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Diana Del Bufalo, la sindrome di Tourette: ”Dico cose inadeguate”

L'attrice romana si racconta senza filtri

L’attrice Diana Del Bufalo si racconta senza filtri, parlando della sindrome di Tourette. Avete mai notato che fa spesso delle gaffe che fanno anche sorridere? Non si tratta di una precisa strategia per piacere al pubblico, ma di una vera e propria malattia.

Diana Del Bufalo, la confessione: la sindrome di Tourette

L’attrice romana appare simpaticissima al pubblico, ma spesso è protagonista di gaffe. Ha una malattia e non si vergogna a dirlo. «Il fatto di essere sovraeccitata, un po’ emozionata, soprattutto in tv, è perché ho paura del giudizio delle persone, una cosa che mi porto dietro fin dai tempi della scuola, una scuola inglese, campagnola. Non andavo bene, sbagliavo i verbi. Da allora sono insicura, ma so di essere anche carismatica. L’ambizione però è un’altra cosa, è la cazzimma. No,non ce l’ho, io voglio solo stare sul prato sotto il mio albero di noce con il mio cane».

Poi continua aggiungendo: «Ho un disturbo: la coprolalia, l’impulso di dire inadeguatezze. La prima volta che mi è capitato ero nel negozio della ex di mio fratello. Una signora ha chiesto se su una collanina si poteva incidere altro, oltre ai fiori. La ex di mio fratello risponde “no, solo i fiori”. E io dico: “Marta, magari la signora ci voleva un bel fallo!”. Mi hanno spiegato che è un ramo della sindrome di Tourette, mi capita quando mi sto annoiando e sono tutti formali».

Il pensiero su Giorgia Meloni

Continua a lavorare nel mondo dello spettacolo, ma ha tante paure sul futuro. Infatti dichiara: «Il futuro è un’angoscia infinita, è questo che preoccupa i giovani, l’incertezza». Per la prima volta l’Italia ha una premier donna, Giorgia Meloni. «Non ne so molto di politica, ma credo sia un passo importante. Noi donne abbiamo questo retaggio ereditato delle streghe, che sono state messe al rogo perché minacciavano il potere degli uomini. Poi Meloni in quanto donna ha forse una sensibilità diversa. Non la conosco personalmente, il suo piano me l’ha spiegato un po’ mia mamma. Io non l’ho votata, ho votato per quello che mi poteva interessare».

Ma non è finita qui, infatti aggiunge: «Per esempio non è logico che per una coppia etero sia così difficile adottare un bambino e che le coppie gay non possano provarci. Non sta né in cielo né in terra. Chiaro che devono esserci dei controlli, ma viviamo in una società in cui ormai tutto è sicuro, è tutto tracciabile. Mi fa una rabbia, anche pensare che i figli delle coppie gay per la legge hanno un solo genitore. È tremendo. Dovrei aprire un dibattito…»

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