Dopo gli interventi sulla vela Celeste di Scampia, in seguito al crollo avvenuto il 20 luglio scorso, verranno create le “condizioni di un progressivo sgombero delle altre due vele, perché queste persone possano avere un alloggio dignitoso”. A confermarlo, al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, è il prefetto di Napoli, Michele di Bari.
Napoli, dopo il crollo a Scampia previsto lo sgombero delle altre due vele
“Dal Comune è arrivata una proposta di collaborazione con le forze di polizia perché il programma prevede che anche le altre due Vele possano essere attenzionate e progressivamente sgomberate”: queste le parole del prefetto di Napoli, Michele di Bari, al termine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica nel corso del quale, tra i vari temi, è stata affrontata la questione delle Vele di Scampia.
“C’è un progetto che il Comune ha già appaltato ed è alle battute finali. – ha aggiunto di Bari – Dobbiamo usare lo stesso metodo usato con la vela Celeste dove, ad di là di qualche singola situazione, di qualche famiglia che anche come Prefettura abbiamo seguito attentamente, è un metodo che è stato premiato anche dal fatto che queste persone, quasi tutte, si sono sistemate”
“I tempi – ha aggiunto il prefetto – saranno rapidi, compatibilmente con le difficoltà che si incontreranno. Ci sarà un tavolo con i rappresentanti di questi nuclei familiari, perché credo che vada individuata una soluzione simile alla vela che è stata già sgomberata. Questo è un fatto molto positivo per la città.
Parliamo di oltre mille persone. Il Comune ha fatto un censimento e ci si atterrà a questo, prevede nella maggior parte dei casi che queste persone possano riavere, salvo la verifica dei requisiti soggettivi, un alloggio. Il Comune credo che stia facendo un’opera di grande attenzione verso queste persone, anche con una serie di misure di accompagnamento. C’è una visione globale complessiva su tutta questa vicenda e quindi anche altre situazioni stanno per essere affrontate con la forza e con la propulsione necessaria”.