Politica, Speciale elezioni

Elezioni comunali 2022, gli Exit Poll: centrodestra vicino alla vittoria al primo turno a Genova e Palermo, a un passo a L’Aquila. Sorpresa Tommasi a Verona

Elezioni oggi in Italia – Hanno chiuso alle ore 23 i seggi per i 5 quesiti referendari e per il rinnovo degli organi elettivi in 971 comuni. Il presidente del seggio ammette a votare gli elettori che alle 23 si trovano ancora nei locali del seggio; quindi dichiara chiusa la votazione.

Elezioni oggi in Italia: si vota per i referendum e le comunali

È election day. Oggi si è votato, dalle 7 alle 23, per eleggere i sindaci e le amministrazioni di 978 Comuni, tra cui 22 capoluoghi di provincia e 4 di Regione (GenovaL’AquilaCatanzaro Palermo). Ma era anche il giorno del referendum sulla giustizia, che doveva superare la prova del quorum (il 50% degli elettori) per essere valido, e che riguardava cinque quesiti. La soglia, però, non è stata raggiunta. Domani, dopo le 14, si procede allo spoglio delle schede delle amministrative: i risultati delle comunali quindi arriveranno dopo quell’ora.

Nelle città più grandi, se nessuno dei candidati sindaci ha raggiunto il 50% più uno dei voti, i due sfidanti che hanno avuto il maggior numero di consensi vanno al ballottaggio, il 26 giugno.


Referendum, guida ai cinque quesiti sulla giustizia

  1. Abolizione dl Severino
  2. Limiti al carcere preventivo
  3. Separazione carriere
  4. Voto sui giudici
  5. Firme per candidarsi al Csm

Referendum, le affluenze ufficiali delle 23

Di seguito le affluenze ufficiali delle 23 del referendum, quesito per quesito:

Referendum, stima Opinio Rai: 52,3% votanti di centrodestra, 26,4% centrosinistra

In base alla stima del Consorzio Opinio Italia per Rai, il 52,3% dei votanti al referendum è di centrodestra e il 26,4% di centrosinistra. Ecco la ripartizione dei votanti per appartenenza politica: Partito democratico 21,5%, altri di centrosinistra 4,9%, Fratelli d’Italia 23,9%, Lega 17,5%, Forza Italia 8,8%, altri di Centrodestra 2,1%, Movimento 5 Stelle 10,5%, Azione/ + Europa 3,2%, Italia Viva 2,1%, altri 5,5% e altri partiti 21,3%.
Exit Poll: centrodestra vicino alla vittoria al primo turno a Genova, sorpresa Tommasi

Ore 23, urne chiuse. Ecco i primi Exit Poll delle principali città al voto. Secondo Opinio Rai, a Genova e Palermo il centrodestra sarebbe vicino alla vittoria al primo turno, a un passo a L’Aquila. Sorpresa Damiano Tommasi a Verona: l’ex centrocampista della Roma del terzo scudetto (sostenuto da Pd, M5S e Azione) è in vantaggio al 37-41% sui rivali: il sindaco uscente di FdI, Federico Sboarina, è al 27-31%, ostacolato dalla corsa dell’ex leghista Flavio Tosi al 27-31%, sostenuto da FI e da Iv (ma non dalla Lega che appoggia Sboarina). A Genova sarebbe riconfermato il sindaco uscente, il civico Marco Bucci al 51-55%, candidato del centrodestra ma sostenuto anche da Azione e Italia Viva. Lo sfidante del centrosinistra Ariel Dello Strologo sarebbe invece al 36-40%. A Palermo il candidato del centrodestra Roberto Lagalla è al 43-47% e dunque a un passo dalla vittoria (qui basta raggiungere il 40% per vincere le elezioni). A sfidarlo al ballottaggio, sempre secondo dagli Exit Poll, dovrebbe essere il candidato del centrosinistra Franco Miceli al 27-31%.

Referendum, Serracchiani: Camere ora riformino Giustizia

“I referendum sulla giustizia bocciati dagli elettori. Soprattutto da quelli dei partiti che li hanno promossi. Una così bassa affluenza, nonostante l’abbinamento col voto per i comuni, prova la complessità dei quesiti e l’uso strumentale dell’istituto referendario. Ora avanti in Parlamento per completare la riforma della giustizia che i cittadini attendono e che la Lega ha bloccato irresponsabilmente”. Lo dice Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.
Exit Opinio-Rai, affluenza referendum al 19-23%
In base all’Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai l’affluenza per i referendum è al 19-23%.

