Secondo Luigi Di Maio bisogna distruggere i barconi. In una intervista al Corriere della Sera, il ministro degli Esteri ha spiegato la sua strategia per fermare gli arrivi di migranti nel Paese: “Nessuna impostazione ideologica, serve pragmatismo, bisogna fermare i barconi che partono dalla Tunisia e dialogare per una nuova intesa con Tunisi sui flussi”.
Di Maio: “Distruggere i barconi”
“Va portato avanti il negoziato per un nuovo accordo in materia migratoria e presto io stesso andrò a Tunisi per affrontare il tema, ma prima voglio i fatti. Bisogna lavorare subito ad un accordo con le autorità tunisine affinché sequestrino in loco e mettano fuori uso barchini e gommoni utilizzati per le traversate, perché le imbarcazioni che stanno arrivando sono di questo tipo qui, cosiddette fantasma, spesso sfuggono ai radar – ha detto Di Maio – Lo scenario ricorda quello albanese degli inizi del 2000 e allora con il governo di Tirana si cooperò in questo senso, il che contribuì a fermare i flussi. Con Tunisi dobbiamo sperimentare la medesima strada a mio avviso, lavorando naturalmente su più fronti”.
Pragmatismo e concretezza
Il ministro degli Esteri ha sottolineato che “qui non si tratta di avere una linea dura o meno, non c’è e non deve esserci un approccio ideologico al tema, bensì pragmatico e concreto. La questione degli sbarchi, unita al rischio sanitario con la pandemia è un tema di sicurezza nazionale. Quanto accaduto a Caltanissetta e a Porto Empedocle deve far pensare, i cittadini chiedono giustamente delle risposte e il dovere di uno Stato è darle quelle risposte, lavorando per risolvere il problema alla radice”.