Emanuela e la pista di Londra che si sta vagliando: Laura Sgrò, avvocato della famiglia Orlandi, ha fatto richiesta di accedere alle agende di Ciampi durante il sit-in organizzato dal fratello Pietro in memoria di Emanuela, attualmente in corso in piazza Cavour.
Emanuela Orlandi, pista di Londra: accesso alle agende di Ciampi
«In merito alle numerose segnalazioni che sto ricevendo riguardo alla cosiddetta pista di Londra e ai rapporti tra Stato e Chiesa di quegli anni, ho richiesto le agende del presidente Azeglio Ciampi. Ci è stato riferito che il contenuto delle sue agende è ricco di informazioni dettagliate sulla sua presidenza, poiché Ciampi era molto metodico e annotava tutto. Durante il suo mandato, inoltre, fu concessa la grazia ad Alì Agcà», ha dichiarato Sgrò.
«Abbiamo richiesto alla presidenza della Repubblica di poter accedere alle agende», ha dichiarato Sgrò, «ma con grande rammarico ci è stato negato. Spero che la procura di Roma faccia la stessa richiesta, poiché il tempo non gioca a favore della verità».
La pista
Riguardo alla pista londinese, nei mesi scorsi il fratello Pietro aveva affermato che «se si dovesse confermare che Emanuela è stata portata a Londra, sarebbe un elemento cruciale, in quanto permetterebbe di escludere molte delle ipotesi formulate su questa vicenda. Sarebbe un punto fermo significativo, confermando il coinvolgimento di alcune persone all’interno del Vaticano, di alcune figure delle istituzioni italiane e di rappresentanti delle istituzioni britanniche».
«Personalmente, focalizzerei l’attenzione sulla pista di Londra, che merita un’analisi approfondita, poiché ci sono molte situazioni particolari da verificare», ha dichiarato Pietro Orlandi. «Anche se non si avrà una risposta definitiva a tutto, sarebbe un passo significativo per ridurre le numerose ipotesi riguardanti il caso di Emanuela Orlandi. Inoltre, potrebbe confermare le responsabilità di alcune figure all’interno del Vaticano, delle istituzioni italiane, come il ministero della Difesa, e di alcuni rappresentanti delle istituzioni britanniche».