Exit Opinio-Rai: in testa i sì ai 5 referendum

In base all’Exit poll del consorzio Opinio Italia per la Rai, ecco le indicazioni per i 5 referendum sulla giustizia, che in ogni caso per essere validi devono superare il quorum del 50%: – n.1 ABOLIZIONE LEGGE SEVERINO SI 52-56 NO 44-48 – n.2 LIMITAZIONE CUSTODIA CAUTELARE SI 54-58 NO 42-46 – n.3 SEPARAZIONE CARRIERE MAGISTRATI SI 67-71 NO 29-33 – n.4 VALUTAZIONE SU OPERATO MAGISTRATI SI 67-71 NO 29-33 – N.5 ABOLIZIONE RACCOLTA FIRME ELEZIONI CSM SI 66-70 NO 30-34

Referendum e amministrative, alle 23 seggi chiusi

Hanno chiuso alle ore 23 i seggi per i 5 quesiti referendari e per il rinnovo degli organi elettivi in 971 comuni. Il presidente del seggio ammette a votare gli elettori che alle 23 si trovano ancora nei locali del seggio; quindi dichiara chiusa la votazione. Subito dopo la chiusura, iniziano in tutte le sezioni le operazioni di riscontro, ovvero l’accertamento del numero di coloro che hanno votato e il conteggio del numero delle schede rimaste nella cassetta, per accertare che il loro numero corrisponda con quello degli elettori della sezione che non hanno votato. Compiute le operazioni di riscontro, appena chiusi i seggi inizia lo scrutinio per i referendum abrogativi; quello per la tornata amministrativa inizierà alle ore 14 di domani, lunedì 13 giugno. 

 

Referendum, le affluenze ufficiali delle 19

Di seguito le affluenze ufficiali delle 19 del referendum, quesito per quesito:

Comunali: anche nelle Eolie sindaco eletto prima spoglio

Sindaco eletto prima dello spoglio anche a Malfa, uno dei tre comuni di Salina. nelle isole Eolie, dove l’uscente Clara Rametta che non ha avuto un candidato rivale e ha gareggiato da sola con la sua lista “Noi per Malfa”, ha già superato il quorum del 50%, ed è stata riconfermata nella carica. Alle ore 19 si è superato il quorum della metà più uno dei 730 elettori. Grande gioia per la sindaca, patron anche dell’Hotel “Signium” e mamma di Martina Caruso, chef stellato, che alla vigilia aveva manifestato qualche preoccupazione lanciando un appello per andare a votare. Già designati i primi due assessori: Lorenzo Cincotta e Lorenzo D’Amico; tutti eletti ovviamente anche i 10 candidati al consiglio comunale. La giunta Rametta nelle scorse settimane aveva avviato con i progetti “Isole Verdi” finanziate con oltre 3 milioni di euro, opere a livello idrico, piattaforme di “electric bike sharing” alimentate con fonti rinnovabili, mobilità sostenibile, supportando i residenti nel passaggio al “green”.
Amministrative, in Campania 7 candidati già certi dell’elezione
In Campania 7 candidati sindaco sono già certi dell’elezione. Si tratta dei comuni nei quali è stata presentata una sola lista e, di conseguenza, un solo candidato sindaco. Per i comuni sotto i 15mila abitanti, infatti, la norma prevede che per l’elezione dell’unico candidato sindaco e di tutti i candidati della lista presentata sia sufficiente che il numero dei votanti non sia inferiore al 40% degli elettori. Alle ore 19 il dato dell’affluenza è sopra il 40% in tutti i 7 comuni campani nei quali concorre un unico candidato sindaco.
Si tratta dei comuni di Capriglia Irpina (candidato Nunziante Picariello) e Flumeri (candidato Angelo Antonio Lanza) in provincia di Avellino; Vairano Patenora (candidato Stanislao Supino) in provincia di Caserta; Lettere (candidata Anna Amendola) in provincia di Napoli; Buonabitacolo (candidato Giancarlo Guercio), Cicerale (candidato Giorgio Ruggiero) e Sant’Arsenio (candidato Donato Pica) in provincia di Salerno.
Per l’ufficialità bisognerà attendere lo spoglio di domani e la verifica della seconda condizione necessaria all’elezione, e cioè che i voti validi all’unica lista ammessa non siano inferiori al 50% dei votanti, condizione che appare comunque essere una mera formalità.

