Si chiama Fabio Stevenazzi, è un prete, ma anche ex medico. Ha deciso di tornare in corsia per affrontare il Coronavirus e la sua storia ha fatto il giro del web. Il parroco di Gallarate, 48 anni, è un ex internista del Pronto soccorso. Dopo l’ok dell’arcivescovo di Milano Delpini, ha fatto domanda di per lavorare all’ospedale di Busto Arsizio, in prima linea nel contrasto al Covid-19. È stato assunto immediatamente.
Don Fabio, il prete ex medico torna in corsia per il coronavirus
Don Fabio ha abbandonato per un po’ l’abito da prete per indossare il camice bianco di medico impegnato all’ospedale di Busto Arsizio, presidio in prima linea nel contrasto al Covid-19. Don Fabio Stevenazzi, 48 anni, prete della comunità parrocchiale di San Cristoforo a Gallarate, è restio nel parlare della sua scelta: «Ma è solo perché vorrei entrare in punta di piedi, senza clamore, nella squadra di coloro che da settimane si stanno prodigando al massimo delle forze…».
È un ex medico
Nell’aggiornato e assai fitto curriculum del reverendo c’è anche (oltre a missioni sanitarie in Africa ogni estate) una laurea in medicina: prima di entrare in seminario — una scelta che risale al 2014 — Stevenazzi era infatti un dottore. Un internista, uno di quelli che affrontano giorno e notte le emergenze al pronto soccorso. «Sono stato per 10 anni all’ospedale di Legnano» racconta don Fabio, rimasto in contatto con tanti medici dai quali ha ascoltato le terribili difficoltà che affrontano in questi giorni. «Finché ho potuto — prosegue — ho visitato malati e anziani nelle loro case per portare conforto. Ma ma poi ho pensato che potevo fare di più».
La scelta di tornare in ospedale
Il mese scorso il sacerdote ne ha parlato con il suo prevosto di Gallarate, don Riccardo Festa. L’arcivescovo di Milano Mario Delpini e il vicario di zona Giuseppe Vegetti, convinti subito, gli hanno dato il via libera. «Ho così inviato il mio curriculum a un primario dell’ospedale di Gallarate — ha raccontato il sacerdote ad Avvenire e a Chiesadimilano.it — che è un mio parrocchiano».
La Asst «Valle Olona» lo ha indirizzato a Busto Arsizio. Qui, dichiarato abile e arruolato, è stato assunto immediatamente come prevede il bando della Regione. «Ieri ho conosciuto il mio primario, uno in gamba — ha scritto don Fabio nel commiato ai fedeli —. Oggi a Busto ho iniziato l’addestramento, dal biocontenimento al montaggio di un respiratore. Spero di poter fare presto la mia parte».
Leggi anche:
- Coronavirus, Europa epicentro della pandemia
- Coronavirus, no al parco e attenti ai tablet: il decalogo dei pediatri per proteggere i bimbi
- Coronavirus in Campania, allarme di De Luca: “Picco di contagi a metà aprile”
- Coronavirus, Protezione Civile, i dati del 13 marzo: 250 morti, 181 guariti, 14955 casi positivi
- Coronavirus, non c’è il divieto di passeggiata. Ma un invito a non uscire
- Coronavirus, il testo del dpcm 11 marzo 2020 sulla chiusura delle attività commerciali
- Nba: Rudy Gobert positivo al coronavirus, regular season sospesa
- L’autocertificazione per gli spostamento: scarica il modulo
- Coronavirus: le ultime notizie e gli aggiornamenti in Italia e nel mondo di oggi, 12 marzo
- Coronavirus in Campania, altri 23 tamponi positivi: in totale sono 180
- Coronavirus: la Russia sospende il rilascio dei visti turistici per gli italiani