L’autopsia sul corpo del detenuto Domenico Ivan Lauria servirà a chiarire cosa è davvero accaduto il 15 novembre all’interno del carcere di Catanzaro. L’avvocato della famiglia: “Il corpo del ragazzo presentava evidenti ematomi e ferite da taglio oltre che parti del corpo sanguinanti”.
Detenuto morto nel carcere di Catanzaro, la famiglia denuncia: “Sul corpo lividi e ferite”
Quando la mamma di Domenico Ivan Lauria, detenuto morto nel carcere di Catanzaro, ha visto il corpo di suo figlio non poteva credere ai suoi occhi. Poche ore prima (circa alle ore 23 del 15 novembre 2024) aveva ricevuto la telefonata che nessun genitore è mai pronto a ricevere: “Signora Lauria suo figlio si è sentito male ed è deceduto”. Da Messina la famiglia Lauria si è precipitata a Catanzaro ma le condizioni di Domenico sono sembrate subito sospette.
“Aveva ematomi e tagli su tutto il corpo – racconta una parente presente insieme alla mamma del ragazzo deceduto – abbiamo quindi deciso di scattare diverse fotografie e presentare una denuncia. Le condizioni di quel corpo non possono essere compatibili con un semplice malore”. Il giorno seguente la mamma di Domenico presenta un esposto allegando gli oltre 60 scatti sul corpo del figlio. Il sospetto della famiglia è che il ragazzo possa essere stato malmenato e che le percosse abbiano provocato un arresto cardiocircolatorio
Chi era Domenico
Domenico Ivan Lauria aveva 28 anni, compiuti da poco meno di un mese. Era un soggetto con problemi di tossicodipendenza, con una riduzione della capacità lavorativa del 75% riconosciuta, e soffriva di gravi disturbi mentali, come attestato anche da esperti incaricati nei diversi procedimenti penali.
Sarà l’autopsia a chiarire cosa sia realmente accaduto a Domenico. In seguito alla denuncia presentata dalla sua famiglia, la Procura di Catanzaro ha avviato una serie di indagini per comprendere le circostanze della morte del detenuto, e il primo passo sarà l’esame autoptico previsto per oggi.
“Secondo i certificati medici – ci spiega l’avvocato della famiglia Pietro Ruggeri – Domenico sarebbe deceduto per ‘tossicodipendenza inveterata da cocaina oppiacei ed abuso alcolico 2 insufficienza cardiocircolatoria criptogenetica e arresto cardiocircolatorio’. Eppure – sottolinea ancora il legale – il corpo del ragazzo presentava evidenti ematomi e ferite da taglio oltre che parti del corpo sanguinanti”.
Il decesso
Nel 2023, il Tribunale di sorveglianza di Palermo ha negato la richiesta di differimento dell’esecuzione della pena. Già due anni prima, Lauria Michela, la madre del giovane, aveva sollecitato il suo trasferimento in strutture più vicine per poterlo assistere. Inoltre, come riferito dall’avvocato di famiglia, sono state presentate diverse istanze sia al DAP che al Ministero della Giustizia affinché fosse collocato in una struttura adeguata alle sue gravi patologie.
Tuttavia, Domenico Ivan è stato spostato solamente in altre carceri (Palermo, Rossano, Catanzaro), tutte più lontane dalla madre, con l’ultimo trasferimento a Catanzaro, dove è deceduto venerdì pomeriggio.