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Denise Pipitone, magia e riti satanici: i sospetti di Tony Pipitone su 2 persone

Emergono nuovi dettagli sulla scomparsa di Denise Pipitone. I sospetti di Tony Pipitone  cadono su due persone. La trasmissione Quarto Grado, andata in onda ieri sera, ha reso nota la testimonianza del padre acquisito di Denise resa alla Procura di Marsala il 30 settembre 2004, ossia 29 giorni la sparizione della bambina. Si tratta di un verbale inquietante poiché l’uomo parla di pratiche magiche e sataniche, facendo ricadere i propri sospetti in particolare su Matteo Marino, l’ex marito di Giacoma, la sorella di Piera Maggio.

Scomparsa di Denise Pipitone, magia e riti satanici: i sospetti di Tony Pipitone

È bene ricordare che, in 17 anni, Matteo Marino non è mai stato indagato per la scomparsa di Denise, per cui i magistrati hanno evidentemente ritenuto infondati i sospetti di Tony accantonando le sue parole ed i suoi sospetti.

Tony racconta di quando Matteo gli parlò di un libro che stava leggendo, su pratiche magiche, fatto che lo aveva spaventato al punto da aver interrotto la conversazione cambiando argomento. Poi cita l’episodio della carcassa bruciata di un cane che sarebbe stata trovata nella villa di Matteo: “Di recente ho saputo del cane bruciato nella villa, eravamo in casa di mia cognata Giacoma. Abbiamo ipotizzato che lì si fossero svolti riti satanici. Io come pensiero sono anche andato oltre, temendo che quell’episodio fosse legato alla scomparsa di Denise”.

Altro episodio strano è riferito ad una volta in cui Matteo era molto vicino a Denise, seduta, e lui abbassato fino a sfiorarla con la testa. Giacoma, sospettando che stesse praticando qualche rito magico, avrebbe tirato via la bambina.

Secondo Tony Pipitone, Matteo potrebbe aver preso di mira Denise per colpire indirettamente Giacoma, ma non è chiaro perché ed in che modo. Matteo Marino sembrerebbe poi essere stato molto vicino ad Anna Corona, mamma della sorellastra di Denise ed ex moglie di Pietro Pulizzi, il padre biologico di Denise. Nelle scorse settimane il nome di Anna Corona è stato più volte citato dalla cronaca a causa di una perquisizione nei pressi dell’abitazione che occupava al tempo della scomparsa della bambina.

A veggenti, inoltre, si sarebbero rivolti Tony e Piera per tentare di conoscere dove fosse finita la bambina. Tentativi ovviamente disperati e più che comprensibili di genitori che fanno di tutto e non lasciano nulla di intentato per ritrovare la propria figlia.


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