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Decreto Milleproroghe, cosa cambia per i concorsi pubblici? Le novità

Ieri, lunedì 21 febbraio, è stato approvato il decreto Milleproroghe con la fiducia alla Camera (369 sì e 41 no). Ma quali sono le principali novità per i concorsi pubblici? 


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Decreto Milleproroghe, le novità per i concorsi pubblici: cosa cambia

Concorsi pubblici semplificati fino a fine anno. Nel decreto Milleproroghe approvato ieri  è spuntata anche una misura approvata attraverso un emendamento in Commissione, che allunga fino alla fine di quest’anno le modalità semplificate per i concorsi pubblici. Fino al 31 dicembre, le amministrazioni pubbliche potranno assumere personale anche attraverso una sola prova scritta, anche in forma digitale, mentre la prova orale sarà soltanto «eventuale».

Cosa cambia per i concorsi pubblici con il decreto Milleproroghe

La deroga agli orali riguarda i concorsi che risultano già banditi alla data del primo aprile del 2021 (quando per la prima volta è entrata in vigore la normativa emergenziale), e per i quali però, non è stata svolta ancora nessuna attività. Ma la procedura semplificata si potrà essere utilizzata anche per tutti i nuovi bandi pubblici che saranno pubblicati fino alla fine dello stato di emergenza.

Uno degli obiettivi della riforma dei concorsi è, come aveva spiegato il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, quello di accelerare le procedure e tagliare i tempi che vanno dalla pubblicazione dell’avviso fino all’entrata in servizio dei vincitori. Un tempo che, nelle intenzioni del ministro, dovrebbe essere stabilmente ridotto a 100 giorni. Una semplificazione ritenuta particolarmente utile in vista delle assunzioni necessarie a portare avanti i progetti del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Nei giorni scorsi lo stesso ministro aveva ricordato come, già quest’anno, la previsione fosse di bandi di concorso per l’ingresso nella Pubblica amministrazione di 100 mila nuovi dipendenti a tempo indeterminato, oltre a qualche altra decina di migliaia con contratti a tempo previsti proprio dal Pnrr.

Uno dei principali bandi legato al Recovery plan, quello per l’assunzione dei primi 8.175 addetti all’Ufficio del processo, la task force che dovrà affiancare i magistrati per lo smaltimento delle pratiche arretrate, si è da poco concluso. I primi 200 assunti hanno preso servizio presso la Corte di Cassazione. Nel Milleproroghe sono state inserite alcune norme per semplificare la copertura dei posti nei vari distretti giudiziari. Tra queste la possibilità, nel caso in cui in un distretto non si riuscissero a coprire tutti i posti previsti, di poter attingere alle graduatorie di un altro distretto giudiziario.

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