È morto Diego Armando Maradona. L’ex campione del Napoli ed allenatore è deceduto all’età di 60 anni oggi, giovedì 25 novembre. È stato il capitano della nazionale dell’ Argentina vincitrice del campionato del mondo 1986.
È morto Diego Armando Maradona, calcio in lutto
Diego Armando Maradona è stato stroncato da un arresto cardiaco. Soprannominato El Pibe de Oro (“il ragazzo d’oro”), è considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, se non il migliore in assoluto.
“È un giorno è successo. Un giorno è accaduto l’inevitabile – ha scritto il Clarin in apertura – uno schiaffo emotivo e nazionale, un colpo che si ripercuote a ogni latitudine. Un impatto mondiale. La frase che era stata scritta più volte, ma che era stata dribblata dal destino, fa ora parte della triste realtà. È morto Diego Armando Maradona”.
Hasta siempre, Diego.
Serás #Eterno en cada corazón del planeta fútbol. pic.twitter.com/jcsGP3GlNI
— Selección Argentina ?? (@Argentina) November 25, 2020
“Arrivederci, Diego. Sarai Eterno in ogni cuore del mondo del calcio“, scrive su Twitter l’account della nazionale argentina, con cui Maradona ha disputato 91 partite vincendo da assoluto protagonista il Mondiale del 1986. L’ex Pibe de Oro lascia tantissimi affetti anche a Napoli, dove è un mito per i suoi sette anni di militanza nel club partenopeo, che aveva guidato alla vittoria di due storici scudetti nel 1987 e nel 1990.
Addio Maradona
A 60 anni è morto Diego Armando Maradona. La notizia l’hanno riportata per primi il quotidiano argentino il Clarin e la CNN. Fatale è stato un arresto cardiaco. Il Pibe de Oro stato il più grande calciatore di tutti i tempi, ha vinto i Mondiali con l’Argentina, due scudetti con il Napoli ed è stato uno dei campioni più amati in assoluto.
Il mondo del calcio è in lutto
Maradona dopo aver festeggiato il suo compleanno il 30 ottobre si era sentito male ed era stato portato d’urgenza in ospedale, dove era stato operato alla testa. Dall’ospedale di Buenos Aires Maradona è uscito pochi giorni fa, stava meglio. Doveva trascorrere un lungo periodo di convalescenza a casa, dove purtroppo nella giornata di oggi 25 novembre ha avuto un attacco cardiaco che si è rivelato fatale.
Maradona meno di un mese fa aveva compiuto sessant’anni, il mondo del calcio lo aveva celebrato, tutti lo avevano onorato, tantissimi campioni di ogni sport, di ieri e di oggi, gli avevano fatto gli auguri, un omaggio che si riserva solo ai campionissimi.
I trionfi di Maradona con l’Argentina e il Napoli
Diego ha vinto il Mondiale del 1986 con l’Argentina, ha disputato la finale di Italia ’90 e con il Napoli ha conquistato due scudetti (1987 e 1990). Ma per descriverlo non bastano solo i titoli, i trofei vinti, perché l’essenza di Maradona si è vista in tante piccole cose, tante piccole grandi cose, oltre ai gol memorabili, a quelli che vengono subito alla mente: alla Mano de Dios in Argentina-Inghilterra e al gol del secolo segnato pochi minuti dopo, quando scartò sei o sette giocatori inglesi prima di battere Shilton. Ha giocato anche con il Barcellona e il Siviglia, e in patria con il Boca Juniors e l’Argentinos Juniors. Con la nazionale dell’Argentina ha disputato quattro Mondiali, e l’ha guidata da allenatore nel 2010.
La carriera di Maradona
In una carriera da professionista più che ventennale ha militato nell’Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell’s Old Boys. Con la nazionale argentina ha partecipato a ben quattro Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994), vincendo da protagonista il torneo del 1986; i 91 incontri disputati e le 34 reti realizzate in nazionale costituirono due record, successivamente battuti. Contro l’Inghilterra ai quarti di finale di Messico 1986 segnò una rete considerata il gol del secolo, tre minuti dopo aver segnato un gol con la mano (noto come mano de Dios), altro episodio per cui è spesso ricordato.
Non è mai potuto entrare nelle graduatorie del Pallone d’oro perché fino al 1994 il premio era riservato ai giocatori europei: per questo motivo nel 1995 vinse il Pallone d’oro alla carriera. Ha comunque ricevuto altri numerosi riconoscimenti individuali: condivide con Pelé il premio ufficiale FIFA come Miglior giocatore del XX secolo, e nel 1993 è stato insignito del titolo di miglior calciatore argentino di sempre, tributatogli dalla federazione calcistica dell’Argentina. Nel 2002 è stato inserito nella FIFA World Cup Dream Team, selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali, ottenendo, tra gli undici della squadra ideale, il maggior numero di voti. Nel 2004 è stato inserito da Pelé nel FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, stilata in occasione del centenario della federazione. Nel 2012 viene premiato come Miglior Calciatore del Secolo ai Globe Soccer Awards e nel 2014 entra a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i giocatori stranieri.
