Eros Ardizio, un bambino di 9 anni di Torre Annunziata, ha scritto una lettera a Babbo Natale in stile rap (un modo non convenzionale): “Non chiedo giocattoli, voglio incontrare Geolier”. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. Il piccolo ha già anche composto una canzone dedicata ai bambini in difficoltà.
Lettera a Babbo Natale in stile rap, il desiderio di Eros
«Per Natale ho scritto la tradizionale lettera a Babbo Natale, ma non ho richiesto regali particolari. Non desidero molte cose, nemmeno giocattoli. Il mio desiderio è che tutti i bambini del mondo possano smettere di soffrire. Il mio sogno è di incontrare presto il mio idolo Geolier, che ammiro tantissimo e dal quale traggo ispirazione per le mie canzoni». Si chiama Eros Ardizio, ma si fa chiamare semplicemente Eros. Ha solo nove anni ed è già un piccolo grande talento nel panorama musicale. Il suo genere? Quello che sta spopolando tra i più giovani: il rap.
Il giovanissimo talento
Eros è già presente con la sua canzone “Je so criature” sulle principali piattaforme musicali online, tra cui YouTube e Spotify. Il giovane artista ha raggiunto il successo grazie alla sua partecipazione al “Tour Music Fest 2024”, un festival musicale europeo che funge anche da contest, presieduto da Beppe Vessicchio e Kara DioGuardi. Giudicato da figure di spicco del panorama musicale italiano e internazionale, Eros ha conquistato il venticinquesimo posto su 28.000 partecipanti provenienti da tutta Europa, durante la finale che si è tenuta nella Repubblica di San Marino. Grazie al suo talento, unito a una personalità carismatica e a una forte determinazione, è riuscito a impressionare la giuria artistica, che lo ha premiato per le sue capacità.
Eros prova una gioia immensa, che ripaga i numerosi sacrifici e, in particolare, la sofferenza legata ai problemi di salute che lo accompagnano fin dall’età di due anni. Infatti, il bambino è stato colpito da una grave malattia del midollo, che lo obbliga ancora oggi a sottoporsi a controlli regolari.
La canzone
Ma come è iniziata la storia che ha portato Eros a calcare un palco all’età di nove anni? Come spesso accade, l’origine del suo talento si trova in famiglia: «La mia passione per la musica e il canto, spiega Eros, è nata grazie a mio padre e ai miei zii, che sono tutti cantanti. È stato quindi naturale avvicinarmi a questo mondo. Ho amato la musica fin da quando sono nato. In particolare, sono stato colpito dal rap, e da qui è nata l’idea di scrivere una canzone dedicata a tutti i bambini che, per vari motivi, oggi si trovano a dover affrontare malattie o le conseguenze delle guerre. “Je so creatura” affronta proprio questo tema. Ci tengo a sottolineare, aggiunge Eros, che il mio rap parla d’amore e di sentimenti, proprio come fa il mio idolo Geolier, che ammiro molto e che non è mai volgare».
Di straordinaria sensibilità, l’obiettivo è legato anche alle esperienze di sofferenza del bambino. «Mi piace pensare – afferma Eros – che ascoltando le mie canzoni, molte persone possano identificarsi con le loro difficoltà, e che soprattutto i bambini possano trovare forza e determinazione per affrontare le loro sfide». Eros riflette sui motivi che lo hanno spinto a scrivere una canzone per il futuro: «In effetti – dice il giovane artista – questa canzone parla anche di me, poiché racconta ciò che ho vissuto fin da piccolo in ospedale. Sono convinto che la musica possa essere di aiuto e rappresentare una sorta di sfogo per esprimere tutto ciò che si ha dentro».
Non c’è bisogno di dirlo, il piccolo grande Eros guarda al futuro con ottimismo e sogna una carriera da star della musica: «Questo contest – aggiunge – mi ha aiutato moltissimo. In particolare, mi sento più a mio agio sul palco, mi muovo meglio e sono molto più sicuro di me. Per quanto riguarda il futuro, sogno di diventare un grande rapper e, soprattutto, di realizzare il mio sogno di cantare con Geolier».