Economia

Guerra in Ucraina, il prezzo del burro è aumentato del 101%

Non solo le ciliegie: anche il prezzo del burro schizza alle stelle. Le conseguenze della guerra sono anche nel carrello della spesa. I rincari sono in tutto il settore alimentare, ma il caso del burro è senza dubbio fuori media essendo arrivato a costare oltre il 100% in più rispetto ad ottobre scorso.
Il problema non è solo per il panetto acquistato dalla famiglia al supermercato, la preoccupazione maggiore per questo prodotto di base è per l’industria che nei protocolli Dop ne prevede quantità precise incerti prodotti e non sostituibile con altro.

Guerra in Ucraina, il prezzo del burro schizza alle stelle

Colpa del costo dei mangimi importati dall’ucraina, ma anche dell’energia e dei rincari di tutta la filiera del confezionamento e del trasposto, senza contare il green deal europeo che ha ridotto il numero di capi di bestiame per ettaro soprattutto nel nord Europa. Di conseguenza meno latte e più costoso. Che è passato da 0,38euro/libro dell’anno scorso a 0.48 euro/litro di oggi. I conti sono presto fatto. Sul mercato europeo un chilo di burro costa al produttore circa 7 euro al chilo. Questo significa che per il consumatore finale sfiora i 10 euro al chilo.

I rincari

Il costo del burro, secondo le quotazioni all’ingrosso, è passato dai 3.41 euro al kilo di gennaio 2022 ai 6.86 di maggio, con un aumento del 101.2%. La polvere di latte intero ha avuto un rincaro dell’86,3%, il formaggio Edam del 50.3%.

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