Comunali, la Costa Smeralda conferma il sindaco uscente

Nell’anno in cui celebra il suo primo secolo di vita da Comune autonomo, Arzachena, il comune della Costa Smeralda, conferma sindaco l’uscente, Roberto Ragnedda. Essendo l’unico candidato in lizza per il Municipio con la lista civica “Arzachena insieme”, aveva un solo avversario nella cabina elettorale: il quorum. L’asticella del 40% necessaria per validare l’elezione è stata superata: con il rilevamento delle ore 19 il Viminale ha certificato un’affluenza pari al 40,42% sufficiente per decretare eletto Ragnedda, che può quindi brindare al bis e indossare per altri cinque anni la fascia tricolore.

Referendum, affluenza ore 19 sale al 14% (7.604 su 7.903)

L’affluenza alle ore 19 per i referendum sulla giustizia sale al 14%, quando sono arrivati i dati di 7.604 su 7.903 comuni (quesito 1). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Si vota soltanto oggi fino alle 23.

Comunali: affluenza parziale ore 19, 40,31%

L’affluenza alle ore 19 per le elezioni amministrative è del 40,31% quando sono arrivati i dati da 464 Comuni su 818. E’ quanto si apprende dal sito del ministero dell’Interno.

Giorgia Meloni arriva al seggio e si lamenta della mascherina, ma non c’è obbligo

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha votato questa mattina a Roma per il referendum sulla giustizia. Entrando nel seggio Meloni si è lamentata della mascherina. “Una follia” ha detto, salvo poi scoprire che non c’è nessun obbligo. Il dispositivo infatti è solo “fortemente raccomandato” ai seggi. Meloni ha comunque continuato a indossarla anche dopo che i presenti le hanno fatto notare che era facoltativa.


referendum giorgia meloni mascherina


Election day: seggio covid Bari, presidente rinuncia ancora

Per due volte presidente e scrutatori del seggio Covid allestito nel Policlinico di Bari hanno rinunciato e così è tornato a presiedere la sezione speciale Edoardo Giua, il funzionario della Protezione civile regionale che già nelle elezioni del settembre 2020 si era reso disponibile a sostituire i rinunciatari, in piena pandemia, nel seggio Covid. Complessivamente a Bari sono 117 su 345 i presidenti di seggio nominati che hanno rinunciato, il 34%. Ottanta di questi avevano già rinunciato al momento della convocazione dalla Corte d’Appello. Gli altri non si sono presentati ieri al seggio e sono stati sostituiti all’ultimo momento. Nella provincia, a Bitonto, Comune dove si vota anche per le amministrative, hanno rinunciato 22 presidenti su 51, il 43%.
Elezioni comunali 2022, affluenza al 17%

Seggi comunali aperti per il voto per le elezioni comunali e per i referendum. Il dato di affluenza alle 12, secondo quanto si legge sul sito dedicato alle elezioni del ministero degli Interni, è al 17,65% per 817 Comuni su 818. Il dato dell’affluenza alle 12 risulta in calo rispetto al 19,3% della precedente tornata elettorale.

Referendum n.3: 6,79% affluenza ore 12

Alle ore 12 l’affluenza per il referendum n. 3 (Separazione funzioni dei magistrati) è del 6,79%. Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Si vota oggi fino alle 23.

Referendum, incidente al seggio elettorale per Berlusconi

Un momento di confusione al seggio elettorale del presidente Berlusconi quando, durante le fasi di voto, il Cavaliere si è accorto di non avere la scheda gialla numero 3 sulla separazione delle carriere dei magistrati. Berlusconi, uscito dalla cabina per chiedere conto al presidente di seggio, ha poi notato di avere la scheda mancante piegata tra le altre. Rientrato nella cabina ha terminato regolarmente la votazione.

Palermo: caos seggi; elettrice presenta denuncia a polizia

“Fino a un’ora fa nella sezione 387 della scuola Carmelo Onorato di Sferracavallo, non era possibile votare perché pur essendosi insediata la presidente del seggio, si stavano espletando le operazioni preliminari di apertura sacchi, conta e validazione delle  schede”. Lo dice all’ANSA Laura Schimmenti che poco prima dell’ora di pranzo ha presentato una denuncia al commissariato di Polizia San Lorenzo per mettere nero su bianco l’impossibilità di esercitare il proprio diritto di voto negli orari indicati. “Mio marito lavora a Bologna – aggiunge – per cui per raggiungere l’Emilia ho un aereo nel tardo pomeriggio e temo di non fare in tempo. Chissà quante persone sono passate dal seggio nell’arco della mattinata – conclude – e non riuscendo a votare probabilmente non torneranno”

Palermo: nominati tutti i presidenti di seggio

Tutti i presidenti di seggio a Palermo sono stati nominati. Lo apprende l’AGI dalla Prefettura di Palermo, che ha smentito le voci di accorpamenti tra seggi.

