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De Luca sfrutta l’inchiesta sul tesoriere Pd per lanciare un attacco al PD

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Vincenzo De Luca

L’arresto del tesoriere del Pd campano ha scatenato polemiche politiche, alimentando lo scontro tra centrodestra e Pd e creando tensioni interne tra i dem campani. Il governatore De Luca ha colto l’occasione per criticare il commissariamento del partito.

De Luca sfrutta l’inchiesta sul tesoriere Pd per lanciare un attacco al commissario Misiani

L‘arresto del tesoriere del Pd campano nell’ambito dell’inchiesta sugli immigrati ha provocato una scossa politica. Non solo ha alimentato lo scontro tra centrodestra e Pd, soprattutto sul caso Almasri, ma ha anche creato tensioni interne tra i dem campani. In particolare, il governatore De Luca, da sempre critico con il commissariamento del partito, ha colto l’occasione per attaccare. A riportarlo è l’edizione odierna de Il Mattino.

Dopo l’arrivo del tesoriere nazionale per la gestione della contabilità, si ipotizza che al commissario Misiani, il cui mandato scade a fine mese, possano essere affiancati vice per accelerare la risoluzione della questione del candidato presidente alle regionali e per affrontare la vicenda De Luca. Il governatore, seppur in campagna elettorale nonostante il no della Schlein e il ricorso del governo contro il suo terzo mandato, ha approfittato della situazione per criticare il commissario, voluto dalla Schlein due anni fa.

De Luca attacca il Pd campano e lancia sfide politiche

«Il tesoriere? Dovete chiedere a un valoroso statista di nome Misiani, che fa il commissario del Pd campano. In questo momento il Pd della Campania non esiste, è sequestrato da due anni, quindi dovete chiedere ai sequestratori», dice sarcastico De Luca quando ieri gli chiedono un commento sull’arresto del tesoriere Nicola Salvati. Un professionista chiamato al Pd regionale nel 2019 dall’allora segretario Leo Annunziata, e poi confermato dai commissari Francesco Boccia e Antonio Misiani.

Ieri pomeriggio ad un evento dell’Ansa a Napoli, il governatore attacca il partito: «A Roma siamo tornati alla Prima Repubblica, anzi peggio. Parlano tra di loro una ventina di capicorrente. Il livello di vita democratica è paragonabile al Pcus di Breznev, anzi al Partito popolare di Kim Jong-un», dice riferendosi al terzo amndato. Poi un altro affondo: «Ho sentito prima che si vuole fare una bella coalizione per la Campania, ampia e coesa. Che bella cosa. Ma se vogliamo fare la coalizione dobbiamo decidere prima cosa fare e se c’è qualcuno in grado di governare», dice guardando il sindaco Gaetano Manfredi (che poco prima aveva lanciato il modello di alleanza larga con l’M5s) e Roberto Fico, uno dei nomi ipotizzati per la candidatura a presidente con un patto dem-grillini.

Nel frattempo, l’inchiesta sugli immigrati e il caso del tesoriere del Pd campano (subito sospeso dall’incarico e dal partito) arriva anche in Aula al Senato durante la discussione delle informative dei ministri Piantedosi e Nordio sul caso Almasri, suscitando polemiche al termine della seduta. A sollevare la questione è il deputato di FdI Alberto Balboni, che critica il senatore dem Francesco Boccia: «Si parla molto dell’inchiesta sull’immigrazione e sul tesoriere del Pd campano, persona di sua fiducia».

Anche lei forse non poteva non sapere». Non ci sta Boccia che chiede anche l’intervento del presidente Ignazio la Russa: «Dire che il Pd e che quelli che hanno avuto incarichi di direzione hanno una responsabilità politica diretta nella gestione dell’immigrazione irregolare è semplicemente vergognoso. È una scorrettezza molto grave». Anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi interviene: «Balboni ha detto una cosa di rara gravità».

Tensione in Campania per le regionali: il Pd e le polemiche interne

Le tensioni in Campania per le prossime elezioni regionali si intensificano. I grillini spingono per una revisione delle alleanze a causa dei vari scandali che coinvolgono il Pd, come l’arresto del tesoriere Salvati e il caso di Franco Alfieri, alleato di De Luca e sotto arresti domiciliari.

La dem Alessandra Moretti risponde alle critiche dell’M5s, sottolineando che il partito prenderà decisioni solo dopo una sentenza definitiva. Intanto, domani si terrà una direzione provinciale del Pd, mentre Carlo Calenda organizza una propria iniziativa politica nello stesso luogo e orario.

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