Cronaca, Politica

Il discorso integrale con cui Draghi ha annunciato le sue dimissioni

Cosa ha detto Mario Draghi nel discorso al Consiglio dei Ministri col quale ha annunciato le sue dimissioni? L’ex presidente della Banca Centrale Europea ha comunicato la sua volontà di lasciare l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri. Un discorso, una lettera in cui ha spiegato le motivazioni della sua decisione che verrà comunicata ufficialmente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nelle prossime ore. Mercoledì 20 luglio, invece, il discorso alle Camere per spiegare la sua decisione.

Dimissioni Draghi, il discorso integrale al Consiglio dei Ministri

Mario Draghi ha rassegnato le dimissioni con un discorso letto al Consiglio dei Ministri che riportiamo integralmente:

Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più

Draghi si è dimesso: cosa succede ora

Il governo Draghi è arrivato alle fine della corsa e in tanti, in queste ore, si stanno adoperando per non far precipitare il Paese verso un voto anticipato che potrebbe spalancare a Giorgia Meloni l’entrata diretta a palazzo Chigi.

Tra i nomi ci sarebbe Massimo D’Alema, a guidarlo ci dovrebbe essere Giuliano Amato. Il professor Amato, del resto, ha quasi terminato il suo mandato alla Corte costituzionale (scadrà ai primi di settembre) di cui è diventato presidente a gennaio.

Crisi di governo, chi è il possibile traghettatore Giuliano Amato

Giuliano Amato, nato a Torino il 13 maggio del 1938, è un politico, giurista e accademico italiano. È stato deputato dal 1983 al 1994 con il PSI, quindi – con L’Ulivo – senatore dal 2001 al 2006 e nuovamente deputato dal 2006 al 2008. Ha ricoperto le cariche di segretario del Consiglio dei ministri (nei governi Craxi I e Craxi II, 1983-1987), vicepresidente del Consiglio (1987-1988) e ministro del tesoro (1987-1989), Presidente del Consiglio (governo Amato I, 1992-1993), presidente dell’AGCM (1994-1997), ministro per le riforme istituzionali (1998-1999), nuovamente ministro del tesoro (1999-2000) e Presidente del Consiglio (governo Amato II, 2000-2001), infine ministro dell’interno (nel governo Prodi II, 2006-2008).


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Giurista costituzionalista e docente di diritto costituzionale comparato all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” per oltre 20 anni, il 12 settembre 2013 è stato nominato giudice della Corte costituzionale e dal 29 gennaio 2022 ne è Presidente. Tra i nomi ci sarebbe Massimo D’Alema, a guidarlo ci dovrebbe essere Giuliano Amato. Il professor Amato, del resto, ha quasi terminato il suo mandato alla Corte costituzionale (scadrà ai primi di settembre) di cui è diventato presidente a gennaio.

La pensione d’oro di Giuliano Amato

Giuliano Amato, secondo un articolo apparso su Il Giornale nell’aprile 2011 firmato da Mario Giordano, quale anteprima del libro Sanguisughe, riceverebbe una pensione mensile di 31411 euro lordi. Queste affermazioni portano a una causa giudiziaria di Amato contro Giordano, Il Giornale e la Mondadori in quanto editrice del libro. La causa è intentata per danno all’immagine provocato con notizie false e denigratorie tese a presentarlo come autore di sacrifici previdenziali per gli altri e manipolatore di leggi e giudici per sé.

Con Giordano ha patteggiato la revisione del capitolo del libro che lo riguarda, con modifiche concordate che ne eliminano tutti i riferimenti non rispondenti a verità e con l’impegno di Giordano a evitare ogni pubblica dichiarazione che possa suggerire che il Prof. Amato abbia provocato o sia comunque intervenuto al fine di garantirsi una posizione di maggior vantaggio.


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La vita privata di Giuliano Amato: moglie e figli

Della vita privata di Giuliano Amato non si sa molto. Da anni è sposato con Diana Vincenzi. Con sua moglie ha avuto due figli.

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