Il colpo di Stato organizzato dal Presidente Trump ha segnato la sua fine, a livello politico e anche a livello sociale, o meglio, social. Dopo l’attacco a Capitol Hill, l’ormai ex Presidente è stato bandito dalle principali piattaforme social.
Trump infatti aveva inviato messaggi ai suoi sostenitori attraverso i canali social, e si era espresso con parole ambigue e che invitavano alla calma solo all’apparenza.
Donald Trump bandito dai social
I primi a mollare il Presidente sono stati Facebook e Twitter, che hanno eliminato i suoi profili social il giorno dopo l’attacco a Capitol Hill. Adesso tante altre piattaforme social lo stanno zittendo, ma insieme ai suoi canali diretti sono stati oscurati anche gruppi collegati a lui, e persino due store online presenti su un e-commerce.
Apple e Google
A sbarazzarsi di The Donald sono stati Twitch, Shopify (una piattaforma di e-commerce che aveva 2 store online affiliati a Trump), Instagram, e persino Apple e Google, che lo hanno sospeso il download dell’app Parler, un’applicazione usata da conservatori ed esponenti dell’estrema destra. Apple ha richiesto un piano dettagliato di moderazione dei contenuti, pena l’eliminazione dell’applicazione.
Youtube
Youtube ha rimosso il videomessaggio pubblicato da Trump mentre era in corso l’assalto a Capitol Hill, e ha fatto sapere che “qualsiasi canale pubblichi nuovi video con queste dichiarazioni false, violando le nostre politiche, riceverà un avvertimento, una sanzione che ne limiterà in via temporanea il caricamento o la diffusione in streaming”.
TikTok
TikTok sta intervenendo sulle violazioni dei contenuti e reindirizzando hashtag come #stormthecapitol e #patriotparty alle linee guida della community.