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Viaggi in Europa: dove possono andare gli italiani, Paese per Paese

Dove si potrà andare durante l’estate 2020? Non sarà un’estate facile, quella per gli Italiani che vogliono andare all’estero, in particolare in Europa. È stata annunciata la riapertura dei confini europei per i turisti che vogliono entrare in Italia a partire dal 3 giugno 2020. Alcuni Paesi europei invece resteranno off-limits, almeno temporaneamente, per gli italiani vista la pesante incidenza del contagio che ha colpito alcune delle nostre regioni.
L’obiettivo, dicono dal Ministero degli Esteri italiano, è lavorare affinché a partire dal 15 giugno gli spostamenti in Europa siano permessi con regole e modalità omogenee, in particolare nello Spazio Schengen. Nel frattempo, iniziano a delinearsi i calendari e le modalità di riapertura dei confini nei principali Paesi europei.

Dove si potrà andare durante l’estate 2020, le tappe consigliate per gli italiani

Dopo aver inizialmente escluso l’Italia intera dalle riapertura al turismo del prossimo 15 giugno, la Grecia apre parzialmente agli arrivi. Dal 15 al 30 giugno “i voli internazionali sono ammessi negli aeroporti di Atene e Salonicco”, purché non arrivino da Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto.

I passeggeri che arrivano da questi aeroporti del nord Italia saranno obbligatoriamente sottoposti al test Covid-19 all’arrivo. Se il risultato è negativo, dovranno stare in auto-quarantena per sette giorni. I giorni diventano quattordici (in quarantena controllata) qualora il risultato sia positivo.

Per tutti gli altri turisti, invece, si procederà con test a campione effettuati in maniera casualeL’apertura a tutti i voli internazionali è al momento prevista dal 1° luglio. Perciò, per chi quest’estate aveva in mente di rilassarsi sotto il sole delle Cicladi, c’è ancora speranza.

Croazia: sì all’ingresso dei turisti con prenotazione

Nel frattempo, comunque, possiamo consolarci con una buona notizia. Un po’ a sorpresa e con un certo anticipo, la Croazia ha infatti annunciato di aver riaperto i suoi confini anche all’Italia.

Sebbene il nostro Paese non figuri tra le dieci nazioni UE a cui Zagabria permetterà l’accesso senza limitazioni, per i cittadini italiani sarà comunque possibile entrare in Croazia per motivazioni economiche e per finalità turistiche.

Per oltrepassare i confini, fanno sapere dal ministero degli Esteri croato, basterà annunciare il proprio arrivo compilando un form online (attività non obbligatoria, ma consigliata per accelerare le pratiche di ingresso) e successivamente esibire agli agenti della dogana la prenotazione in una struttura ricettiva.


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Via libera per la Slovenia

Prima a riaprire i confini per i cittadini dell’area Schengen, la Slovenia già dal 26 maggio ha allentato le misure anche per gli Italiani in entrata. Per entrare nel Paese basterà mostrare la prova di una prenotazione alberghiera o di una qualsiasi altra struttura ricettiva.

Francia: ingresso libero senza quarantena

Il primo ministro Edouard Philippe ha ufficializzato la riapertura dei confini della Francia agli altri Paesi europei (Italia compresa) a partire dal 15 giugno: per andare Oltralpe non ci sarà bisogno di quarantena. Intanto, a partire dal primo di giugno, verrà rimosso il limite dei 100 chilometri per gli spostamenti una volta entrati nel territorio francese e riprenderanno i collegamenti di AirFrance con l’Italia.

Spagna: via libera ma solo da luglio

Per ora la Spagna frena la riapertura al turismo europeo. Il ministro del commercio e del turismo, Reyes Maroto, ha parlato della possibilità per i turisti stranieri di prenotare vacanze nel Paese a partire dal mese di luglio. Nel frattempo, rimane in vigore l’obbligo di quarantena per chi arriva da fuori, benché comunque la misura sia temporanea.

Le prospettive per una ripresa del turismo fra Italia e Spagna sono comunque buone: il 19 maggio scorso il governo spagnolo ha infatti revocato il blocco dei voli diretti e dei collegamenti marittimi dall’Italia, in vigore dall’11 marzo a causa della pandemia di coronavirus.

