Crisi governo, che succede ora con le dimissioni del premier Conte? Ecco i quattro possibili scenari che possono presentarsi: Conte ter, nuovo premier, governissimo o elezioni.
Crisi governo, che succede ora? Ecco i 4 possibili scenari
Il premier Giuseppe Conte è salito al Quirinale nella mattina di oggi, martedì 26 gennaio, per dichiarare le dimissioni. Dopo ciò si è in una vera e propria crisi formale. Ecco i possibili 4 scenari che possono presentarsi:
Conte-ter con i volenterosi
Probabilità: 50%
Il primo scenario: Conte ottiene un reincarico per fare un governo con dentro sia Renzi sia pezzi di Forza Italia e Responsabili centristi. Se trova questa quadra e i numeri corrispondenti, sarebbe il colpaccio dell’Avvocato il suo Conte Ter o TrisConte.
Gli esperti di Palazzo calcolano al 50 per cento la riuscita di questa opzione. Che prevede una squadra di governo ampliata (65 poltrone tra ministri e sottosegretari) per fare posto ai nuovi arrivati e rappresentare i nuovi equilibri nella maggioranza.
Maggioranza allargata ma nuovo premier
Probabilità: 30%
Secondo scenario: al 30 per cento c’è l’opzione stessa maggioranza allargata ma diverso premier. Non più Conte, per il veto di Renzi, per i 5 stelle ormai non più compatti nel sostenere Giuseppe e impauriti dalla possibilità che faccia un suo partito personale, per i Responsabili il cui interesse è la prosecuzione della legislatura al netto di chi la garantisce se Conte o un altro, per non dire del Pd: Zingaretti e Orlando ancora dicono o Conte o elezioni ma i gruppi parlamentari dem sono pronti anche ad altri nomi.
Quindi questa opzione numero due valutabile al 30 per cento di possibilità prevede un premier che può essere Di Maio, a cui Renzi starebbe facendo la corte, o Guerini o Franceschini. Ma gira anche il nome di Patuanelli, finora fedelissimo di Conte ma in politica tutto si muove sempre e le fedeltà così come gli schemi e le strategie sono estremamente mutevoli e cangianti.
Governo di unità nazionale
Probabilità: 15%
Scenario tre: resta da valutare, dopo l’80 per cento dello scenario 1 e dello scenario 2, il restante 20 per cento. Di questo, il 15 per cento va al governissimo. Ossia un governo di unità nazionale con tutti dentro (molto sponsorizzato da Berlusconi ma Salvini è tiepido e Meloni contraria) per salvare l’Italia e garantire anche agli occhi dell’Europa un Recovery Plan ampiamente condiviso da tutte le forze politiche.
Il premier in questo caso non sarebbe ovviamente Conte ma Marta Cartabia ex presidente della Consulta o l’economista Carlo Cottarelli e più di loro, se fosse disponibile ma non parrebbe, Mario Draghi.
Elezioni anticipate
Probabilità: 5%
Scenario quattro: il 5 per cento rimanente va allo scenario elezioni a anticipate. Improbabili. Ma i giochi sono aperti e ognuno può puntare la sua fiche su una delle quattro possibilità.
Fonte: Il Mattino
