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La vita e la carriera del banchiere statunitense David Rockefeller, il più vecchio miliardario del mondo

David Rockefeller è stato un banchiere statunitense nonché uno dei fondatori del gruppo Bilderberg e della Commissione Trilaterale.
Banchiere, filantropo, consigliere presidenziale statunitense ed erede di una delle fortune più famose della storia. David era il più giovane e l’ultimo nipote ancora in vita del fondatore di Standard Oil John D. Rockefeller, il primo miliardario degli Stati Uniti.

David Rockefeller, banchiere statunitense

Nato a New York il 12 giugno del 1915, David fu l’ultimo figlio di John D. Rockefeller Jr. – che passò la maggior parte della vita a salvaguardare le attività filantropiche di John Sr. – e Abby Aldrich Rockefeller. Frequentò lo sperimentale Teachers College della Lincoln School of Columbia University a Manhattan, laureandosi ad Harvard nel 1936.


David Rockefeller e la moglie Margareth McGrath in abito nuziale.

Studiò anche alla London School of Economics e ottenne un dottorato in economia alla University of Chicago nel 1940, che era stato fondato dalla sua famiglia.

La sua tesi, “Risorse non utilizzate e sprechi economici”, sosteneva che i capitalisti non cercano soltanto di ottenere guadagni ma anche di aiutare i loro dipendenti e la società. Sempre nel 1940 Rockefeller sposò Margaret “Peggy” McGrath, che morì nel 1996, con cui ebbe sei figli, due maschi e quattro femmine.

Gli inizi

Per il suo primo lavoro Rockefeller si occupava scrivere le bozze delle risposte alle lettere mandate all’allora sindaco di New York Fiorello LaGuardia per un dollaro l’anno.



Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale rifiutò di arruolarsi fino a quando sua madre non lo spinse a prestare servizio nell’esercito. Rockefeller si rifiutò di sfruttare l’influenza del padre per ottenere un posto da ufficiale e si arruolò come soldato semplice. Prestò servizio dal 1942 al 1945, arrivando alla carica di capitano.

Ingresso in Chase

Nel 1946, quando aveva 30 anni, entrò alla Chase National Bank, di cui suo zio, Winthrop Aldrich, era presidente del consiglio di amministrazione.



Suo padre – e prima di lui, suo nonno – erano stati per molto tempo i maggiori azionisti della banca, nel cui consiglio di amministrazione la famiglia Rockefeller occupava due posti.

Nonostante il successore di Aldrich, John J. McCloy, lo avesse bollato come ragazzino ricco e viziato, per dieci anni Rockefeller andò al lavoro in metropolitana e fu promosso in diversi reparti, arrivando a supervisionare per un periodo anche il settore America Latina e diventando co-CEO della banca nel 1960 dopo il pensionamento di McCloy.



McCloy, scrisse Rockefeller, era indeciso su chi nominare come suo successore. Rockefeller minacciò di lasciare il consiglio di amministrazione quando gli altri membri discussero di nominare come unico CEO George Champion, più vecchio di undici anni e con vent’anni di esperienza in più nella banca. Alla fine, Rockefeller condivise l’incarico con Champion per otto anni prima di essere nominato unico CEO nel 1969.

Unico CEO Chase

Negli anni Sessanta Rockefeller usò il nome di famiglia e i suoi contatti globali per aumentare il numero delle filiali estere della banca da 11 a 73. Chase fu la prima banca occidentale ad aprire filiali a Mosca e Pechino e concesse finanziamenti in Africa, Asia e America Latina. Rockefeller assunse anche il professore di gestione aziendale Peter Drucker come consulente, creando dipartimenti di risorse umane, marketing e pianificazione.



Secondo i critici l’attenzione internazionale di Rockefeller lo portò a trascurare le attività quotidiane di Chase. All’inizio degli anni Settanta banca aveva fatto alcuni investimenti immobiliari incerti, subìto perdite relative a obbligazioni che l’avevano obbligata a rivedere i profitti, fatto finanziamenti di difficile riscossione e avuto problemi tecnologici.