Palermo: alle 12 affluenza al 10,87%, dato parziale

Il caos nei seggi sta rallentando anche il dato sull’affluenza. Alle 12, le informazioni definitive riguardano 587 sezioni su 600: il dato è del 10,87%, in calo rispetto alle amministrative precedenti, fu del 15,16%.

Referendum: affluenza ore 12 al 6,63% (7.831 su 7.903)

L’affluenza alle ore 12 per i referendum sulla giustizia sale al 6,63%, quando sono arrivati i dati di 7.831 comuni su 7.903 (quesito 1). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Si vota soltanto oggi fino alle 23.

Affluenza parziale referendum al 6,05%

Secondo i dati parziali diffusi dal sito del Viminale, l’affluenza delle ore 12, in riferimento a 4526 comuni su 7903, è del 6,05%.

Farnesina: concluso rientro schede elettorali dall’estero

Nei giorni scorsi sono state inviate le schede elettorali ai 4,8 milioni di elettori italiani all’estero in circa 180 Paesi nel mondo, spiega una nota della Farnesina. Gli elettori avevano previamente ricevuto i plichi elettorali al proprio domicilio e restituito per posta le buste elettorali pre affrancate contenenti le 5 schede votate. Ambasciate e consolati hanno successivamente organizzato i voli di rientro del materiale elettorale a Roma. Tra venerdì 10 e domenica 12 giugno sono arrivati presso gli scali aeroportuali di Fiumicino 107 funzionari consolari su circa un’ottantina di diversi voli.

Salvini esprime preoccupazione a Mattarella per situazione Palermo

Il senatore Matteo Salvini ha espresso ”preoccupazione e sconcerto” al Capo dello Stato Sergio Mattarella per quanto sta succedendo a Palermo. Il leader della Lega, riferendosi alla mancanza di decine di presidenti di seggio, sottolinea ”il grave danno per la democrazia in una delle città più importanti d’Italia”. Lo rende noto la Lega.

Palermo, seggi chiusi per mancanza presidenti accorpati a quelli attivi

I seggi non costituiti a Palermo per la rinuncia dei presidenti – e che non sono stati sostituiti – sono stati accorpati alle sezioni già operanti dove è in corso la votazione. È quanto si legge in una disposizione del Viminale, a firma del capo Dipartimento.

Viminale: “No allungamento orario voto a Palermo”

Rispetto ai disagi registrati a Palermo per la mancanza dei presidenti di numerosi seggi, il Viminale fa sapere che non è possibile allungare l’orario di voto, come richiesto dalla Lega e da Giorgia Meloni di Fdi. Ma, come stabilito dalla legge, chiunque alle 23 (orario di chiusura dei seggi) si troverà in fila per votare, potrà farlo.

Affluenza referendum sotto al 5%

I primi dati del Viminale parlano di un partecipazione molto bassa al referendum della giustizia: l’affluenza sarebbe sottoal 5 per cento. Il quorum, dunque, sembra essere lontano.

Disagi ai seggi Palermo, il Comune invia atti in Procura

“In relazione alla situazione determinata dalla rinuncia da parte di soggetti nominati a svolgere la funzione di presidenti del seggio, mentre si sta cercando di ovviare alle conseguenze di questo irresponsabile comportamento, l’amministrazione comunale sta inviando gli atti alla Procura della Repubblica per ogni azione di competenza finalizzata all’accertamento di responsabilità di natura penale”. Lo scrive in una nota l’amministrazione comunale di Palermo

Referendum, Berlusconi ha votato a Milano

L’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha votato a Milano per i referendum sulla giustizia. Il leader di Forza Italia è arrivato al seggio allestito nella scuola di via Ruffini alle 9:30 ed è stato accolto da un gruppo di giovani militanti del partito, oltre che dalla coordinatrice cittadina di Forza Italia Cristina Rossello. Con lui anche la senatrice di Forza Italia e coordinatrice regionale Licia Ronzulli. Nel corso della votazione c’è stato un piccolo intoppo per l’ex premier che è dovuto rientrare una seconda volta nella cabina per dividere correttamente le schede del referendum.

