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Maxi crollo sulla Marmolada, Draghi: “Provvedimenti affinché non accada mai più” | Le vittime salgono a sette

Il premier, Mario Draghi, durante una conferenza stampa oggi ha voluto esprimere il suo cordoglio alle famiglie delle vittime del crollo sulla Marmolada: “Il governo deve prendere provvedimenti, l’Italia oggi piange altre vittime: dramma che dipende dal deterioramento dell’ambiente”. Intanto il numero delle vittime sale a otto.

Draghi: “Cordoglio per le famiglie delle vittime nel crollo sulla Marmolada”

“L’Italia oggi piange le vittime” della tragedia del crollo sulla Marmolada avvenuta ieri, “e il governo deve riflettere su quanto accaduto e prendere dei provvedimenti affinché quanto avvenuto non accada mai più”. Così il premier Mario Draghi, durante una conferenza stampa a Canazei con le autorità locali.

“Questo è un dramma che certamente ha dell’imprevedibilità, ma certamente dipende dal deterioramento dell’ambiente e della situazione climatica” ha sottolineato il presidente del Consiglio. “Oggi sono qui per rendermi conto di persona di quel che è successo e vi assicuro che è molto inquietante. Abbiamo fatto un punto tecnico operativo ma soprattutto sono qui per esprimere la più sincera, affettuosa e accorata vicinanza alle famiglie delle vittime, dei dispersi e dei feriti, e alle comunità colpite da questa tragedia” ha detto Draghi.

I ringraziamenti

Il premier ha voluto “ringraziare tutti coloro che hanno lavorato in questo giorno e mezzo: la Protezione civile, i Vigili del Fuoco, il Soccorso alpino, le autorità sanitarie e i volontari per la generosità, la professionalità e il coraggio: perché come sapete queste operazioni si svolgono in una situazione di grande pericolo”.

Fugatti: “7 morti di cui 3 identificati, 8 feriti di cui 2 gravi”

“In queste ore abbiamo lavorato per definire il numero di persone coinvolte. I numeri della tragedia in questo momento ci dicono che abbiamo 7 deceduti di cui 3 identificati, otto feriti di cui 2 in condizioni delicate, abbiamo 14 persone segnalate, persone per cui i familiari si sono fatti vivi. Di queste quattordici, 4 sono di origine straniera: tre di origine ceca e un austriaco”. Lo ha detto in conferenza stampa il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti.

Sindaco Trento: “Basta lacrime, agire sul clima”

“Questo è il momento del lutto, della vicinanza ai familiari delle vittime, del ringraziamento ai soccorritori. Ma, di fronte a una catastrofe come questa, credo che la nostra comunità non possa fare a meno di interrogarsi: dobbiamo rassegnarci a continuare a piangere? O non sarebbe meglio agire subito per contrastare e mitigare l’innalzamento delle temperature?”. Lo dice il sindaco di Trento, Franco Ianeselli.

Sono 7 le vittime accertate, poche speranze per i dispersi

Sono 7 le vittime accertate del crollo del seracco, il settimo corpo è stato identificato: si tratta di Davide Miotti, 51 anni di Tezze sul Brenta, nel vicentino. A quanto si apprende era sulla Marmolada assieme alla moglie che risulterebbe tra i dispersi.

Cordoglio di Confindustria per le famiglie vittime

“Un sincero e sentito cordoglio alle Famiglie colpite da questa tragedia da parte di confindustria”.
Lo esprime il presidente degli industriali, Carlo Bonomi.

“Bimbo di 9 anni disperso”

Secondo gli inquirenti, il riconoscimento di alcuni corpi delle vittime potrà essere effettuato solo grazie al test del Dna. Sono 4 le persone decedute e identificate: si tratterebbe di 3 cittadini italiani e uno della Repubblica Ceca. Restano da riconoscere ancora i corpi di un uomo e di una donna.

