Oggi, 8 ottobre, è stato distrutto il ponte di Kerch, che per il presidente Putin è molto importante. Infatti ha un valore strategico unico. Il ponte, lungo quasi 19 chilometri, collega la Russia alla Crimea.
Distrutto il ponte di Kerch: perché è importante per Putin
Il Ponte Kerch, lungo quasi 19 chilometri e unica via di collegamento diretta tra la penisola e la regione russa di Krasnodar, è stato il teatro di quello che per Mosca è senza dubbio “un attentato terroristico con un camion bomba“. Compiuto il giorno dopo il settantesimo compleanno del presidente Vladimir Putin.
LEGGI ANCHE —>>Incendio sul ponte di Kerch fra la Crimea e la Russia: Putin ordina un’inchiesta
L’esplosione
Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano una violentissima esplosione su una delle due strade che corrono parallele sulle acque del Mar d’Azov, in corrispondenza del passaggio di un camion. Da un’altra ripresa, però, sembra che un attimo prima della deflagrazione sotto il ponte ci sia un’imbarcazione.
Una delle due carreggiate è collassata. A essere danneggiata è anche la ferrovia sovrastante dove le fiamme hanno avvolto un treno cisterna che trasporta serbatoi di carburante. La circolazione è interrotta, dalla Crimea si esce solo passando dalle zone occupate. Gli ucraini per strada esultano e dicono: “Oggi è una bella giornata, Putin questo è il nostro regalo di compleanno”.
La costruzione del ponte di Kerch
Il Ponte Kerch è un simbolo per i russi e una maledizione per Kiev. L’opera è costata intorno ai tre miliardi di dollari, coi suoi 19 km è il più lungo d’Europa. È stato progettato nel 2015 dopo l’annessione della Crimea, la penisola che Krusciov cedette all’Ucraina nel 1954 e che Putin si è ripreso con la forza inviando le sue truppe nel 2014 nel conflitto seguito alle proteste di Euromaidan. Il presidente russo lo ha inaugurato in persona nel 2018 dichiarando che era la prova più evidente che la penisola era e sarebbe rimasta territorio della Federazione.
Punto strategico per la Russia
Prima della guerra con l’Ucraina il ponte era l’unico modo per raggiungere la Crimea dalla Russia. Dopo il 24 febbraio scorso, è diventato la linea logistica cruciale per le forze armate del Cremlino: su quel ponte infatti transitano i rifornimenti di carburante, le munizioni e le armi che poi vengono distribuite su tutto il fronte di Kherson, che, altrimenti, dovrebbero essere trasportate molto più lentamente con i traghetti lungo lo stretto di Taman. In autunno, tra l’altro, viste le condizioni dei venti la via marina diventa proibitiva. Per i russi è fondamentale riaprire al più presto quel ponte.