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Disoccupazione, spetta anche ai detenuti: lo stabilisce il Tribunale del Lavoro

L’indennità di disoccupazione Naspi, erogata dall’Inps, spetta anche ai detenuti che hanno lavorato in carcere. Il Tribunale del lavoro di Milano ha condannato l’Inps a corrispondere il sussidio di disoccupazione ad un ex detenuto che aveva lavorato per quasi due anni in carcere come cuoco e addetto alle consegne.

La disoccupazione spetta anche ai detenuti

Il lavoro è lavoro per tutti”, ha dichiarato Francesco Maisto, Garante dei diritti delle persone private della libertà del Comune di Milano, sottolineando che “al detenuto deve essere assicurato lo stesso trattamento economico e previdenziale cui hanno diritto i cittadini liberi e che non è possibile occultare questo diritto con la finzione che il lavoro penitenziario rientri nell’ambito di altre attività ricreative che si svolgono all’interno del carcere”.

In passato è stato negato

In passato tanti ex detenuti si sono visti negare la Naspi. Con la sentenza del 10 novembre del Tribunale di Milano “viene fatta finalmente chiarezza su un punto inderogabile”. Secondo il giudice Luigi Pazienza “il lavoro penitenziario non può consentire l’introduzione di un trattamento differenziato tra i detenuti e gli altri cittadini in materia di assicurazione contro la disoccupazione. Il lavoro penitenziario alle dipendenze del Ministero della Giustizia e quello libero subordinato sono assimilabili: pertanto non possono sussistere ragioni per escludere il diritto alla Naspi qualora ricorrano i presupposti previsti dalla normativa specifica”.

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