“Situazioni sgradevoli”, le ha definite il parroco, Don Daniele, in un post pubblicato sui canali social della parrocchia. “A partire da oggi, l’accesso sarà consentito solo previa registrazione”, ha comunicato.
Il parroco chiude il campetto della chiesa: “Troppi episodi di bullismo e bestemmie”
Stretta del parroco Don Daniele alla Parrocchia Santa Maria Regina dei Martiri di via Carlo Casini, a Dragona, nel quadrante ovest della capitale. Con un messaggio condiviso sui canali social della parrocchia, il sacerdote ha annunciato la chiusura del campetto parrocchiale, spiegando che da oggi l’accesso sarà consentito solo ai minori preventivamente registrati e con un recapito fornito dai genitori.
Il motivo: comportamenti inaccettabili
La decisione è arrivata dopo una lunga serie di episodi definiti dal parroco come “spiacevoli e gravi”, che hanno trasformato lo spazio parrocchiale in teatro di comportamenti irrispettosi e violenti. Tra le condotte segnalate ci sono atti di bullismo, razzismo, violenza, vandalismo, oltre a un costante utilizzo di bestemmie e linguaggio volgare.
Nel messaggio, Don Daniele ha chiarito che non ci sarà più alcuna tolleranza per chi viola le regole e ha avvisato che ogni episodio grave sarà segnalato direttamente ai carabinieri di Acilia. Il campetto sarà accessibile dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 18.30, ma solo per chi ha completato la registrazione presso la parrocchia.
Il sostegno della comunità
La decisione, seppur drastica, ha raccolto numerosi consensi tra i parrocchiani e i residenti della zona. In molti hanno espresso solidarietà al parroco, lodandone la fermezza e la volontà di tutelare uno spazio dedicato ai più giovani. “Giusto così, ci vuole rispetto per un luogo sacro”, ha commentato un’utente. Altri hanno espresso indignazione per la deriva comportamentale di alcuni ragazzi, ritenendo vergognoso un simile atteggiamento all’interno di uno spazio parrocchiale.
La vicenda riporta al centro il tema della responsabilità educativa e della gestione degli spazi pubblici dedicati ai giovani, tra chi chiede regole più severe e chi invoca un maggiore coinvolgimento delle famiglie. Di certo, a Dragona, le porte del campetto resteranno chiuse per chi non rispetta le regole.