Dopo l’intervento di Renzi, il premier Giuseppe Conte ha iniziato la sua replica in Senato: “Sui temi concreti abbiamo trovato delle soluzioni. In questo momento è a rischio il futuro dei nostri figli, non serve una crisi di governo”. Poi l’ammissione: “Certo c’è un problema di numeri della maggioranza e se questi numeri non ci sono questo governo va a casa, non va avanti”.
Dopo l’intervento di Renzi, la replica di Conte in Senato
“È stata scelta la strada dello scontro e degli attacchi mediatici – ha aggiunto il premier, riferendosi a Renzi – Ho difeso spesso le vostre ragioni, non ci sono mai state porte chiuse”.
“È destituito di fondamento l’affermazione che l’Italia sia il Paese con meno ristori. Attenzione, non sto dicendo che sono sufficienti, siamo consapevoli della sofferenza delle famiglie. Nel 2020 – ha proseguito Conte – abbiamo approvato misure per circa il 6,6Pc del Pil per aiuti a famiglia e imprese, più 300mld di credito e 150mld di prestiti garantiti”.
“Il Recovery Plan non è stato elaborato in cantina”
La prima bozza del Recovery Plan “non è stato elaborato in un’oscura cantina di P.Chigi, ma è stato elaborato anche con le ministre di Iv. La bozza che avete voluto distruggere, anche mediaticamente, è frutto di un confronto anche con i ministri”. Così il premier Giuseppe Conte, nella replica in Aula al Senato rivolgendosi a Matteo Renzi.
“Confrontiamoci, vi era stato detto – aggiunge – dovevamo operare e occorreva un momento collegiale, i bilaterali non avevano risolto i problemi. L’effetto finale” delle rimostranze di Iv “è stato di bloccarlo per 40 giorni”, mentre “avremmo potuto trovarci attorno a un tavolo e in una ventina giorni risolvere, dare molto prima la versione aggiornata”. La bozza è stata “migliorata grazie a voi ma anche grazie alle altre forze di maggioranze, si discute tutti insieme e nessuno può avere pretese di verità o pretese di offrire le soluzioni migliori”.
Conte sui tagli alla scuola
“È stato toccato il tema della scuola, altro tema che ci sta a cuore. Dobbiamo lavorare affinché resti centrale nell’agenda non solo del governo ma del paese”. Così il premier Giuseppe Conte, nella replica in Aula al Senato. Il presidente del Consiglio ricorda le “40mila aule in più” sorte “con i lavori estivi, non è solo merito del governo ma di quella sinergia con le istituzioni locali”, grazie al “grande sforzo fatto da sindaci e presidente di Regione. Poi abbiamo mobilitato 10 mld in più, archiviando la stagione dei tagli che avevamo ereditato. C’è un intero capitolo del Recovery plan dedicato alla filiera dell’istruzione”.
Il premier sottolinea che in questi giorni “stanno rientrando in presenza gli alunni delle secondarie, nonostante una curva epidemiologica che non accenna a migliorare ma faremo di tutto perché la scuola è di tutti, continueremo ad impegnarci per la didattica in presenza.
Abbiamo previsto assunzioni per 25mila docenti di sostegno in più e bandito concorsi per quasi 80mila docenti. E poi abbiamo introdotto innovazioni, la chiamata veloce in fascia aggiuntiva che ha permesso di assumere da graduatorie. Ma la scuola richiede uno sforzo continuo e continueremo ad impegnarci”.
Fonte: Today