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Le due versioni di Ilary Blasi: differenze tra il docufilm Netflix e l’intervista a Verissimo

Le due versioni di Ilary Blasi: differenze tra il docufilm Netflix e l’intervista a Verissimo. L’intervista di Ilary Blasi a Verissimo consente di abbozzare un’analisi aggiornata tenendo in considerazione il docufilm Unica disponibile su Netflix. Andiamo a scoprire quali sono.

La comfort zone

La ‘comodità’ è il comune denominatore delle due uscite televisive della conduttrice che sta divorziando dal marito Francesco Totti. Nel senso che, nonostante i contenuti spinosi, il contesto di Unica e quello della trasmissione di Canale 5 di Silvia Toffanin hanno garantito alla Blasi una evidente agiatezza nell’esposizione della sua verità. Insomma, niente seconde domande, nessun effetto interrogatorio. Una vera e propria operazione simpatia in due atti, che aiuta senza se e senza ma l’immagine pubblica della conduttrice.

Le due versioni di Ilary Blasi

Le differenze più palesi tra il docufilm di Netflix e l’intervista a Verissimo riguardano lo stile. Decisamente più patinato il primo, con un’estetica assai curata e un grande lavoro di post produzione nel montaggio. Elementi fondamentali per un prodotto da piattaforma. In tal senso va letta la dilatazione temporale, che coincide con la sottolineatura dei silenzi e con l’enfatizzazione di particolari scelte registiche da parte di Netflix.

Invece nel salotto generalista della Toffanin, il linguaggio della Blasi ha rinunciato alla componente dell’ironia, soprattutto nei passaggi delicati sul naufragio del matrimonio. Evidentemente si è preferito privilegiare una narrazione al 100% emozionale, più in linea con il profilo più popolare dell’audience di riferimento per il contenitore della rete ammiraglia Mediaset. Anche se, alla fine, la Ilary ‘in presa diretta’ di Canale 5 è apparsa quasi più fredda di quella più ‘lavorata’ proposta su Netflix, dove ride, piange, interloquisce con l’amica e con la mamma, e, in definitiva, favorisce lo slancio empatico in chi ascolta.

Tra le due non esiste una versione giusta e una sbagliata. Il motivo è che entrambe centrano l’obiettivo di risultare credibili agli occhi di chi le guarda.

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