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Crisi di governo: il punto della situazione ad oggi, 23 gennaio

La crisi di governo prosegue e non se ne vede una via d’uscita. Il Presidente del Consiglio dei Ministri intende allargare la maggioranza, dopo il confronto in Parlamento e con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Quirinale. Prosegue, intanto il lavoro della maggioranza, tra le preoccupazioni ed i continui attacchi. Ecco il punto di oggi, 23 gennaio, della situazione politica italiana e le ultime notizie.


conte zingaretti e di maio

Il punto della situazione: Presidente Conte intende allargare la maggioranza

Dopo le frizioni e le battaglie politiche, il fine settimana si prospetta come una pausa riflessiva.  Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a seguito dell’incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha acquisito ben poche certezze. Le due strade alternative percorribili riguardano il rafforzamento della maggioranza, per provare ad ottenere numeri concretamente rassicuranti, oppure il ritorno alle urne forzoso ed anticipato.

L’indagine della procura di Catanzaro, per il segretario nazionale dell’Unione di centro Lorenzo Cesa, accusato di associazione a delinquere agevolative dell’attività mafiosa, complica ulteriormente la tenuta della maggioranza.

gratterei e cesa

Il Premier auspicava il contributo essenziale di “costruttori” soprattutto delle “forze del centro”, ma alla luce dell’uragano abbattuto sull’Udc, dovrà meditare un’altra soluzione, per non perdere l’appoggio del M5S, da sempre vicino alla lotta alla corruzione e ad un’ideale di etica pubblica e politica, ormai smarrito.

Il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, poi, nel corso della trasmissione televisiva Titolo V,  rincara la dose, affermando: “il Parlamento è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità. Se ci sono i numeri c’è una maggioranza, altrimenti non si può fare accanimento terapeutico. Se non c’è una maggioranza si torna alle urne”.  Conte, secondo lo stesso ministro, rappresenta l’unica possibilità concreta di equilibrio, oltre alle elezioni anticipate.

La relazione del ministro Alfonso Bonafede costituisce un banco di prova fondamentale per intuire, soprattutto, le intenzioni di Italia Viva, da sempre contrariato in merito alla ” situazione della prescrizione”. Mercoledì Bonafede presenterà la relazione sulla giustizia in Parlamento ed in quell’occasione Matteo Renzi dovrà necessariamente scoprire le carte in tavola.

Le preoccupazioni ed i continui attacchi

Chiaramente, le intenzioni delle correnti politiche opposte verranno alla luce, nel corso dei prossimi giorni. Nelle ultime dichiarazioni, sia della maggioranza che dell’opposizione, non traspare una soluzione univoca, efficace e risolutiva. Ciò pregiudica la serenità necessaria per lavorare e programmare gli interventi, venuta meno anche per la forte incidenza dell’emergenza pandemica.

Non ci si preoccupa, tanto, delle sorti del Paese. Nè delle pressioni e delle incertezze della popolazione. Al momento, i cittadini assistono inermi ad una crisi causata da ragioni ancora non ben chiare. Inutili gli appelli del Premier: ormai la situazione è sfuggita di mano.

Il Centrodestra perpetua in beceri attacchi, talvolta anche mediatici. Infatti, a seguito dell’imbarazzante “teatrino” offerto dai “nostri senatori”, Matteo Salvini si è aggiunto al programma televisivo Cartabianca, in onda su Rai 3.

Salvini e Berlinguer

Oltre a ripetere numeri falsi in un enorme calderone di argomenti discontinui, spesso neppure comunicanti tra di loro, ha fornito nuovamente informazioni fasulle. Già era accaduto nel corso della giornata, durante il suo intervento in Senato.

La conduttrice di Cartabianca Bianca Berlinguer, prontamente, è intervenuta per evidenziare le imprecisioni, cercando di arginare il discorso fuorviante del senatore Salvini, probabilmente sotto tono per la provante giornata trascorsa a Palazzo Madama.

Le parole degli esponenti politici

Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, durante il suo intervento nella trasmissione televisiva Titolo V, invece, ha ricordato il lavoro di allargamento della maggioranza, necessario ed ineluttabile. In questa spasmodica ricerca, il ministro auspica una rivalutazione dei rapporti con Italia Viva, tagliando fuori Renzi. Inoltre, anch’egli non esclude il ritorno alle urne, tra i possibili scenari concreti.

Anche le parole di Alessandro di Battista (M5S) confermano un sentimento di riflessione e l’eventuale volontà di proseguire con questa maggioranza, senza perdonare ad Italia Viva “il passo falso” che è costato questa crisi di governo.  Inoltre, tornando sul caso dei “costruttori/responsabili”, promuove massima apertura per rafforzare la maggioranza, purché non si tratti con “chi è accusato di gravi reati”.

scalfarono

Nonostante il crollo dei consensi per Italia Viva, i suoi appartenenti proseguono in attacchi spavaldi e “renziani”. Tra questi, si erge quello di Scalfarotto, convinto dell’impossibilità di proseguire “perché alla maggioranza mancano i numeri”. Poi, come se Italia Viva non fosse uscita dalla maggioranza soltanto la settimana scorsa, prosegue: “il governo non è all’altezza del momento storico”.

Anche Forza Italia torna alla ribalta, in questo momento fragile. Il presidente Silvio Berlusconi ed il vicepresidente Antonio Tajani si mostrano compatti. Berlusconi auspica il completamento dell’opera, da parte di Matteo Renzi, ovvero la caduta del governo. Tajani, invece, sposta la responsabilità su Mattarella, per “tirare le somme”, poiché “il governo non è in grado di governare”.

Intanto la maggioranza prosegue i lavori

Lo scostamento di bilancio è stato completato. All’indomani del confronto in parlamento, la maggioranza non si ferma e spera in una programmazione adeguata, per “uscire dalle sabbie mobili”.

Altri 32 miliardi sono stati disposti per il finanziamento delle nuove misure anti-covid, tra cui il decreto Ristori.  Spiccano tra le misure previste la proroga del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione.

Inoltre, per evitare di sprecare ulteriore tempo, prezioso alla programmazione del Ricovery Plan, Conte nella giornata di ieri ha incontrato i sindacati. Proprio durante i suoi interventi in Parlamento, il Premier aveva rimarcato il prezioso contributo dei sindacati, capaci di contribuire alla coesione sociale.

Il Recovery Plan risulta fondamentale per proseguire il cammino di digitalizzazione, riqualifica e sviluppo. Il Premier di questo ne è consapevole e spinge per l’ottimizzazione delle risorse, “per fare un salto di qualità della capacità produttiva e occupazionale”, in ottica di “modernizzazione”.

 

 

 

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