La lettera-denuncia di un salernitano contro il Pronto Soccorso dell’AOU “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona”. Il cittadino ha inviato una Pec anche alla Regione e al Ministero.
La lettera-denuncia di un salernitano contro il Pronto Soccorso del San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona
Intorno alle ore 15 del 3 settembre, il signor G.G. si è presentato al Pronto Soccorso dell’AOU “San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona” per assistere una sua parente convivente affetta da gravi e comprovati problemi di salute e difficoltà motorie. Dopo aver effettuato il triage necessario e ricevuto il nulla osta per l’accesso con l’ausilio di una sedia a rotelle, la paziente è stata sistemata “in una non meglio definibile sala d’attesa posta sul retro della sala triage, dove altri pazienti stazionano in attesa dell’accesso con scarsissima o nulla osservazione da parte del personale preposto (si ricorda che un codice d’accesso può facilmente cambiare, e spetta al personale infermieristico tale controllo, nel caso in questione completamente assente)”.
“dopo oltre un’ora di paziente attesa un membro del personale (poi auto-qualificatosi come il responsabile del Pronto Soccorso) chiedeva di prendere la sedia a rotelle dove la mia parente era allocata in quanto tutto il reparto era del tutto sprovvisto di altre sedie a rotelle e c’era la necessità di prelevare un infortunato sanguinante all’esterno. In assenza di assistenza sollevavo in braccio la mia parente sistemandola provvisoriamente su una delle poche sedie disponibili, provocandole inevitabilmente grave disagio e dolore. Per ben due volte ho chiesto in modo pacato al personale di turno di reperire altri ausili, ma senza ottenere nulla”.
La denuncia
“Comprensibilmente alterato ho chiesto di rivolgermi al responsabile, rivelatosi poi essere la stessa persona che chiedeva l’unica sedia a rotelle – a quanto pare – disponibile, ma mi hanno invitato in modo brutale ad uscire, senza alcuna comprensione o umanità. – incalza- Costernato dalla situazione ho deciso di rivolgermi al servizio di emergenza 112, affinché le autorità di pubblica sicurezza intervenissero, così come previsto dalla legge, per tutelare il diritto alla salute dei cittadini e il corretto svolgimento di un pubblico servizio tanto necessario quanto delicato. Dopo un trasferimento telefonico alla competente Polizia di Stato, sono stato invitato dall’operatore a rivolgermi al drappello della Polizia ubicato nelle vicinanze del Pronto Soccorso. Spiegato all’operatore che non potevo spostarmi in quanto la mia parente così disposta poteva facilmente – e in assenza della dovuta assistenza – cadere, peggiorando la sua già precaria condizione di salute, dopo non poca insistenza, ho ottenuto un intervento da parte degli stessi agenti del suddetto drappello. Gli agenti, intervenuti sul posto, non hanno identificato nessuno, né verificato l’effettiva vergognosa mancanza di adeguati ausili, né verbalizzato alcunché, ma si sono limitati a frasi di circostanza e a ricordare al sottoscritto la possibilità di una segnalazione alla Direzione Sanitaria per il disservizio che si stava consumando”.
Nel frattempo la paziente era stata ammessa con una barella alle cure del caso, “in un reparto fatiscente, in cui vige assoluta anarchia e disordine. Mancanza di presidi adeguati, sovraffollamento, negligenza in alcuni casi – da parte del personale preposto, oltre che scarsa informazione e assistenza ai pazienti, i quali sono per lungo tempo lasciati soli a loro stessi, in camerate con scarso ricambio d’aria e mancanza dei livelli igienici di sicurezza stabiliti dalla legge. – denuncia G.G. – Tale è la spiacevolissima condizione in cui versa il reparto di Pronto Soccorso in questione, e tutto questo nel silenzio e nella rassegnata indifferenza persino da parte di chi dovrebbe tutelare la legge e la pubblica sicurezza”.
La denuncia alla polizia e alla Regione Campania
Il cittadino a mezzo pec ha dunque comunicato tutto alle forze dell’ordine, diffidando l’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona, nella persona del Direttore Sanitario, “affinché venga fatta luce sulle irregolarità segnalate e vengano messe in campo tutte le misure necessarie per contrastare la gravissima situazione in cui versa il reparto di Pronto Soccorso in questione, anche ricorrendo ad autorità superiori, nella logica del principio di sussidiarietà previsto dalla legge, dove necessario anche chiedendo aiuto ai corpi volontari come la Croce Rossa Italiana o all’Esercito, che è deputato alla difesa dei cittadini e dalle opportune capacità logistiche”. Fa appello poi alla Polizia di Stato, nella persona del Questore di Salerno, affinché faccia luce sull’intervento della forza pubblica “a partire dalla chiamata al 112 del sottoscritto fino all’intervento degli agenti, il quale si ritiene non avvenuto nel rispetto della legge“. G.G. ha reso noti fatti anche alla Regione Campania e al Ministero della Salute.