Almeno una volta nella vita sarà capitato a tutti di dover iniziare una dieta ipocalorica. Che sia semplicemente per mantenersi in forma, o un modo per buttare giù qualche chilo di troppo, la nostra attenzione all’alimentazione in quel periodo diventa massima.
Una delle prima cose che alcuni fanno, di fronte a questa necessità, è quella di eliminare completamente i carboidrati. Ma è la cosa giusta da fare? Pasta e dieta davvero non possono convivere?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo dare uno sguardo approfondito ai valori nutrizionali di questo alimento, con un piccolo occhio di riguardo per i benefici che in realtà porta il mangiarne.
È importante vedere non solo le calorie pasta, che corrisponde alla sua capacità energetica nel complesso, ma anche tutti gli altri valori fondamentali, come carboidrati, proteine e grassi. In questo articolo ne parliamo in modo approfondito.
Quali sono i valori nutrizionali della pasta
Entriamo nel dettaglio e spieghiamo con attenzione quali sono i valori nutrizionali della pasta. Contrariamente a quanto si crede, all’interno di questo alimento non ci sono solo carboidrati, ma anche una buona porzione di proteine (circa il 13%).
Ciò rende la pasta un cibo fondamentale per i vegetariani, che possono integrare le proteine animali non mangiate, oltre che essere positive per la rigenerazione del glicogeno muscolare, ovvero la ricostruzione del muscolo dopo uno sforzo, essenziale quindi per chi pratica attività fisica.
Dal punto di vista calorico, 100 grammi di pasta di semola di grano duro forniscono circa 350 calorie: queste rappresentano una fonte di energia duratura, grazie agli elevati livelli di carboidrati complessi che vengono digeriti con più lentezza e quindi durano più a lungo.
Inoltre, tale alimento contiene una piccola quantità di lipidi e acidi grassi essenziali, oltre a vitamine liposolubili e sali minerali come il magnesio, che insieme al triptofano aiuta nella concentrazione e nel rilassamento.
Infine, è importantissima la presenza delle fibre, soprattutto nelle varianti integrali, che aiutano la regolarità intestinale e aumentano il senso di sazietà: un aiuto fondamentale per chi vuole mettersi a dieta.
Pasta e dieta: come combinarli in modo ideale
La pasta quindi è un eccellente alimento anche durante la dieta, che non deve essere eliminato. Resta vero, però, che una sua eccessiva assunzione ha effetti negativi sulla linea e sul peso: in che modo quindi equilibrare le due cose?
La chiave del problema è nella moderazione. Per ciascun individuo le dosi specifiche cambiano e sarà il nutrizionista a dare le corrette indicazioni in base allo stile di vita e al metabolismo dell’individuo.
In linea generale possiamo dire che il consumo di questo cibo andrebbe limitato a un massimo di tre volte alla settimana e mantenere le porzioni tra i 60 e i 70 grammi.
Inoltre, nell’arco della giornata, è bene consumare la pasta solo durante un pasto, possibilmente a pranzo, così da permettere alle calorie assunte di bruciare durante le attività quotidiane e non durante il sonno (dove il corpo brucia e consuma meno).
Infine, per evitare di eccedere con le calorie, la cosa migliore è consumarla con condimenti leggeri, meglio se di verdura, che possono aggiungere volume e nutrienti fondamentali: una soluzione perfetta per sentirsi presto sazi e fare il carico di energia.