Tra le figure più controverse della storia del calcio per la sua personalità eccentrica dentro e fuori il campo, fu sospeso due volte dal calcio giocato per differenti motivi: una volta per uso di cocaina nel 1991 e un’altra volta per positività ai test antidoping, al mondiale degli Stati Uniti 1994 (per uso di efedrina, sostanza non legale spesso usata per perdere peso). CT dell’Argentina per un breve periodo alla fine degli anni duemila, dopo il suo ritiro ufficiale dal calcio nel 1997, Maradona ha subito un aumento eccessivo di peso (risolto con l’aiuto di un bypass gastrico) e le conseguenze della dipendenza dalla cocaina, dalla quale si è liberato dopo lunghi soggiorni in centri di disintossicazione.
Biografia
Nato a Lanús da Diego e Dalma, è padre di cinque figli: Dalma Nerea (1987) e Gianinna Dinorah (1989), nate dal matrimonio con Claudia Villafañe – sposata nel 1984 e dalla quale ha poi divorziato nel 2004 –, Diego Sinagra (1986), nato dalla relazione con Cristiana Sinagra e non riconosciuto da Maradona fino al 2007, Jana (1996), dalla relazione con Valeria Sabalaín e Diego Fernando (2013), nato dalla relazione con Veronica Ojeda.
Nel 2009 nasce Benjamin, figlio del calciatore Sergio Agüero e di Gianinna e primo nipote di Maradona.
Anche suo figlio Diego jr. è calciatore, così come lo sono stati i suoi fratelli Hugo e Raúl (detto Lalo) e come lo sono i suoi nipoti Diego Hernán Valeri e i gemelli Nicolás e Santiago Villafañe.
Durante la sua vita ha stretto forti amicizie con diversi politici di spicco tra cui il peronista di sinistra ed ex presidente dell’Argentina Carlos Saúl Menem, il leader cubano Fidel Castro, il presidente venezuelano Hugo Chávez, e Cristina Fernández de Kirchner. Ha inoltre espresso ammirazione per Ernesto ‘Che’ Guevara e avversione per George W. Bush.
Maradona è stato coinvolto in diversi problemi con la giustizia e controversie legali, in particolare con il fisco italiano che l’ha accusato di evasione per 39 milioni di euro: nell’ottobre 2013 Maradona ha firmato l’atto per il recupero del credito e nel maggio 2014, Equitalia decide la sospensione dei pignoramenti presso terzi delle somme di cui risulta creditore.
Il 5 luglio 2017 ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Napoli.
Problemi di salute
Dai primi anni ottanta fino al 2004 Maradona fu dipendente dalla cocaina: egli ammise, nella sua autobiografia pubblicata nel 2000, di aver iniziato a farne uso dal 1982 quando giocava nel Barcellona. Durante il suo soggiorno a Napoli il consumo divenne una vera e propria tossicodipendenza, che cominciava ad interferire con la sua capacità di giocare a calcio.
Negli anni successivi al suo ritiro, a causa degli eccessi con alcol, cibo e cocaina la sua salute peggiorò progressivamente, costringendolo a diversi ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici, oltre a piani di riabilitazione e disintossicazione tra gli anni duemila e gli anni duemiladieci. A causa del vertiginoso aumento di peso subito all’inizio degli anni duemila, è costretto a due bypass gastrici, uno nel 2005 e uno nel 2015.
Circolarono alcune notizie riguardo alla sua morte che furono subito smentite, così come le voci precedenti che lo dichiaravano morto in un incidente automobilistico.
Operato al cervello per la rimozione di un ematoma il 4 novembre 2020 a Buenos Aires, è poi effettivamente deceduto tre settimane dopo, il 25 novembre 2020 nella sua casa di Tigre.
La conferma della Federcalcio
La conferma della morte di Diego Armando Maradona arriva dalla Federcalcio argentina. “L’AFA, attraverso il suo Presidente Claudio Tapia, manifesta il suo più grande dolore per la morte della nostra leggenda Diego Armando Maradona”.
La Asociación del Fútbol Argentino, a través de su Presidente Claudio Tapia, manifiesta su más profundo dolor por el fallecimiento de nuestra leyenda, Diego Armando Maradona.
Siempre estarás en nuestros corazones ? pic.twitter.com/xh6DdfCFed
— AFA (@afa) November 25, 2020