Tra i grandi sconfitti e delusi da queste elezioni politiche rientra anche il partito Italexit di Paragone. La retorica anti-sistema e anti-tutto non ha funzionato, né ha riscosso la fiducia dei cittadini.
Elezioni politiche, il flop di Paragone
Il partito guidato da Gianluigi Paragone ha raggiunto solo l’1,9% delle preferenze, mancando così qualsiasi possibilità di ingresso dei palazzi del potere. Il leader di Italexit nella notte aveva annunciato: “La nostra scommessa era di superare la soglia di sbarramento. Speravamo in un’affluenza decisamente superiore. Non credo sia un bene per la democrazia un’affluenza così bassa. C’è un Paese preoccupato che non trova nella proposta politica né una risposta né una spinta per andare al voto“, aveva affermato il giornalista su La7 mentre ancora il dato del proprio partito doveva assestarsi.
“L’altissimo astensionismo è una spia rossa sul cruscotto della futura classe dirigente. Non mi sembra poi che il governo Draghi abbia portato granché fortuna alle forze che l’hanno sostenuto, che sono uscite quasi tutte piuttosto ammaccate“, ha poi aggiunto l’ex conduttore televisivo ed ex senatore grillino, aggiungendo poi una valutazione polemica: “Qualcuno si fida di Forza Italia, qualcuno del Movimento Cinque Stelle che tatticamente è riuscito a mutare ancora una volta pelle attraverso Conte“. Nelle intenzioni, infatti, Italexit avrebbe dovuto sottrarre consensi a forze populiste come i 5S ma l’operazione non è riuscita. La formula anti-sistema non ha funzionato.