Continuano le indagini per il disabile rom che è precipitato dalla finestra. Nessun mandato di perquisizione da parte della Procura di Roma. È quanto emerge dai primi accertamenti svolti nell’ambito dell’indagine sul caso di Hasib Omerovic, precipitato dalla finestra di un appartamento a Roma.
Disabile precipita dalla finestra: non c’era il mandato di perquisizione
Chi indaga dovrà chiarire se sia trattata di una perquisizione di iniziativa coordinata da un funzionario o di una decisione presa dagli agenti che verranno sentiti dagli inquirenti.
La dinamica
Il 5 agosto scorso i coniugi Omerovic/Sejdovic di origine rom con 4 figli, due minori e due disabili adulti, che vivono in una casa popolare in zona Primavalle hanno depositato un esposto alla Procura nel quale vengono riportati i fatti che sarebbero accaduti nei giorni precedenti.
Alcune voci raccontavano che il giovane avesse infastidito alcune giovani ragazze del quartiere. Secondo l’esposto, il 25 luglio scorso, nell’appartamento risultano presenti Hasib e la sorella, anche lei disabile, quattro persone che senza mandato si erano qualificate come agenti della Polizia.
I poliziotti presenti
I “presunti” poliziotti chiedono i documenti al ragazzo sordomuto che li deposita sul tavolo. Da qui, secondo una testimonianza al vaglio degli inquirenti, sarebbe scaturita una colluttazione.
Quando gli agenti vanno via dall’abitazione, il corpo del ragazzo era già a terra insanguinato, a seguito della caduta dalla finestra della sua camera. All’interno dell’abitazione sarebbero stati in seguito rinvenuti il manico di una scopa spaccato in due e numerose macchie di sangue su vestiti e lenzuola. La porta della camera risultava sfondata.