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Dora Lagreca morta dopo la caduta dal balcone, per le nuove perizie “non è stata spinta”

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Dora Lagreca

Il prossimo 9 ottobre ricorreranno tre anni dalla tragica morte di Dora Lagreca, la 30enne di Montesano sulla Marcellana, deceduta in seguito a una caduta dal quarto piano di un edificio a Potenza, dove si trovava insieme al suo fidanzato Antonio Capasso. In questi giorni sono state depositate nuove perizie, richieste dal Gip del Tribunale di Potenza, a seguito dell’opposizione all’archiviazione della Procura presentata dai familiari della giovane, rappresentati dagli avvocati Cristiana Coviello e Renivaldo Lagreca. Capasso è attualmente indagato per il reato di induzione al suicidio come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Dora Lagreca morta a Potenza: depositate nuove perizie

Secondo la versione fornita da Capasso, quella notte i due erano rientrati nel suo appartamento dopo una serata trascorsa fuori. Durante una lite, sempre secondo il racconto del fidanzato, Dora si sarebbe lanciata dal balcone. Tuttavia, questa ricostruzione è stata respinta con fermezza dalla famiglia della vittima, che ha chiesto ulteriori indagini. Le nuove perizie, una medico-legale e una balistica, sono state effettuate dai medici Vittorio Fineschi e Adamo Maiese. Nella loro relazione si legge che la morte di Dora potrebbe essere ricondotta, con alta probabilità, a un evento suicidario o accidentale.

Gli avvocati della famiglia di Dora, in particolare l’avvocato Coviello, hanno sottolineato alcuni punti critici emersi dalle perizie. In primo luogo, la dinamica della caduta non corrisponderebbe alle dichiarazioni di Capasso: la caduta della giovane è descritta come “a candela” e senza slancio, contraddicendo la versione secondo cui Dora avrebbe corso per lanciarsi. Inoltre, il numero di chiamate fatte da Capasso alla madre di Dora prima di contattare il 118 sarebbe superiore a quanto dichiarato dallo stesso.

Le incertezze  da chiarire

Un ulteriore punto di dubbio riguarda i due valori di alcol rilevati nelle analisi su Dora, che risultano molto differenti. La difesa della famiglia Lagreca non è chiara su quale valore debba essere considerato attendibile. Infine, nella relazione si evidenzia l’assenza di segni di colluttazione su Capasso, cosa che potrebbe indicare l’assenza di un confronto fisico violento tra i due prima della caduta. Gli esperti sottolineano anche che la differenza fisica tra i due (circa 20 centimetri di altezza e 20 chili di peso) non è così significativa da giustificare un’aggressione da parte di Dora senza che vi fosse resistenza.

L’avvocato della famiglia, Renivaldo Lagreca, ha criticato questi elementi, definendoli “filosofia”, mentre il legale di Capasso, Antonio Stigliano, ha ribadito la convinzione dell’innocenza del suo assistito. Secondo Stigliano, le nuove perizie confermano la tesi iniziale, ovvero che Capasso non abbia avuto alcun ruolo nel tragico evento. La perizia balistica, in particolare, evidenzia l’assenza di una spinta, suggerendo che non ci sia stata un’azione da parte di terzi che abbia causato la caduta.

L’inchiesta continua, ma resta alta la tensione tra le due parti, con la famiglia di Dora che cerca di fare piena luce sulla vicenda e ottenere giustizia per la giovane.

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