La minaccia di Citibank

Citibank, che sarebbe poi diventata Citigroup, minacciava la quota di mercato di Chase. Rockefeller fu costretto a concentrarsi contemporaneamente sulle carenze interne della banca e sulla sua espansione globale.


Il logo della Citibank National Association.

Nella sua autobiografia, raccontò di aver dovuto combattere per mantenere il suo incarico nel 1975 e che durante un volo in elicottero sull’Hudson il direttore della banca e consigliere di famiglia J. Richardson Dilworth gli disse che aveva poco tempo per far svoltare la società.

Una settimana più tardi il consiglio di amministrazione gli diede un altro anno di tempo. Dopo aver ristrutturato la gestione della banca e il modo in cui concedeva finanziamenti, Rockefeller riuscì a mantenere il proprio incarico fino al pensionamento nel 1981, poco prima di compiere 66 anni.



Durante i suoi viaggi per Chase, Rockefeller, che fu soprattutto un finanziere, spesso svolse anche attività diplomatiche di alto livello: in 35 anni volò per oltre 8 milioni di chilometri e incontrò 200 capi di stato. Sviluppò un rapporto stretto con l’allora Segretario di Stato americano Henry Kissinger, storico consigliere di suo fratello Nelson, e all’inizio degli anni Settanta sostenne l’apertura del presidente Nixon alla Cina comunista.

Vietnam

Negli anni Sessanta e Settanta diversi manifestanti lo accusarono di essere una figura influente dietro le scelte di politica estera americana, come la guerra in Vietnam. Alcuni dei suoi figli si opposero alla sua linea politica, e Rockefeller raccontò di accese discussioni a tavola con la figlia Abby, un avvocato contraria alla leva militare che si era avvicinata al marxismo.



Dopo il suo incarico a Chase Rockefeller si concentrò sulla gestione delle attività di famiglia. Dagli anni Quaranta fino alla fine degli anni Settanta i fratelli Rockefeller organizzarono incontri formali, in cui David faceva da segretario. «Noi cinque avevamo interessi molto diversi e, da un certo punto di vista, in conflitto tra loro», scrisse Rockefeller, «ma grazie soprattutto a queste riunioni regolari mantenemmo un livello minimo di rispetto e affetto reciproco, una cosa che non sempre succede nelle altre famiglie benestanti».

Nel 1979 David, Laurance e le vedove di John e Nelson fondarono Rockefeller & Co., un’evoluzione dell’ufficio di famiglia che il nonno aveva creato dopo essersi trasferito un secolo prima da Cleveland a New York. Da allora l’azienda si è ampliata occupandosi di gestione patrimoniale per clienti non affiliati alla famiglia Rockefeller.

Rockefeller Center

David Rockefeller calcolò che con la sua partecipazione il padre aveva perso 110 milioni di dollari (quasi 102 milioni di euro) in vent’anni. Il progetto era iniziato nel 1932 come dimostrazione di fiducia nell’economia americana.


I 30 Rockefeller Plaza visti dall’alto. Foto a cura di David Shankbone.

David Rockefeller fu poi presidente del Rockefeller Center Properties Inc., la società che deteneva l’ipoteca del centro, e lavorò per evitare il suo crollo finanziario a metà degli anni Novanta, dopo che il Rockefeller Center era stato comprato dalla giapponese Mitsubishi.

Nel gennaio 1995 Rockefeller, all’epoca 79enne, volò in Giappone per convincere Mitsubishi a non dichiarare il fallimento della proprietà. Entrando negli uffici della società si ruppe una gamba ma rimase nell’edificio per portare avanti la causa prima di andare in ospedale per ricevere cure.

Fallimento, riacquisto e vendita

Tre mesi dopo, venne comunque dichiarato il fallimento del Rockefeller Center. Un anno dopo Rockefeller ricomprò il centro insieme a Goldman Sachs.


