Eleonora Giorgi è morta all’età di 71 anni dopo una lunga malattia, il cordoglio di Carlo Verdone: «Amici fin dai tempi della scuola, vederla senza capelli mi ha colpito. Doveva recitare in Vita da Carlo, ma non ha potuto». Tutti i messaggi di dolore dei colleghi dell’attrice.
Eleonora Giorgi, il cordoglio di Carlo Verdone
Per entrambi, il film Borotalco rappresentò un momento cruciale nella loro carriera: Carlo Verdone ed Eleonora Giorgi, colleghi e amici da decenni, si conoscevano sin dai tempi scolastici. Per questo motivo, l’attore romano è particolarmente colpito dalla scomparsa dell’attrice, icona del cinema italiano degli anni ’80, che ha perso la sua battaglia contro un tumore al pancreas dopo mesi di lotta.
«L’ultima volta ci siamo sentiti cinque giorni fa, con brevi e affettuosi messaggi sul cellulare, esprimendo il profondo legame che ci univa da sempre e i momenti felici trascorsi insieme», racconta Verdone in un’intervista al Corriere della Sera, dopo aver condiviso un post sui social per commemorare la loro grande amicizia. «Ci siamo conosciuti a scuola, lei era fidanzata con Francesco Anfuso, il mio migliore amico, che morì a soli 16 anni. È stata una tragedia».
Verdone: «Non l’ho mai vista triste»
«La ricordo sempre luminosa, sorridente, piena di spirito e brillante. Non l’ho mai vista in uno stato di tristezza. Quando l’ho vista malata, con il cappellino in testa e i suoi capelli biondi ormai persi, mi ha colpito profondamente». «Affrontando la malattia, ha dimostrato un coraggio straordinario, rivelando di essere una donna matura – prosegue Verdone – consapevole che alla fine del tunnel non ci sarebbe stato nulla. Chi si trova in quella situazione non perde mai la speranza: si aspetta un miracolo, che spesso non si verifica. Ha vissuto la sua malattia con una visione filosofica, circondata dall’affetto dei suoi cari».
Insieme in Borotalco
Riguardo a Borotalco, che ha vinto cinque David di Donatello e ha segnato una svolta nella carriera e nella vita di entrambi: «Se il film è venuto bene, il merito è anche suo, ha portato una grande creatività. Il personaggio di Nadia Vandelli, brillante e vivace, è stato costruito su di lei, mentre io interpretavo l’imbranato. Insieme formavamo una coppia perfetta. Le riprese sono durate dieci mesi, un tempo interminabile, ma non potevo permettermi di sbagliare quel film: provenivo da ruoli caratterizzati e quella era una storia completa. La gente, uscita dagli Anni di piombo, desiderava leggerezza. Eleonora è riuscita a far vedere il film a Warren Beatty e Jack Nicholson a Los Angeles, senza sottotitoli: qualcuno traduceva i dialoghi per loro. Beatty voleva incontrarmi, ma io ero preoccupato per il mio inglese, che è scarso. “Ti aiuto io”, mi ha risposto».
«Doveva recitare in Vita da Carlo»
Avrebbero potuto tornare a recitare insieme in Vita da Carlo: «Doveva avere un piccolo ruolo nella quarta stagione, in una scena in cui portava un dono a mia figlia. Ma stava affrontando una polmonite e i medici le hanno vietato di venire sul set». Riguardo al cancro al pancreas, che ha colpito diverse persone, tra cui recentemente Sven Goran Eriksson e Gianluca Vialli: «Ho due amici che sono riusciti a superarlo; è fondamentale affrontarlo subito, nei primi 15 giorni. La morte in sé non è nulla, è l’idea di vederla avvicinarsi che spaventa. Eleonora ripeteva una frase di Rita Levi Montalcini: “Non desidero più giorni di vita, ma più vita nei giorni che mi restano”. Nella sua malattia, è stata una guerriera avvolta di grazia».
Il dolore degli altri colleghi
Renato Pozzetto, che ha lavorato con la Giorgi in film cult come “Mia moglie è una strega” (1980) e “Mani di fata” (1983), ha dichiarato all’Adnkronos: “Mi dispiace molto, anche se non ci sentivamo da tempo.” L’attore milanese, oggi 84enne, ha aggiunto: “L’ho conosciuta solo sul set, ma la ricordo come una collega molto competente e sempre puntuale nel suo lavoro.”
