidente della Camera, spianerà la strada ad un Conte-ter. Come ne usciranno M5s e Pd, con la riammissione di Iv? Come potrà reggere la maggioranza, se il suo ago della bilancia è particolarmente instabile? Chi garantisce ai cittadini che Renzi non paralizzerà nuovamente i lavori, per poter assumere “il controllo della maggioranza?
Le prossime settimane saranno indispensabili a mostrare le carte in tavola. Per non compromettersi ulteriormente, Pd e M5S non potranno commettere errori. Avranno tutti i fari puntati contro, in attesa di un minimo passo falso. Questo sottile equilibrio, da un lato garantisce una risolutiva e spedita programmazione del Piano nazionale di ripresa e di resilienza, dall’altro rappresenta una perenne ghigliottina ed una pressione notevole.