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Elezioni amministrative, Lamorgese firma il decreto: si vota il 3 e il 4 ottobre

Elezioni amministrative 2021, si vota domenica 3 ottobre e lunedì 4 ottobre 2021, con eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci nei giorni di domenica 17 ottobre e di lunedì 18 ottobre 2021. Lo ha deciso il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, adottando il decreto che fissa la data del turno ordinario annuale di elezioni amministrative (comunali e circoscrizionali) nei comuni delle regioni a statuto ordinario.

Elezioni amministrative, si vota il 3 e il 4 ottobre

I comuni coinvolti saranno 1.162, tra i quali 18 capoluoghi di provincia (ivi compresi Torino, Milano, Bologna, Roma e Napoli) e 9 comuni sciolti per fenomeni di condizionamento e infiltrazione di tipo mafioso, per un totale di 12.015.276 elettori.

Come si vota alle elezioni comunali 2021

Alle elezioni amministrative possono votare tutti i cittadini che hanno compiuto i 18 anni e che siano iscritti nelle liste elettorali del comune di residenza. Bisognerà andare al seggio portando con sé il documento di riconoscimento, la tessera elettorale e probabilmente anche per queste elezioni la mascherina.

La legge elettorale

La legge elettorale varia in base al numero di abitanti delle città coinvolte. In ogni caso si vota mettendo una X sul nome del sindaco oppure sulla lista che lo sostiene, con la possibilità di esprimere la preferenza per un candidato consigliere. Per i comuni sopra i 15mila abitanti esiste anche la possibilità di voto disgiunto, ovvero per un candidato sindaco e una lista che non lo sostiene.

La guida al voto nei Comuni fino a 15mila abitanti

Per i Comuni sotto i 15mila abitanti non si prevede il ballottaggio, se non in caso di parità assoluta tra i due candidati. Altrimenti vince semplicemente chi ottiene un voto in più. Non è previsto il voto disgiunto e la lista vincente ottiene due terzi dei seggi. L’elettore deve tracciare un segno o sulla lista o sul nome del sindaco (o su entrambi).

Come si vota nei Comuni sopra i 15mila abitanti

Nei Comuni con più di 15mila abitanti il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti, ovvero il 50% più uno, viene eletto sindaco. Altrimenti si va al ballottaggio tra i due candidati più votati. L’elettore può votare per un candidato sindaco, per una lista che lo sostiene o per entrambi, potendo anche esprimere due preferenze per i candidati consiglieri. C’è anche la possibilità di voto disgiunto, ovvero votare per un candidato sindaco e per una lista che non lo sostiene. Nei comuni sopra i 15mila abitanti è possibile esprimere due preferenze, quindi bisogna indicare i nomi di due candidati di sesso diverso ma della stessa lista. Alle liste che sostengono il sindaco eletto verranno assegnati almeno tre quinti dei seggi.

Le preferenze e le quote rosa

Nei comuni fino a 5mila abitanti è possibile esprimere una sola preferenza. Sopra i 5mila abitanti e fino a 15mila è possibile esprimere due preferenze rispettando il criterio delle preferenze di genere (nella formazione delle liste deve essere rispettato anche il criterio delle quote rosa). Sopra i 15mila abitanti, invece, le preferenze restano due (con la doppia preferenza di genere obbligatoria), ma si può anche ricorrere al voto disgiunto. Per indicare la preferenza bisogna indicare il cognome del candidato/candidata scelti e in caso di possibile omonimia serve scrivere nome e cognome.

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