Claudio Amendola ha messo in evidenza la dignità con cui l’attrice ha affrontato la malattia: “È un grande dispiacere, un’icona del nostro cinema. Ho percepito una straordinaria dignità; ho visto di recente una sua apparizione in TV in cui, da grande signora e donna, parlava del suo problema, quasi come un saluto a tutti noi. Mi ha colpito profondamente. Sempre con il sorriso. È stato un momento dolce e doloroso.”
Federico Zampaglione, frontman dei Tiromancino, ha ricordato l’attrice con grande affetto: “Il ricordo che porterò sempre con me è legato a Borotalco. Ho condiviso un post con un’immagine di lei nel film, un’immagine che resterà per sempre nel mio cuore”. Il cantante ha aggiunto: “Eleonora era una persona straordinariamente gioiosa e vitale; ogni volta che ci incontravamo, emanava energia da ogni poro, una grande positività. Amava profondamente la vita. È davvero un grande dispiacere”.
Enrico Montesano, che ha collaborato con lei in “Grand Hotel Excelsior” (1982), ha voluto mettere in evidenza le qualità umane dell’attrice: “Anche se non abbiamo girato scene insieme, ogni volta che l’ho incontrata in seguito, lei si è sempre mostrata estremamente affettuosa ed espansiva, rivelando un lato umano di grande cordialità, apertura, gentilezza, cortesia e affetto. Questo mi ha colpito profondamente”. Montesano ha anche lodato il modo in cui la Giorgi ha affrontato pubblicamente la sua malattia: “Ritengo sia stato significativo che abbia trasformato la sua sofferenza in un esempio, cercando di infondere forza negli altri”.
Lo scrittore Andrea De Carlo, che ha avuto una relazione con l’attrice dal 1996 al 2007, ha condiviso un ricordo personale sui social: “Abbiamo condiviso un tratto di vita insieme, cara Eleonora. Oggi è una giornata triste, ma conservo il ricordo di momenti intensi e della tua intelligenza ironica e non convenzionale, che non tutti conoscevano”. De Carlo ha anche inviato “un abbraccio colmo di affetto ad Andrea e Paolo”, i due figli dell’attrice.
Massimo Ghini, che ha condiviso il set con lei in “Compagni di scuola” (1988), l’ha descritta come “una diva popolare nel senso più positivo del termine”, evidenziando il suo impatto nel panorama cinematografico italiano: “È stata una delle giovani attrici che hanno segnato il nuovo cinema italiano proprio nel momento in cui tutto stava cambiando. Mi riferisco alla fine degli anni Settanta e all’inizio degli anni Ottanta. Ornella Muti ed Eleonora Giorgi hanno incarnato le due giovani stelle del nostro cinema, aprendo una nuova era. Sono state le prime vere giovani dive di quel periodo”.
Il mondo della politica rende omaggio a Eleonora Giorgi
Anche il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha voluto esprimere il suo cordoglio: “Con profonda tristezza apprendo della scomparsa di Eleonora Giorgi, un’eclettica e amata interprete del cinema italiano il cui talento ha lasciato un’impronta indelebile su intere generazioni di spettatori, spaziando tra ruoli brillanti e drammatici con grande intensità e autenticità.” Ha aggiunto: “Oggi perdiamo una grande donna del cinema che, nonostante la malattia, ha lottato e ha saputo vivere la vita fino all’ultimo, sempre con un sorriso. Buon viaggio, Eleonora.”
Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, esprime il suo pensiero sui social. Gasparri (FI) commenta: “La perdita di Eleonora Giorgi ci addolora. È stata un’icona del cinema italiano. Ricordo il suo sorriso e la sua gentilezza ogni volta che la incontravo negli studi televisivi. Ha combattuto per la vita fino all’ultimo istante, e questo le renderà onore per sempre. Le mie più sentite condoglianze alla famiglia”. Anche Maria Elena Boschi di Italia Viva scrive su X: “Non desidero più giorni di vita, ma più vita nei giorni che mi restano”. Addio a Eleonora Giorgi, simbolo del cinema italiano. Con il racconto della sua malattia, ha donato umanità e verità a tutti noi. Il suo sorriso e la sua forza rimarranno per sempre nei nostri cuori.