I dispersi

Quattro persone, disperse, sono state trovate vive sulla Marmolada. È quanto si apprende da fonti dei soccorritori che stanno effettuando le ricerche.

Il bilancio del drammatico incidente è stato aggiornato nella conferenza stampa tenuta nel pomeriggio di oggi dal premier Draghi: sono 14 i dispersi, numeri basati sulle persone reclamate o segnalate dai famigliari, mentre otto sono i feriti di cui due in condizioni delicate. Tra i dispersi ci sono quattro persone di origine ceca e una di origini austriache.

Le ricerche

Sono ancora in corso invece le ricerche dei 20 dispersi, riprese nella mattinata odierna. I soccorritori hanno monitorato l’intera area con i droni.

Nelle ultime ore il bilancio delle persone che mancano all’appello è aumentato arrivando appunto a 20: i soccorritori cercano anche un bimbo di 9 anni. Tra i dispersi figurano i nomi di Filippo Bari, 27enne padre di un bimbo piccolo, ed Erica Campagnaro, di 45 anni. Confermato, invece, il decesso di Davide Miotti, compagno della 45enne. Si cercano anche una donna e un ragazzo di Pergine Valsugana, in Trentino.

Fascicolo per disastro

La Procura di Trento ha aperto un fascicolo per disastro sul crollo, che ha causato la morte di almeno sei alpinisti e il ferimento di altri nove, due dei quali in gravi condizioni. Il reato ipotizzato è disastro colposo, al momento a carico di ignoti.

“Una carneficina, difficile identificare l’identità delle vittime”

“È una carneficina, un disastro inimmaginabile”, queste le parole degli inquirenti che hanno aperto un fascicolo per disastro colposo. La situazione è disastrosa: “Difficilmente sarà possibile identificare l’identità delle vittime, perché i corpi sono stati smembrati”.

L’assessore regionale

“La situazione è in evoluzione – afferma – ed è difficile allo stato attuale dare con certezza conto dell’accaduto”.

Il tweet dei vigili del fuoco

«Marmolada quota 3500 metri: slavina staccata da un costone, in atto operazioni ricerca di eventuali persone coinvolte. Elitrasportato personale vigili del fuoco Corpo nazionale addestrato per interventi su neve e ghiaccio». Così i vigili del fuoco in un tweet.

Il racconto del testimone: “Un boato e poi neve e ghiaccio”

“Abbiano sentito un boato e poi visto una grande colata di neve e ghiaccio”, è il drammatico racconto di uno dei testimoni del crollo, responsabile del Rifugio Castiglioni Marmolada, che nel pomeriggio di oggi ha provocato una enorme valanga facendo contare vittime e feriti.

“Un rumore forte, tipico di una frana, poi abbiamo visto scendere a forte velocità a valle una specie di valanga composta da neve e ghiaccio e da lì ho capito che qualcosa di grave era successo”.

Il testimone: responsabile del Rifugio Castiglioni Marmolada

“Col binocolo da qui si vede la rottura, è probabile che si stacchi ancora qualcosa” ha aggiunto, impaurito. “La colata di neve, ghiaccio e roccia ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano diverse cordate” spiga la Suem 118.

“Ho visto tutto in diretta. Noi conosciamo bene quella parte di montagna perché come rifugio abbiamo anche una nostra capanna proprio in vetta. Questa tragedia ci colpisce, ma non abbiamo avuto paura per la nostra incolumità perché il rifugio è sicuro” ha concluso il testimone.

Le preoccupazione dell’alpinista Reinhold Messner

Preoccupazioni anche del grande alpinista Reinhold Messner: “Sono salito più volte sulla Punta di Rocca, ma non vado lì da tanti anni ormai. Il ghiaccio lì è quasi tutto andato, è quasi inesistente. Questi seracchi cadono, certo, per la gravità, ma la causa vera, originaria, è il caldo globale, che fa sciogliere i ghiacciai e rende più probabile che si stacchi”.

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