Economia

Decreto Sostegni, 3000 euro di bonus per partite Iva e professionisti: come ottenerli

Nel Decreto Sostegni è previsto un bonus da 3mila euro per professionisti partite iva. Gli autonomi iscritti agli Ordini professionali entrano per la prima volta nel sistema generale di aiuti che sarà attivato dal decreto atteso in Consiglio dei Ministri per la giornata del 19 marzo.
Stando alle stime del Governo, la platea coinvolgerà circa 800mila professionisti, iscritti alle gestioni separate delle diverse Casse previdenziali, oltre a 3 milioni di piccole e medie imprese. Gli aiuti dovrebbero andare da un minimo di mille euro per le persone fisiche, a 3mila euro per le partite Iva, arrivando ad un massimo 150mila euro per le imprese (anche artigiane), con 5 fasce percentuali in base al reddito.

Decreto sostegni, il bonus per professionisti e partite Iva

Come riportato dal Corriere della Sera, lo schema prevede un indennizzo del 60% per le imprese fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e un milione, 30% tra uno e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni. Com’è noto, a cambiare sarà il meccanismo di calcolo dei contributi alle imprese con l’eliminazione dei codici Ateco e l’introduzione dei criteri basati sulle “perdite” di fatturato.

Il calcolo delle partite Iva

A fine aprile dovrebbe arrivare anche il bonus per le partite Iva. Si tratta di un indennizzo di mille euro al mese, per il primo trimestre – gennaio, febbraio marzo – dedicato a tutti i titolari di partita Iva e ai lavoratori stagionali e dello spettacolo anche senza partita Iva. Per il primo trimestre, dunque, si tratta di un sostegno di 3 mila euro.

Artigiani E piccole imprese: come si calcola il nuovo sostegno

Per piccole imprese e artigiani si applica un calcolo preciso: le perdite mensili vengono moltiplicate per due e si applica il 30% per calcolare il ristoro. Per esempio: un negozio che è sceso da 120 mila a 60 mila euro dal 2019 al 2020, ha una perdita media mensile di 5 mila euro, che moltiplicato per due fa 10 mila euro. Su questa cifra si calcola il 30%. Il ristoro è dunque pari a 3 mila euro.

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