Inizierà oggi la discussione sul dpcm di Natale che dovrebbe entrare in vigore il prossimo 3 dicembre. La speranza del governo è che per quella data non ci saranno più regioni nella zona rossa e che, dunque, l’Italia sarà divisa tra zona gialla e zona arancione.
In questo modo da Palazzo Chigi potrebbero arrivare deroghe ed allentamenti delle restrizioni in vista delle festività natalizie. Non sarà un liberi tutti, ma sembrano inevitabili alcune modifiche all’orario di apertura dei negozi e deroghe rispetto alla chiusura di bar e ristoranti.
Dpcm di Natale, cosa succederà dal 3 dicembre
Ad oggi, giovedì 19 novembre, ci sono otto regioni nella zona rossa:
- Lombardia;
- Piemonte;
- Campania;
- Calabria;
- Toscana;
- Valle d’Aosta;
- Bolzano;
- Abruzzo.
Fanno parte dell’area arancione invece:
- Emilia Romagna;
- Friuli Venezia Giulia;
- Marche;
- Liguria;
- Sicilia;
- Basilicata;
- Umbria;
- Puglia.
Sono dunque gialle:
- Lazio;
- Molise;
- Sardegna;
- Veneto;
- Trento.
Considerando la validità di 15 giorni e l’obbligo di “osservazione” di un’altra settimana, entro il 10 dicembre quasi tutte le Regioni potrebbero essere fuori dal rischio più alto. Nelle aree dove gli indicatori mostrano una situazione ancora grave si potrebbero prevedere zone rosse provinciali liberando i territori che sono invece al sicuro, come del resto chiedono i sindaci.
Feste vietate
Scontato il divieto per feste e cenoni con persone di nuclei familiari diversi. Anche per questo motivo si cercherà di evitare in ogni modo gli spostamenti verso quelle Regioni dove i contagi sono elevati proprio per evitare gli errori della scorsa estate. E dunque non è affatto scontata la riapertura dei confini che alcuni governatori stanno già invocando.
Gli orari dei negozi
I governatori chiedono la riapertura dei centri commerciali nel fine settimana e non è escluso che si decida di prorogare l’orario dei negozi al dettaglio proprio per favorire lo scaglionamento agli ingressi.
Bar e ristoranti
Si discute anche della riapertura dei bar e ristoranti la sera nelle zone gialle e in parte della giornata anche in quelle arancioni. Potrebbe rimanere il limite dei quattro posti a tavola, oppure essere aumentato a portato a sei. Per pranzi e cene a casa ci sarà la raccomandazione e rimanere in famiglia proteggendo gli anziani e le persone fragili, ma dando per scontato che il numero delle persone potrebbe essere più alto di quello previsto per i locali pubblici.
Il coprifuoco
Nuove regole che potrebbero far slittare il coprifuoco di almeno un’ora, addirittura due. Mantenendo però il divieto di assembramento in strade e piazze e il divieto di sosta di fronte ai locali.