Economia

Ok del Cdm a proroga per l’assegno unico, sì al superbonus 110% | Le novità di Draghi in diretta

Arriva l’ok dal Cdm per la proroga dell’assegno unico per figli. Si potranno presentare le domande fino al 31 ottobre. Confermato anche per il 2023 il superbonus al 110%. Lo prevede la Nota di aggiornamento al Def (Nadef) approvata dal Consiglio dei ministri. “Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 – si legge nell’introduzione – consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI e agli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi. Si sarà inoltre in grado di attuare la riforma degli ammortizzatori sociali e un primo stadio della riforma fiscale. L’assegno unico universale per i figli verrà messo a regime”.

Assegno unico figli e superbonus, cosa ha detto Draghi in diretta

Nella premessa della Nadef viene spiegato come “la situazione sanitaria ed economica è nettamente migliorata negli ultimi mesi” e “vi è una concreta possibilità di recuperare gradualmente normali livelli di apertura nelle attività sociali, culturali e sportive, il che contribuirà a raggiungere il livello di Pil trimestrale precrisi entro la metà del prossimo anno”.

Inoltre nel 2021 il Pil si attesterà a +6% e nel 2022 segnerà un +4,7% programmatico. Nel documento dunque si prevede che gli interventi in programma per il prossimo anno spingeranno la crescita di mezzo punto percentuale: si parte infatti da +4,2% tendenziale. Nello scenario programmatico la crescita del Pil sarà poi del 2,8% nel 2023 e 1,9% nel 2024. Il rapporto tra debito pubblico e prodotto scenderà al 153,5% quest’anno, al 149,4% il prossimo, al 147,6% nel 2023 e al 146,1% nel 2024, e lo spazio di manovra per il 2022 aperto dalla differenza tra deficit tendenziale e programmatico ammonta a circa 22 miliardi. In crescita anche l’occupazione a 6,5% nel 2021, ma che dovrebbe tornare ai livelli pre-covid nel 2024.

Riforma fiscale e calo delle tasse

Potrebbero arrivare 4,3 miliardi per il fondo per la riforma fiscale, ovvero il Fondo speciale introdotto dall’ultima manovra che ha sostituito il ‘Fondo per la riduzione della pressione fiscale’. Il Fondo è alimentato dalle risorse stimate come maggiori entrate permanenti derivanti dal miglioramento dell’adempimento spontaneo ovvero della tax compliance.

Nella Nadef il governo stima una dote potenziale di 4,357 miliardi, di cui 2,87 dal miglioramento dell’adempimento spontaneo Iva e 1,48 miliardi dalla variazione positiva della tax compliance su Ires e Irpef. Il nuovo Fondo speciale, si legge nel documento, “potrà essere destinato al finanziamento di interventi di riduzione della pressione fiscale, con l’obiettivo di creare un collegamento diretto tra il recupero di entrate derivante dal contrasto all’evasione e la diminuzione del carico fiscale sui contribuenti onesti”. Il Governo conferma inoltre “l’intenzione di ridurre la pressione fiscale utilizzando prioritariamente le risorse derivanti dal contrasto all’evasione nell’ambito della sessione di bilancio”.

Che cosa ha detto Draghi in conferenza stampa

Nel pomeriggio conferenza stampa del premier Mario Draghi e del ministro dell’Economia, Daniele Franco. Per il premier il quadro economico dell’Italia è “di gran lunga migliore di quanto ci aspettassimo”. Draghi sottolinea la fiducia nell’Italia che c’è all’estero e lega la crescita alla vaccinazione. “C’è fiducia nell’Italia, e tra gli italiani, adesso, e la prossima legge di bilancio sarà ancora espansiva. L’ingrediente fondamentale di questa nuova fiducia e crescita è la vaccinazione”. Draghi spiega: “Il debito pubblico è in lieve discesa – ha aggiunto – e mi sono chiesto cosa significa: è la prima conferma che dal problema di un alto debito pubblico si esce prima di tutto con la crescita, la prima conferma quantitativa”.

Dopo aver annunciato un G20 straordinario per l’Afghanistan il 12 ottobre, il presidente del consiglio ha annunciato: “Nel Consiglio dei ministri abbiamo candidato Roma ad ospitare Expo 2030, questa candidatura insieme ad un altro evento molto importante, il Giubileo 2025, dice che il sentiero per Roma e’ un sentiero di crescita e attività”.

Mario Draghi