Cronaca

Dimesso dall’ospedale Vadym, tentò di salvare la madre dai bombardamenti in Ucraina: “Voglio pensare al futuro”

È stato dimesso dall’ospedale Vadym, il ragazzo ucraino che tentò di salvare la madre dai bombardamenti. Il giovane era ricoverato nell’ospedale Sant’Eugenio di Roma per le opportune cure. Vadym era arrivato con il 50% del corpo completamente ustionato, solo oggi riesce ad uscire, seppur in sedia a rotelle.

Vadym, il ragazzo che tentò di salvare la madre da un missile

Vadym era arrivato al Sant’Eugenio di Roma gravemente ustionato, dopo le operazioni e le cure all’ospedale, oggi, 12 luglio, è stato dimesso e resterà ancora nella Capitale per recuperare al 100% ma vuole rientrare nel suo Paese il prima possibile: “Voglio tornare in Ucraina e fare un corso di cucina – ha detto Vadym accanto all’assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato – ora però resterò un po’ a Roma per vedere qualcosa di più dell’ospedale”.

Il ragazzo era arrivato Sant’Eugenio di Roma gravemente ustionato perché aveva tentato di salvare la madre dai bombardamenti. Il giovane ha affermato: “Voglio pensare al futuro, il passato è doloroso, e voglio tornare in Ucraina“.

Vadym parla con il sorriso accanto all’assessore e agli operatori, il sorriso di chi è riuscito a sopravvivere ma con la commozione e il dolore negli occhi per tutto quello che ha vissuto. Il diciassettenne ai cronisti ha detto di non avere ricordi di quello che è accaduto: “Cerco di dimenticare, voglio solo pensare alle cose belle. È troppo doloroso parlare”.

L’arrivo a Roma, aveva ustioni sul 50% del corpo

Il 17enne è arrivato al Sant’Eugenio il 13 maggio, trasportato con un volo della Guardia di Finanza, scampato ad un incendio dell’autobus su cui viaggiava insieme alla madre poi morta. Un decorso difficile quello di Vadym: a Roma è arrivato col 50% del corpo ustionato e poi sottoposto a due interventi chirurgici, il 20 maggio e il 3 giugno, con innesti dermo-epidermici omologhi e autologhi. Nei giorni seguenti ha iniziato la riabilitazione.

Oggi Vadym viene dimesso in ottime condizioni e può riprendere una vita normale“, ha riferito l’Asl Roma 2 dopo le dimissioni. In tutto questo periodo la Asl Roma 2, assieme alla Protezione Civile, si è fatta carico di ospitare la zia e il cugino del giovane ucraino, mettendo a disposizione per l’intero periodo un interprete mediatore culturale al fine di garantire il massimo dell’assistenza. Adesso “Vadym verrà ospitato in hotel insieme con i suoi familiari per almeno due – tre settimane prima di rientrare in Ucraina come da loro auspicato“.

La dichiarazione dell’assessore alla sanità della Regione Lazio

L’assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha ringraziato il Sant’Eugenio per il lavoro fatto: “C’è stato un coinvolgimento di tutti le operatrici e gli operatori. Abbiamo seguito la degenza con un’azione molto importante“, ha detto D’Amato ribadendo che Vadym non sarà lasciato solo: “Starà a Roma insieme alla zia e al cugino, per tutto il tempo che sarà necessario“, ha sottolineato l’assessore.

Vadym non è l’unico preso in carico dal Sant’Eugenio. Infatti in questi primi sei mesi del 2022 il Centro Grandi Ustioni ha ricoverato e curato 84 pazienti con un indice di mortalità bassissimo pari al 10,7 %. E domani arriveranno al S. Eugenio altri due profughi ucraini che saranno ricoverati presso il reparto di Chirurgia della mano per essere sottoposti a interventi ricostruttivi dei tendini delle mani.

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