Tishman Speyer: veduta dall’alto.

Nel 2001, poi, il gruppo lo vendette alla società edile di New York Tishman Speyer Properties a un prezzo maggiore, mettendo così fine a settant’anni di gestione della sua famiglia.

Tradizione filantropica

Rockefeller portò avanti la tradizione filantropica della sua famiglia, donando oltre 900 milioni di dollari (circa 833 milioni di euro) nel corso della sua vita.


Sede della Rockefeller Institute for Medical Research.

Nel 1940 entrò nel consiglio di amministrazione del Rockefeller Institute for Medical Research, fondato nel 1901 da suo nonno, e dieci anni più tardi succedette al padre come presidente del consiglio di amministrazione, posizione in cui rimase per 25 anni.

Nel 1965 l’istituto fu ribattezzato Rockefeller University. Rockefeller ha anche finanziato il David Rockefeller Center for Latin American Studies di Harvard ed è stato anche presidente del Consiglio di vigilanza dell’istituto.

Museum of Modern Art

Rockefeller ha ereditato l’amore per l’arte dalla madre e all’inizio degli anni Novanta aveva messo insieme una raccolta di opere moderne e impressioniste dal valore di oltre 500 milioni di dollari.


L’entrance del MOMA (Museum of Modern Art) di New York.

Dopo la morte della madre nel 1948 prese il suo posto nel consiglio d’amministrazione del Museum of Modern Art, di cui è stato presidente per più di 16 anni tra il 1958 e il 1993.

Rockefeller ha mantenuto la forma fisica e mentale anche dopo i novant’anni. Lavorava nel suo ufficio ogni giorno dalle 10 alle 17, faceva esercizio fisico due volte al giorno prima di andare al lavoro e a volte beveva un bicchiere di vino bianco a pranzo.

Passaggio del “testimone”

La guida della famiglia ora passa alla generazione conosciuta come “i cugini”, i bisnipoti di John D. Rockefeller. David Rockefeller diceva di essere fiducioso del fatto che i suoi sei figli e i suoi nipoti avrebbero portato avanti l’eredità filantropica e di attivismo della famiglia.

“Se avranno imparato le cose importanti sulla vita e come viverla, questo potrebbe essere il mio più grande contributo», disse Rockefeller in un’intervista del maggio 2007, «ho ragione di pensare che sarà così”.

Morte

Muore a Pocantico Hills il 20 marzo del 2017 ed è stato sepolto nella tomba di famiglia nel cimitero di Sleepy Hollow, New York. Anche dopo la sua morte David Rockefeller è stato aspramente criticato per le sue attività lobbistiche e per le sue scioccanti dichiarazioni correlate alla creazione di un Nuovo Ordine Mondiale.



Controversie

I Rockefeller hanno giocato un ruolo chiave nel CFR. Rockefeller, David, infatti, scrisse il libro Future of Federalism che supporta la tesi di una unione delle nazioni in un governo mondiale.

Per molti anni i Rockefeller versarono miliardi di dollari in progetti internazionali e gruppi che lavorano per promuovere un unico governo mondiale ufficiale. I Rockefeller presero decisioni che influirono sulla Russia, sulla Cina e su altre parti dell’Asia.

Influenza su riviste, fumetti, cinematografia e giornali statunitensi

La famiglia Rockefeller ha un enorme controllo su diverse riviste e giornali, una delle riviste su cui i Rockefeller hanno un certo controllo è la rivista Time. Uno dei grandi presidenti del Time, Andrew Heiskell è in stretti rapporti con David Rockefeller. Anche Henry J. Fisher, guidava il Magazine McCall dal 1917 al 1956 ed aveva rapporti con la famiglia Rockefeller.

Gli uomini nel consiglio di amministrazione della Cadence Industries (società madre della Marvel Comics) hanno strettissime relazioni economiche con David Rockefeller.

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