Come ogni anno, c’è grande attesa per il discorso di fine anno di Sergio Mattarella. Il Presidente della Repubblica parlerà al Paese la sera dell’ultimo giorno dell’anno, con diretta a reti unificate. Ma scopriamo quando, dove e come seguire il discorso di Sergio Mattarella prima di Capodanno 2022.
Capodanno 2022, il discorso di fine anno di Sergio Mattarella
Quello di quest’anno sarà l’ultimo discorso di Capodanno di Sergio Mattarella, prossimo a lasciare l’incarico di Presidente della Repubblica. Un intervento che il Capo dello Stato definirà fino all’ultimo momento utile prima della registrazione davanti alle telecamere della Rai.
Un intervento che andrà poi in onda, come di consuetudine, il 31 sera su tutte le tv nazionali, a reti unificate. Le prove sono già cominciate, la location dovrebbe essere quella dello studio alla Palazzina, probabilmente non starà dietro alla scrivania ma seduto in poltrona o addirittura in piedi, con uno “stand up” da giornalismo televisivo. E con uno sfondo semplice, caratterizzato dall’immancabile bandiera tricolore e da quella dell’Unione europea.
Identità e orgoglio nazionale insieme al concetto della responsabilità, con un forte incoraggiamento ad un Paese che ha gli strumenti, morali e di competenza, per uscire fuori dalla crisi pandemica e da tutte le sue negative conseguenze. Questo dovrebbe essere il filo conduttore del discorso del presidente. Un filo che intreccia l’identità italiana con la necessità di una forte coesione sociale, coesione che egli chiede anche alle forze politiche nella gestione di questa delicata fase della vita nazionale.
Nel ragionamento del presidente si incrociano le responsabilità individuali nell’affrontare questa infinita crisi sanitaria e le responsabilità della politica nel saperne leggere l’impatto devastante sui cittadini e l’economia. Trasmettendo questa prospettiva, Mattarella si congeda alla fine di un intenso settennato. Un congedo preannunciato in diversi interventi pubblici nell’ultima parte dell’anno, e che sembra allontanare le ipotesi di un bis al Colle. Non senza far mancare l’incoraggiamento a tutti gli italiani: che è un po’ anche il fil rouge della sua parte finale di presidenza, perché Mattarella chiude il suo impegno orgoglioso della risposta del Paese, del suo essere in marcia nonostante tutto. Un cammino che non si deve interrompere per interessi di parte o, tantomeno, per prematuri calcoli elettorali dei partiti.
Quando fa il discorso il presidente della Repubblica?
Si svolge, senza alcuna interruzione, dal 1949 (presidenza di Luigi Einaudi), il 31 dicembre di ogni anno alle 20:30. Il discorso può essere seguito a reti unificate sulle principali emittenti televisive italiane.
Cosa ha detto l’anno scorso Mattarella a Capodanno
Il Presidente della Repubblica ha parlato del 2020, anno inevitabilmente condizionato dall’emergenza per la pandemia da Covid. Ecco le sue parole:
“Care concittadine e cari concittadini, avvicinandosi questo tradizionale appuntamento di fine anno, ho avvertito la difficoltà di trovare le parole adatte per esprimere a ciascuno di voi un pensiero augurale. Sono giorni, questi, in cui convivono angoscia e speranza.
“La pandemia – ha sottolineato il presidente – ha seminato un senso di smarrimento: pone in discussione prospettive di vita. Basti pensare alla previsione di un calo ulteriore delle nascite, spia dell’incertezza che il virus ha insinuato nella nostra comunità. È questa la realtà, che bisogna riconoscere e affrontare”.
“La scienza – ha evidenziato – ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi”. “Io mi vaccinerò appena possibile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, debbono avere la precedenza”. “Vaccinarsi è una scelta di dovere e responsabilità, tanto più – ha aggiunto – per chi opera a contatto malati e più fragili‘.
“L’Unione europea – ha sottolineato Mattarella – è stata capace di compiere un balzo in avanti. Ha prevalso l’Europa dei valori comuni e dei cittadini. Non era scontato. Alla crisi finanziaria di un decennio or sono l’Europa rispose senza solidarietà e senza una visione chiara del proprio futuro. Gli interessi egoistici prevalsero. Vecchi canoni politici ed economici mostrarono tutta la loro inadeguatezza”. “Ora le scelte dell’Unione Europea poggiano su basi nuove. L’Italia è stata protagonista in questo cambiamento“, sottolinea.
“Il piano europeo per la ripresa – ha aggiunto – e la sua declinazione nazionale, che deve essere concreta, efficace, rigorosa, senza disperdere risorse – possono permetterci di superare fragilità strutturali che hanno impedito all’Italia di crescere come avrebbe potuto. Cambiamo ciò che va cambiato, rimettendoci coraggiosamente in gioco”. “Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle giovani generazioni. Ognuno faccia la propria parte“. “Il 2021 – ha detto – deve essere l’anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa”.