Cronaca

Emanuela Orlandi, il fratello e la lettera inedita a Verissimo: “La tenevano a Londra perché era incinta”

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Pietro Orlandi
Pietro Orlandi

Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela Orlandi, è stato ospite a Verissimo nella puntata odierna, domenica 4 febbraio, mostrando una lettera inedita e alcuni documenti. Procura, Vaticano e Commissione d’inchiesta sono tre i rami su cui si sta sviluppando l’indagine.

Emanuela Orlandi, il fratello e la lettera inedita a Verissimo

Pietro Orlandi ha mostrato a Verissimo dei documenti inediti:Un anno fa una persona mi scrive spiegandomi che lui viveva a Londra. Io lo ho ascoltato e mi ha detto che lui sapeva questa cosa perché lui era lì. Emanuela abitava al suo fianco nell’ostello dei preti. Lui dice che Emanuela era in un appartamento singolo non nell’ostello”. La lettera che Pietro ha portato nel salotto di Silvia Toffanin sarebbe del Cardinal Poletti inviata all’ex del ’93 segretario di Stato inglese e Ministero della difesa: “La ringrazio per essersi reso disponibile per il problema inaspettato… Importante che la signorina Orlandi rimanga viva e in salute, per quanto è chiara la visione del Vaticano che un feto all’interno di un grembo materno possieda un’anima comprendo la sua preoccupazione ed essendone coinvolto in prima persona condivido in parte il suo pensiero”. Dalla lettera si capisce che Emanuela Orlandi era incinta e per questo è stato chiesto l’aiuto da parte del Vaticano. “La lettera diranno che è falsa perchè è del 93 e Poletti non era più vicario di Roma, ma per me è vera” insiste Pietro Orlandi.

Emanuela Orlandi, cosa è successo

“Non smetteremo mai di cercarla. 40 anni sono tanti. Siamo caduti nel vero senso della parola era ricambiato tutto. La cosa più brutta era non sapere nulla. La paura di trovare Emanuela morta in un cespuglio. Mia moglie e i miei figli mi hanno sempre supportato. Patrizia ha sposato me e questa storia”.

La battaglia con il Vaticano

“Io la sento viva, lei ha 53 anni ma nella mia testa è sempre la 15enne che è uscita di casa quel giorno. Io spero sempre di ritrovarla o almeno di capire cosa è successo e darle giustizia. Quando sono andato in Vaticano per portare tutto quello che io avevo scoperto ero felice, ma è passato un anno da quel giorno ma ancora non hanno fatto nulla. Sembra non ci sia la volontà di risolvere il caso. Loro non gradiscono ora la Commissione d’Inchiesta. In questo anno mi pare non si stia facendo nulla”.

L’appello a Papa Francesco

“Forse la persona che hai incaricato non sta lavorando oppure non è in grado. Prima dell’estate hanno trovato degli escamotage per scaricare sulla famiglia per dire quello che era successo per frenare la Commissione parlamentare. Io ho fatto nomi di persone che sono a conoscenza di fatti e loro non le hanno ancora chiamate”. Pietro Orlandi parla anche di alcuni screenshot risalenti al 2014 di alcuni membri della Santa Sede.

La pista della pedofilia

Ma sul caso continua ad esserci l’ombra della pedofilia sul caso Orlando. Poi c’è la compagna di classe di Emanuela che ha rivelato che la15enne le aveva fatto rivelazioni importanti. La ragazza ha detto a Pietro che Emanuela un giorno era sconvolta e le ha detto che una persona vicina al papa nei giardini Vaticani ci aveva provato.

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