«L’Italia è il Paese che amo»: cominciava così il “discorso della discesa in campo” di Silvio Berlusconi. L’imprenditore di successo, il presidente del Milan dei campioni, si faceva uomo politico e iniziava la sua battaglia.
26 gennaio 1994: entra in politica Silvio Berlusconi
L’ingresso in politica di Silvio Berlusconi, noto anche come «discesa in campo», avvenne il 26 gennaio 1994, fu reso noto attraverso un messaggio televisivo preregistrato dello stesso Berlusconi, della durata di 9 minuti, inviato a tutti i telegiornali delle reti televisive nazionali.
Tuttavia Berlusconi lavorava a questo passo fin dall’estate 1992 ed era parte del dibattito politico fin dal luglio 1993.
L’inizio di una grande tranche politica
Quattro volte presidente del Consiglio, il lungo “braccio di ferro” con la magistratura, le condanne e la decadenza da senatore a fine 2013. Nel mezzo, toni e stili che hanno stravolto la vita pubblica italiana. La storia dell’uomo e quella del nostro Paese.
Com’era l’Italia del 1994?
Il calcio – come sempre – il grande rito collettivo italiano, vent’anni fa ci regalava un dispiacere, con la sconfitta della nazionale nella finale dei mondiali con il Brasile. Nel 1994 i telefoni cellulari cominciavano a cambiare le nostre vite. Il capitalismo italiano era ancora guidato dal presidente di Mediobanca Enrico Cuccia e dall’avvocato Gianni Agnelli.
La FIAT lanciava la prima serie della Punto e al cinema approdava un capolavoro come “Pulp fiction” di Quentin Tarantino. Nel frattempo, con Tangentopoli, l’Italia archiviava la stagione della Prima Repubblica. Nasceva la Seconda Repubblica che, forse, non è ancora finita.