Cronaca

Elena Cicchettin, il discorso dopo i funerali della sorella Giulia

Ai funerali della sorella Giulia è rimasta in silenzio, al fianco del padre Gino, uniti nel dolore. Ora Elena Ciccehttin torna a parlare: lo ha fatto a Saonara, alla fine della cerimonia “ristretta” nella chiesa di San Michele.

Elena Cicchettin, il discorso dopo i funerali della sorella Giulia

Dopo aver chiesto di “bruciare tutto” e di evitare minuti di silenzio, parlando di “figli sani del patriarcato” e non di mostri, ora Elena ha mostrato tutto il suo dolore, l’intimità fragile di una sorella che ha davanti agli occhi una bara bianca coperta di boccioli di fiori: “Ci sono tante parole che vorrei e potrei dirvi in questo momento, ma ho deciso di regalarvi un pezzo di Giulia, una parte di quella persona fantastica come la conoscevo io, sperando che vi lasci il segno, come ha fatto con me, perché me la porterò per sempre dentro“.

Il discorso

“Giulia aveva la scatola delle scatole. Era quella ragazza a cui era semplice fare regali, perché qualsiasi cosa vagamente buffa e carina la faceva andare in visibilio. Giulia non buttava via mai niente, nemmeno le cose rotte e rovinate. Giulia amava le passeggiate, amava passeggiare mentre ascoltava la musica. Giulia non amava decidere, per niente, tanto che faceva a metà con la mamma anche per la pallina del gelato o la pizza (“Se tu prendi un gusto, io prendo l’altro e ce li scambiamo”).

Giulia era una persona buona, la persona migliore che abbia mai conosciuto. Giulia amava la letteratura inglese e Jane Austen, e voleva andare a vedere la brughiera. Era la mia sorellina, ma anche la mia sorella maggiore e mi diceva cosa dovevo fare quando non ero sicura. E mi dava sempre ottimi consigli che spesso non mi piacevano perché non era quello che speravo di sentirmi dire. Ma era onesta e dava ottimi consigli. Non è più bello senza di te perché guardo il cielo e ti vedo in mezzo alle stelle mentre fai a metà di un gelato con la mamma. Prima o poi ci rivedremo, te lo prometto. Continuerai a essere il mio angelo custode”.

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