Come si legge sul sito Viaggiare Sicuri, “il provvedimento, pur non comportando un’automatica ripresa immediata del traffico aereo e marittimo tra Italia e Spagna, offre la possibilità alle compagnie aeree e navali di pensare al ristabilimento di collegamenti diretti nei due sensi”.

Portogallo: turisti benvenuti

Il primo ministro Augusto Santos Silva ha dichiarato che i turisti sono i benvenuti in Portogallo. I confini saranno dunque aperti dal 15 giugno e i turisti e non dovranno sottostare a nessuna particolare restrizione.

Uniche eccezioni, l’arcipelago di Madera, dove è previsto per chi arriva un confinamento obbligatorio di 14 giorni, e le Isole Azzorre, dove per accedere bisogna avere un test negativo per il Covid-19 effettuato nelle precedenti 72 ore). Il problema da risolvere, ora, è uniformare le decisioni con la Spagna, per agevolare il passaggio chi sceglie di raggiungere il Portogallo via terra.

Regno Unito: quarantena obbligatoria

A partire dall’8 giugno il Governo britannico ha disposto, per chi nel Regno Unito dall’estero, un isolamento domiciliare di 14 giorni. Inoltre, ogni viaggiatore deve fornire i dettagli di contatto al momento dell’arrivo nel Paese. La pena, per chi si rifiuta di fornire i dati, è una multa da 100 sterline, che salgono a mille se si viola la procedura di autoisolamento.

Paesi Bassi: quarantena consigliata

La riapertura dei contatti con l’Olanda  sta avvenendo in maniera graduale: già dal  4 maggio la compagnia di bandiera KLM ha ripristinato un volo giornaliero verso otto destinazioni europee, tra le quali anche Roma e Milano. Per i turisti che provengono da aree considerate a rischio contagio (tra cui il Nord Italia) resta fortemente consigliata, seppur non obbligatoria, una procedura di auto-isolamento di 14 giorni una volta arrivati nel Paese.


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Germania: verso il via libera

La Germania sta discutendo un documento che prevede di togliere le restrizioni turistiche per 31 stati (tra cui i 26 dell’UE) a partire dal 15 giugno, sostituendole con consigli da definire Paese per Paese. Una delle condizioni proposte dal governo tedesco per la riapertura totale dei confini è l’estensione agli altri Paesi UE dei criteri di allarme adottati in Germania, secondo i quali scatterebbero le misure di sicurezza per le aree che superano i 50 contagi ogni 100 mila abitanti.

Svizzera: confini aperti dal 6 luglio

La Svizzera ha valutato come prematura la riapertura dei confini per il 3 giugno, come proposto dall’Italia, e sembra indirizzarsi verso una libertà di viaggio per tutti gli Stati dell’area Schengen a partire dal 6 luglio. A partire dal 15 giugno è attualmente previsto che le frontiere saranno riaperte verso la Germania, l’Austria e la Francia.

Austria: chiusi i confini con l’Italia

L’Austria aprirà definitivamente i suoi confini il 15 giugno con Germania, Liechtenstein e Svizzera, ma non con l’Italia. Il cancelliere Sebastian Kurz ha spiegato che il Paese è alla ricerca di una soluzione per agevolare gli spostamenti anche verso territori con situazioni più rischiose, come la nostra. Intanto, i collegamenti ferroviari con l’Italia rimangono sospesi fino al 25 giugno.


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Danimarca: tutto chiuso fino a giugno

La Danimarca rivedrà le sue decisioni sui confini, che al momento prevedono una chiusura pressoché totale, il primo giugno 2020. Nel frattempo, c’è già stata una piccola, timidissima riapertura: a partire dal 25 maggio, le persone con residenza permanente nei paesi nordici (Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia) e in Germania hanno avuto accesso ai confini danesi per ricongiungimento con familiari o partner di una relazione.

Islanda: test Covid-19 obbligatori e gratuiti

Il primo ministro islandese ha annunciato l’intenzione di riaprire i confini del Paese ai turisti entro il 15 giugno. L’idea è consentire ai viaggiatori di entrare in Islanda senza effettuare un periodo di quarantena, ma prevedendo per chi varca i confini un test per il Covid-19 gratuito e obbligatorio. I risultati saranno poi comunicati in tempi molto brevi tramite un’app di tracciamento che bisognerà scaricare sul proprio smartphone, è che è già utilizzata dal 40% della popolazione islandese.


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