Mattarella al seggio di Palermo per votare

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e’ arrivato nella sezione 535 del plesso Piazzi a Palermo. Il Caos elezioni a Palermo: mancano presidenti nei seggi

Caos durante le elezioni a Palermo: circa cinquanta sezioni elettorali sono chiuse perché mancano ancora i presidenti per insediare il seggio, con gli scrutatori in attesa. Il Comune prova a nominare funzionari interni per tappare i buchi.

“Abbiamo lavorato tutta la notte per reperire presidenti. Attualmente circa 50 seggi non sono ancora aperti ma stiamo notificando altrettante nomine” dice all’Ansa Antonio Le Donne, segretario generale del comune di Palermo.


Come funziona il quorum

Nei piccoli Comuni, ovvero quelli sotto i 15mila abitanti, che avranno una sola lista in corsa per le elezioni, il quorum scenderà al 40%. A stabilirlo è il nuovo decreto del Governo pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Sono molti i Comuni al voto in cui per le elezioni si profila la presenza di una sola lista, come Sovere e Leffe per esempio, una tendenza sempre più frequente nei piccoli paesi. Proprio per questo è arrivato il nuovo decreto del Governo che sposta dal 50% al 40% il quorum necessario per rendere valida l’elezione del sindaco e del consiglio comunale. Abbassare il quorum significa quindi abbassare il rischio di commissariamento.


Elezioni 2022: per i piccoli Comuni il quorum scende al 40%


Come si vota nei comuni fino a 15 mila abitanti

Nei comuni fino a 15mila abitanti si può tracciare un segno sul nominativo del candidato sindaco o sul contrassegno della lista collegata al candidato sindaco o anche sia sul candidato sindaco che sulla lista collegata al medesimo candidato sindaco. In ogni caso, il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sindaco collegato.

È eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità di voti si procede a un turno di ballottaggio domenica 26 giugno tra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze.

Come si vota nei comuni con oltre 15 mila abitanti

Nei comuni con più di 15.000 abitanti si può:

  • tracciare un solo segno sul rettangolo col nominativo di un candidato sindaco, senza cioè segnare alcun contrassegno di lista: in questo caso il voto viene attribuito solo al candidato sindaco prescelto;
  • tracciare un segno solo sul contrassegno di una delle liste oppure tracciare un segno sia sul nominativo del candidato sindaco che su una delle liste collegate al medesimo candidato sindaco: in entrambi i casi il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista collegata;
  • esprimere un voto disgiunto, tracciando un segno sul nominativo del candidato sindaco ed un altro segno su una delle liste ad esso non collegata: in questo caso il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista non collegata.

È eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno); qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare domenica 26 giugno per il ballottaggio tra i due candidati più votati.

All’eventuale turno di ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno su uno dei due rettangoli contenenti il nominativo del candidato sindaco prescelto. Le preferenze si esprimono scrivendo negli appositi spazi il cognome (oppure il nome e cognome in caso di omonimia) dei candidati consiglieri comunali della lista votata.

Il voto disgiunto alle elezioni comunali 2022

Per voto disgiunto si intende la possibilità di esprimere due voti praticamente in contrapposizione. Nel caso delle amministrative, cioè, si può scegliere una lista che sostiene un candidato sindaco e poi un primo cittadino diverso, appoggiato da altre liste. In questo modo si dà la preferenza a un candidato alla carica di primo cittadino, ma contemporaneamente si sostengono i candidati di una lista che non lo appoggia in consiglio comunale.

Esempio pratico: si può votare per il candidato sindaco del PD, ma sostenere la lista di Fratelli d’Italia, magari con delle preferenze a delle persone che si conoscono e si stimano. I due voti viaggiano su binari diversi: il primo contribuisce a definire chi sarà sindaco, il secondo chi sarà consigliere comunale. Per quest’ultima scelta, però, molto dipenderà da chi viene eletto primo cittadino. In base a quello la maggioranza dei posti in assemblea comunale andranno allo schieramento che lo supporta, limitando i posti a disposizione degli altri.

Quando ci sarà e come funziona il ballottaggio

Il possibile ballottaggio si tiene la seconda domenica successiva al voto del primo turno. Quindi in questo caso sarà il 26 giugno. In questo caso si dovrà scegliere tra i due candidati sindaco che hanno ottenuto più consensi al primo turno. Quindi niente voto per i consiglieri comunali: si può mettere la X sul nome del candidato primo cittadino o su una lista che lo appoggia (o entrambe le cose), ma non è possibile il voto disgiunto.


