Discoteche aperte, ora è ufficiale! Finalmente è arrivato il via libera ufficiale del Comitato tecnico scientifico. Non è proprio un liberi tutti, ma è molto meglio di niente per un settore fermo da un anno e mezzo (con l’infelice e breve parentesi della scorsa estate).

Discoteche aperte, ma si entra solo con il green pass e con ingressi contingentati al 50%. Ora bisognerà limare i dettagli. Ovvero i protocolli di sicurezza. Oltre a fissare il giorno per l’apertura. Il 4 luglio è possibile. Ma dipende appunto dai dettagli.

Discoteche aperte: il determinante parere del Cts

La data non è ancora certa dunque per le discoteche aperte. Nel comparto lavorano in Italia 100mila persone e il giro d’affari vale 2 miliardi. Non è un settore marginale.

Ora, sul giorno in cui rivedremo le discoteche aperte e le ulteriori misure di sicurezza sarà il governo a doversi esprimere. Gli esperti hanno solo stabilito che è possibile tornare a ballare, in determinate condizioni e con l’attuale quadro epidemiologico (naturalmente solo in fascia bianca).

Ed era un parere determinante. In caso di no sarebbe stato difficile e imprudente per l’esecutivo decidere la riapertura.

Discoteche aperte: le misure imposte ai gestori dei locali

Discoteche aperte, ma quali saranno le limitazioni imposte ai gestori dei locali?

  • Controlli per verificare se i clienti sono in possesso di un green pass (che attesti la vaccinazione, la guarigione e il tampone negativo nelle ultime 48 ore).
  • I gestori dovranno mantenere in un registro i dati e i recapiti dei clienti per almeno 14 giorni. È necessario per eventuali tracciamenti.
  • Dispenser igienizzanti e percorsi diversi di entrata e uscita.
  • Capienza massima 50%.
  • Discoteche aperte, ma solo in esterno

Si riparte il 4 luglio?

La decisione del Cts ha raccolto la soddisfazione delle associazioni di categoria.

Le discoteche aperte sono la fine di un incubo per gli operatori. Ma è importante stabilire la data per la ripartenza. I gestori sperano sia nel primo fine settimana di luglio. Andare oltre sarebbe penalizzante, perché tra luglio e agosto – questo è il senso del loro appello – hanno solo otto fine settimana per rimettere in movimento la loro attività.

La mascherina in pista?

Resta da vedere il protocollo che sarà imposto. I proprietari sperano di dover rispettare misure sostenibili. Dalle indiscrezioni che stanno filtrando in queste ore non ci dovrebbero essere obblighi aggiuntivi.

C’è da definire la mascherina sulla pista: qualcuno al governo vorrebbe imporla, altri non credono sia utile (e sopportabile).

La seconda ipotesi potrebbe prevalere, anche perché l’ingresso consentito solo a chi può esibire un green pass, che è già un argine abbastanza elevato alla diffusione del contagio.

Discoteche aperte, ma non dovrebbe essere come lo scorso anno: non è un liberi tutti. La differenza è tutta nella campagna vaccinale.

Discoteche aperte: il giorno si decide lunedì (forse)

La discussione resta in piedi sul giorno in cui si deciderà di riaprire le discoteche. Il periodo non dovrebbe andare oltre la prima decade di luglio (anche per questo si ipotizza il 4 luglio). I partiti di governo stanno spingendo per una decisione che venga presa al più presto, probabilmente già lunedì.

Anche per dare il tempo ai gestori di rimettere in piedi una macchina organizzativa che è comprensibilmente piuttosto complessa.

Discoteche aperte, quindi. Non c’è nessun dubbio. Restano i dettagli, che sono comunque importanti. E poi la data. Subito dopo l’Italia tornerà a ballare, un altro passo (a ritmo di danza), vero quella normalità che manca da più di un anno e mezzo.