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Il nuovo Decreto Ristori: novità fiscali e nuove categorie che hanno diritto al bonus

Il testo definitivo per il Decreto Ristori quater è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 30 novembre 2020. Molte le novità fiscali, a partire dalla proroga delle imposte e della dichiarazione dei redditi, ma non solo. Facciamo il punto delle misure previste nel nuovo Decreto Ristori.

Il nuovo Decreto Ristori

Il calendario degli appuntamenti con il Fisco delle prossime settimane viene totalmente ridisegnato dal decreto Ristori quater che, oltre a prevedere la proroga della dichiarazione dei redditi e della scadenza del secondo o unico acconto Irpef, Ires ed Irap per le partite IVA, rinvia i versamenti di dicembre 2020.

C’è la tanto attesa proroga della pace fiscale, accanto a nuova modifiche in materia di rateizzazione delle cartelle. Il testo ufficiale del decreto Ristori quater interviene inoltre in materia di IMU, con una lieve modifica in ottica estensiva della cancellazione del saldo del 16 dicembre 2020.

Tra le novità del decreto Ristori quater c’è anche il nuovo bonus di 1.000 ed 800 euro per alcune categorie di lavoratori, accanto all’inclusione di nuovi codici Ateco ai fini della richiesta del contributo a fondo perduto.

Facciamo quindi il punto delle novità contenute nell’ultima testo del decreto Ristori quater.


ROBERTO GUALTIERI MINISTRO ECONOMIA

Quali sono le nuove categorie che hanno diritto al Bonus?

Complessivamente, gli oneri del decreto ammontano a 8,9 miliardi di euro nel 2020, mentre sono 5,3 miliardi di euro le risorse del fondo taglia-tasse “finalizzato alla perequazione delle misure fiscali e di ristoro” dei “destinatari di sospensioni fiscali e contributive che registrino una significativa perdita di fatturato”. Questi soggetti potranno godere di un “esonero totale o parziale dalla ripresa dei versamenti fiscali e contributivi”.

Elenco delle nuove categorie di lavoratori (Codici Ateco) cui spetta il Bonus:

Proroga del termine di versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi e dell’Irap

È stato spostato dal 30 novembre al 10 dicembre il termine di versamento della seconda o unica rata dell’acconto 2020 delle imposte sui redditi e dell’Irap dovuta dagli esercenti attività d’impresa, arte o professione con domicilio fiscale, sede legale o sede operativa nel territorio italiano.
L’appuntamento slitta, invece, al 30 aprile 2021, in un’unica soluzione, senza aggravio di sanzioni e interessi:

Restano confermate le disposizioni dettate da precedenti decreti, che hanno già sancito la proroga dell’adempimento per i contribuenti Isa.

Sospensione dei versamenti tributari e contributivi in scadenza nel mese di dicembre

Sospesi i versamenti in scadenza questo mese relativi all’Iva, alle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati e alle addizionali regionale e comunale all’Irpef trattenute – in qualità di sostituti d’imposta – ai lavoratori dipendenti e pensionati, nonché ai contributi previdenziali e assistenziali. La disposizione è rivolta:

I versamenti sospesi dovranno essere effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, entro il 16 marzo 2021, in un’unica soluzione o fino a un massimo di quattro rate mensili di pari importo.



Proroga del termine per la presentazione della dichiarazione in materia di imposte sui redditi e Irap

Differito dal 30 novembre al 10 dicembre 2020 il termine per la presentazione telematica della dichiarazione dei redditi e di quella Irap.

Proroga termini definizioni agevolate

Spostato dal 10 dicembre 2020 al 1° marzo 2021 il termine entro cui sarà possibile provvedere al pagamento, senza applicazione di sanzioni e interessi, delle rate in scadenza nel 2020 per la rottamazione dei ruoli e per il “saldo e stralcio” degli omessi pagamenti delle imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali. Si ricorda che, in riferimento a tali versamenti, non trova applicazione la norma secondo cui, in caso di ritardo non superiore a cinque giorni, non si determina l’inefficacia della definizione e non sono dovuti interessi.

Misura a favore degli operatori del settore dei giochi

Entro il 18 dicembre potranno versare soltanto il 20% del saldo del prelievo erariale unico sugli apparecchi da gioco e del canone concessorio del quinto bimestre 2020. Il restante 80%, maggiorato degli interessi legali calcolati giorno per giorno, potrà essere corrisposto in rate mensili di pari importo: la prima con scadenza 22 gennaio 2021, le altre entro l’ultimo giorno di ciascun mese successivo, fino al 30 giugno 2021.



Contributo a fondo perduto per gli operatori economici

Esteso ad altri operatori economici (diverse categorie di agenti e rappresentanti di commercio, procacciatori di affari e mediatori) il riconoscimento del contributo a fondo perduto. L’indennizzo spetta anche a coloro che esercitano, come attività prevalente, una di quelle richiamate nell’allegato 1 al decreto “Ristori-quater”, con partita Iva attiva al 25 ottobre 2020.

Soggetti esenti dal versamento Imu

Il pagamento non è dovuto quando il gestore dell’attività economica coincide con il “soggetto passivo d’imposta” (la modifica, pertanto, consente di riconoscere l’esonero anche nei casi in cui, come avviene per gli immobili detenuti in leasing, il soggetto passivo non è il proprietario degli stessi).

Rinvio del federalismo fiscale

Rinviata al 2023 l’applicazione delle disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, in particolare la rideterminazione dell’addizionale regionale all’Irpef e dell’aliquota di compartecipazione regionale al gettito Iva, la soppressione dei trasferimenti dallo Stato alle regioni a statuto ordinario e la determinazione dei fondi perequativi.

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