Emergono nuovi dettagli sul caso di Denise Pipitone, la bimba scomparsa all’età di 4 anni da Mazara del Vallo, 17 anni fa. A Quarto Grado è intervenuta una donna, giudicata inattendibile dai magistrati per le affermazioni prive di riscontro, che racconta quello che Anna Corona le avrebbe detto dopo la scomparsa della piccola.
Denise Pipitone, cosa ha detto la nuova testimone su Anna Corona
“Nel 2017 Anna Corona è venuta a casa mia e mi ha detto una cosa sola: a piccidirra morse, la piccolina morì”, racconta la teste nel corso della trasmissione di Rete 4. La frase sarebbe stata pronunciata nel corso di un aperitivo in cui era presente anche il marito della donna: “Non ci credevo nemmeno che mi avesse detto una cosa del genere, così ho chiesto anche a lui, che ha confermato di aver sentito la stessa frase”.
La testimonianza di questa donna è stata presentata al tribunale per due volte dal legale di Piera Maggio, ma è sempre stata respinta e considerata poco attendibile in quanto le sue affermazioni sarebbero prive di riscontro.
La storia di Denise Pipitone: le piste in 17 anni di misteri
Sono trascorsi 17 anni dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone, un caso che ancora oggi rimane irrisolto. Sono diverse le piste investigative emerse nel corso degli anni, ma finora tutte si sono rivelate infondate. Tutto ebbe inizio il primo settembre 2004, alle 11.40, quando Denise, quasi 4 anni, scompare davanti a casa della nonna materna, Francesca Randazzo, a Mazara del Vallo, mentre gioca con i cuginetti. Il padre, Toni Pipitone, 40enne, fa il muratore; la madre, Piera Maggio, di 35 anni, è casalinga.
La coppia ha un altro figlio di 11 anni, Kevin. Il 25 ottobre 2004 gli inquirenti hanno già tracciato diverse piste investigative, tutte puntualmente scartate: da quella dei nomadi, al traffico di organi umani, da quella della pedofilia, fino ai seguaci delle messe nere. L’unica ipotesi rimasta ancora in piedi sarebbe quella legata a un movente privato.
Perché Denise non ha il cognome del padre Pietro Piluzzi
La mamma di Denise, Piera Maggio, ha avuto la bambina fuori dal precedente matrimonio con Toni Pipitone, dal quale aveva già avuto il figlio maggiore Kevin. Pietro Pulizzi era sposato precedentemente con Anna Corona e aveva deciso di mettere fine al matrimonio per iniziare una nuova vita con la nuova compagna Piera e la figlia Denise.
Il fratello maggiore è comparso raramente in pubblico: soltanto in occasione del 18esimo compleanno della sorella (il 26 ottobre 2018) ha voluto scrivere un messaggio per lei. “L’immagine che conservo di te rimane ancora quella di una bambina – scriveva – ma non è più così, visto che oggi compi 18 anni. Qualcuno ha modificato il corso delle nostre vite, il destino è stato avverso”.
La storia di Denise Pipitone: gli avvistamenti
In seguito alla scomparsa sono stati segnalati alcuni avvistamenti, confermati e non:
- 18 ottobre 2004 a Milano in compagnia di alcune persone rom in strada davanti ad un istituto bancario: una guardia giurata è riuscita a trattenere per poco il gruppo e a filmare la bambina. Nel filmato la bambina viene chiamata Danas e la si sente chiedere ad una donna «Dove mi porti?»
- L’11 settembre 2008 una bambina viene fermata sull’isola di Kos in Grecia con una rom di origine albanese. La bimba parla molto bene l’italiano, vengono svolte alcune indagini ma il Dna non è quello della piccola Denise.
- Il 31 marzo 2021 un’infermiera russa residente in Val Seriana segnala a Chi l’ha visto? di aver notato una forte somiglianza tra la piccola Denise ed una ragazza ventenne russa partecipante alla trasmissione televisiva Pust Govoryat (tradotto Let Them Talk e in onda sul primo canale russo Pervyj kanal) in cerca della madre. La cittadina russa si chiama Olesya Rostova ed ha ricevuto il nome in orfanotrofio. Alla puntata del successivo 7 aprile 2021 partecipano l’avvocato della madre di Denise, Giacomo Frazzitta, e il corrispondente Rai Marc Innaro: all’avvocato viene comunicato privatamente il gruppo sanguigno di Olesya Rostova, tuttavia egli annuncia che non è compatibile con quello di Denise, e che avrebbe comunque informato la Procura di Marsala