Brunetta: “in Cdm vareremo terzo elemento del Pnrr”
“Il dibattito pubblico è indispensabile, non trasformeremo l’Italia senza coinvolgimento dei cittadini ma anche questo deve avvenire in tempi rapidi e con regole chiare“, ha detto il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini nel suo intervento al Festival dell’Economia di Trento, ricordando che “di fatto questo strumento era bloccato perché in nome della semplificazione si valutava fosse una perdita di tempo“. Con il decreto Recovery “nessuna fase viene messa da parte, neanche quella del coinvolgimento dei cittadini” ma con decreto ministeriale saranno indicate “soglie più basse di tempi“.
Decreto per il reclutamento nella Pa: la bozza
È di 20 articoli la bozza del decreto per il reclutamento nella Pa delle figure necessarie all’attuazione del Recovery. Il testo, anticipato dall’agenzia Ansa è in grado di anticipare, dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri in mattinata ed è ancora suscettibile di modifiche. Le norme vanno dai contratti di apprendistato per la formazione dei giovani diplomati alle modalità per l’assunzione a tempo di tecnici e figure specializzate che andranno sia nelle strutture della governance nel piano sia a supporto degli enti locali. Previste le assunzioni per l’ufficio del processo e fasce di premialità per i dipendenti pubblici.
Concorso rapido per 500 contratti a tempo determinato
Cinquecento persone verranno assunte a tempo determinato con concorso rapido, con un solo orale, per coordinare, attuare e controllare il Pnrr: 80 di loro andranno alla Ragioneria e per “motivate esigenze” altri 300 potranno essere assunti per la governance del Recovery plan, portando il totale a 800. Lo prevede la bozza del dl per il reclutamento nella Pa. In totale arrivano oltre 24mila assunzioni a termine, da qui al 2026: 1000 a supporto degli enti locali “nella gestione delle procedure complesse”; 268 alla transizione digitale; 67 all’Agid; 16.500 all’ufficio del processo e 5.410 unità di personale amministrativo alla giustizia.
I contratti inclusi nel Recovery Plan
I contratti a termine o di collaborazione per il Recovery Plan potranno essere chiusi in anticipo se non saranno raggiunti ogni anno gli obiettivi assegnati per la realizzazione del piano: lo prevede sempre la bozza del decreto per il reclutamento nella Pa. che introduce una apposita clausola “che ne consente la risoluzione unilaterale“. I contratti potranno durare anche oltre “trentasei mesi” ma comunque non oltre il 2026 e indicheranno “gli obiettivi progettuali che devono essere raggiunti per la conferma dei contratti di lavoro e per il loro eventuale rinnovo”.
Le assunzioni fuori dal Pnrr
Al di fuori delle assunzioni già previste nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, le amministrazioni pubbliche possono porre a carico del Pnrr esclusivamente le spese per assunzioni di personale specificamente destinato a realizzare i progetti di cui sono titolari, nei limiti degli importi previsti dalle voci di costo del progetto, prevede la bozza di dl per il reclutamento nella Pa. Queste assunzioni, così come le consulenze esterne, sono sottoposte a verifica da amministrazione centrale e Ragioneria. Se la verifica dà esito negativo le assunzioni possono essere fatte a carico delle amministrazioni, non con i fondi Ue.
(Fonte: Ansa)