Le Elezioni Comunali 2022: dove si vota in Italia

Abruzzo Basilicata | Calabria Campania Emilia-Romagna | Friuli Venezia Giulia | Lazio Liguria Lombardia Marche | Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana | Umbria Valle d’Aosta | Veneto



I cinque referendum

Gli elettori sono chiamati a esprimersi su cinque referendum sulla giustizia. Si tratta di referendum abrogativi (per eliminare leggi o parti di leggi, ndr). L’articolo 75 della Costituzione stabilisce che la proposta soggetta a referendum è approvata se hanno votato la maggioranza (50%+1) degli aventi diritto al voto e se è raggiunta la maggioranza (50%+1) dei voti validamente espressi.

Saranno consegnate cinque schede, una per ogni quesito:

  • scheda di colore rosso per il referendum numero 1:abrogazione del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi;
  • scheda di colore arancione per il referendum numero 2: limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale;
  • scheda di colore giallo per il referendum numero 3: separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati;
  • scheda di colore grigio per il referendum numero 4 :partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Abrogazione di norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte;
  • scheda di colore verde per il referendum numero 5:abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura.

Si può cambiare scheda

Il ministero dell’Interno specifica che nel caso in cui l’elettore si renda conto di avere sbagliato, può sostituire la scheda e ripetere la votazione. “Secondo la più recente giurisprudenza – si legge sul sito del Viminale -l’elettore che si rende conto di aver sbagliato nel votare può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda stessa, potendo esprimere nuovamente il proprio voto. A tal fine, il presidente gli consegnerà una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le schede deteriorate”.

I documenti che l’elettore deve avere per votare

Gli elettori devono presentarsi al seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale.

Si può presentare come documento anche la tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, purché munita di fotografia e convalidata da un Comando militare; la tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, purché munita di fotografia. Dal ministero spiegano che in mancanza di documento idoneo “l’elettore può essere riconosciuto anche da uno dei membri del seggio che conosce personalmente l’elettore e ne attesta l’identità; da un altro elettore del comune, noto al seggio e provvisto di documento di riconoscimento; dalla ricevuta della richiesta di rilascio della Carta d’Identità Elettronica (CIE), in quanto munita della fotografia del titolare e dei relativi dati anagrafici”.

La tessera elettorale si rinnova presso l’ufficio elettorale del comune di residenza. “E’ opportuno – dicono dal ministero dell’interno – che gli elettori che hanno necessità di rinnovare la tessera elettorale si rechino per tempo presso tale ufficio al fine di evitare una concentrazione delle domande nei giorni immediatamente antecedenti ed in quelli della votazione; l’ufficio elettorale resterà comunque aperto dalle ore 9 alle ore 18 nei due giorni antecedenti la data della consultazione e, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto, e quindi dalle 7 alle 23 di domenica 12 giugno”.

Le norme anti Covid

I ministri dell’Interno e della Salute, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza, hanno sottoscritto un protocollo ad hoc per la prevenzione Covid. Nell’allestimento dei seggi si deve garantire il distanziamento, si devono evitare assembramenti e deve essere assicurata l’igiene dei locali.

Le regole per gli elettori

  • è rimesso alla responsabilità di ciascun elettore il rispetto di regole basilari come non andare al seggio in caso di sintomi Covid o temperatura corporea oltre i 37.5°C;
  • è obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica da parte di tutti gli elettori e di ogni altro soggetto avente diritto all’accesso al seggio (come i rappresentanti di lista);
  • l’elettore potrà togliere la mascherina solo per il tempo necessario al riconoscimento;
  • al momento dell’accesso nel seggio, l’elettore dovrà procedere all’igienizzazione delle mani con gel idroalcolico, messo a disposizione in prossimità della porta. Quindi l’elettore, dopo essersi avvicinato ai componenti del seggio per l’identificazione e prima di ricevere la scheda e la matita, provvederà a igienizzarsi nuovamente le mani. Completate le operazioni di voto, è consigliata una ulteriore detersione delle mani prima di lasciare il seggio.

Le regole per i componenti dei seggi

La circolare prevede che i componenti dei seggi, durante la permanenza nel seggio, “devono indossare la mascherina chirurgica, dispositivo che deve essere sostituito ogni 4-6 ore e comunque ogni volta risulti inumidito o sporco o renda difficoltosa la respirazione; essi devono, comunque, mantenere sempre la distanza di almeno un metro dagli altri componenti e procedere ad una frequente e accurata igiene delle mani”. L’uso dei guanti è consigliato solo per le operazioni di spoglio delle schede, mentre non appare necessario durante la gestione delle altre fasi del procedimento.

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