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La Digos fa rimuovere uno striscione della Uil contro Salvini e Di Maio: «Deturpava un bene paesaggistico»

Durante la manifestazione dei sindacati del pubblico impiego a Roma, la Digos fa rimuovere uno striscione ai partecipanti. La spiegazione della Questura: «Deturpava un bene paesaggistico»

La Digos fa rimuovere lo striscione  con Salvini e Di Maio

La caricatura di Luigi Di Maio nello striscione che la Uil voleva portare alla manifestazione del pubblico impiego di sabato mattina: «Matté, dicono che mettese contro il sindacato porta male!», e la risposta di Salvini: «Sì, Gigino- gli risponde un Matteo Salvini disegnati col ghigno- lo so, infatti me sto a portà avanti col lavoro».
Due battute ironiche, che però non hanno superato il vaglio della Digos stando al racconto del segretario generale della Uil Flp, Michelangelo Librandi: 
Volevamo mettere lo striscione al Pincio questa mattina ma ci hanno bloccato perché troppo grande. Abbiamo poi provato a metterlo per strada ma è intervenuta la Digos, dicendo che visto che questo striscione era contro i due vicepremier non poteva essere aperto.
Ma dalla Digos precisano:

Nessuna valutazione sul contenuto, ma si è ritenuto che lo striscione fosse lesivo del decoro paesaggistico, così come previsto dall’art.49 del Codice dei Beni Culturali e del paesaggio, dove si vieta il collocamento o l’affissione di cartelli o altri mezzi di pubblicità sugli edifici e nelle aree tutelate come Beni Culturali. Giova precisare che già in precedenti ed analoghe situazioni non è stata consentita l’esposizione di manifesti e di striscioni nel medesimo posto. Pertanto è evidente come non si sia trattato di alcun atto di censura, come erroneamente da alcuni denunciato.

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