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È ora di accettare che il calcio sia anche marketing

Ormai è inutile negarlo: il calcio, nella sua forma più pura e romantica, non esiste più. Da anni, o meglio decenni, la parte genuina e semplice dello sport più bello del mondo è stata vinta e letteralmente sotterrata da un aspetto oggi determinante: il vile denaro.

Le squadre professionistiche di quest’epoca dipendono infatti dai soldi. Ogni cosa gira intorno al mercato, ai costi, ai contratti, al budget, ai diritti televisivi e alle sponsorizzazioni: tutti elementi che c’entrano poco o nulla con il calcio vero e proprio.

Ma ormai il movimento è avviato, e da tempo; fermare la ruota è inutile. Chi ci ha provato ha fallito, ha perso soldi o è stato costretto a vendere. Sono sempre di più oggi i ricchi investitori che decidono, per passione o diletto, di acquisire i diritti di una società e di diventarne proprietari: vedasi club faraonici in Inghilterra e Francia ad esempio, per non parlare dei paesi asiatici. Ancor più di prima, i soldi fanno oggi la differenza nel mondo del calcio.

Ma quali sono le squadre professionistiche che hanno il brand dal valore più alto? Ecco le principali.

Calcio e marketing: il Manchester City supera in testa il Real Madrid

Molto spesso, calcio e marketing vanno di pari passo. Questi due aspetti infatti sono inevitabilmente legati fra loro. Se una squadra vince, porta soldi nelle casse della società; discorso inverso, se la società garantisce un certo tipo di budget per il mercato, allora è più facile che chi scende in campo possa avere la meglio sui propri avversari.

Questo è proprio ciò che avviene da anni al Manchester City, società di proprietà araba. Con Pep Guardiola in panchina, i Citizens sono tornati in finale di Champions League dopo la sconfitta di un paio d’anno fa per mano del Chelsea e l’eliminazione ai supplementari in semifinale della passata stagione contro il Real Madrid.

Gli inglesi hanno superato proprio gli spagnoli di Ancelotti, stavolta senza grosse difficoltà. Questo grande successo in campo europeo ha permesso al City di fare un balzo in avanti anche in un’altra speciale classifica: quella dei brand dal maggior valore. Ora infatti i Citizens occupano il primo posto, davanti proprio al Real.

A seguire ci sono tutte le altre grandi del calcio europeo. Chiude il podio il Barcellona, vincitore della Liga Spagnola. Poi Manchester United, Liverpool, Paris Saint Germain, Bayern Monaco, Arsenal, Tottenham e Chelsea in top 10.

Su questa classifica incide anche il settore delle scommesse sportive, determinante per il brand delle squadre professionistiche: a tutti gli effetti, i bookmaker ufficiali come Loyalbet sono stakeholder molto importanti del settore, capaci di importanti e continui gettiti economici legati al marketing in campo.

La situazione delle italiane: salgono Inter, Milan e Napoli, scende la Juventus

Subito fuori dalle prime 10, all’11^ posto, c’è la Juventus di Allegri, che ha perso denaro e quindi terreno in questa classifica. La stagione disastrosa, sia in campo che fuori, della Vecchia Signora ha pesantemente influenzato le casse del club. Unica piccola soddisfazione è la finale di Europa League sfiorata, salvo esser eliminata ai tempi supplementari in semifinale dal Siviglia – futuro campione. Nonostante questo brutto calo, i bianconeri rimangono la prima società italiana per valore del proprio brand.

Sorridono invece le altre squadre della Serie A grazie ai risultati ottenuti in stagione. Sale al 14^ posto l’Inter, che oltre ad aver vinto Coppa Italia e Supercoppa Italiana è anche tornata in finale di Champions League – in programma la sera di sabato 10 giugno ad Istanbul contro il Manchester City.

Subito dietro c’è il Milan, che giova della semifinale europea raggiunta. Buoni risultati anche per le squadre del sud Italia. Con lo scudetto vinto dopo 33 anni dall’ultima volta, il Napoli si ritrova al 18^ posto della classifica. Rientra fra i migliori 25 club in questo senso – precisamente al 21^ posto – anche la Roma, che è arrivata con grande merito ad un passo dalla vittoria dell’Europa League, sfuggita solo ai calci di rigore contro il Siviglia.

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